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Il 4 maggio 1993 vincendo al Palaverde la Knorr ipoteca lo scudetto

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Foto Virtuspedia

 

 

Alla vigilia della serie decisiva per lo scudetto del 1993, Skansi, allenatore della Benetton, spronò i suoi dicendo che bastava vincerne una su tre a Bologna e Messina di rimando, dopo la vittoria in gara uno, incitò i giocatori della Virtus affermando che vincere una volta a Treviso sarebbe stato determinante per vincere il titolo. E con questa speranze le V nere partirono per il Veneto. Il primo tempo della Virtus al Palaverde fu superlativo. Skansi partì col quintetto piccolo e Kukoc secondo lungo, ma la scelta si rivelò infelice, Wennington contro Kukoc partì con un 6 su 6, poi fu la volta di Morandotti, su cui era passato l’asso trevigiano, a realizzare un 4 su 4. 11-20 dopo 5′, poi un improvviso risveglio locale con un 10-0 che li portò avanti 21-20. Dopo un crescendo bianconero, 31-40 al 16′, 45-58 a fine tempo.

 

A questo punto Wennington aveva già 16 punti con 7 su 7. Al 24′ vantaggio ancora aumentato, 49-66, poi l’ovvia reazione dei veneti, trascinati da un indomito Corchiani, fino al 79-86 del 35′, con Binelli e Wennington già a sedere per raggiunto limite di falli e Carera costretto stoicamente a rientrare, nonostante una distorsione alla caviglia. Ci pensarono Coldebella, Brunamonti e Danilovic a condurre in porto sicura la nave bianconera, 97-108. In doppia cifra gli stessi di gara uno, Danilovic 24 punti, 7 su 12 da due, 1 su 2 da tre e 7 su 7 dalla lunetta, Wennington 18 punti, 8 su 9 da due e 2 su 2 nei tiri personali Coldebella 17 punti, 2 su 5 da due, 1 su 1 nelle triple e 10 su 10 ai liberi, Brunamonti 13, 1 su 1 da due, 2 su 3 nel tiro pesante e 5 su 6 ai liberi, Morandotti 10 con 3 su 4 da due e 4 su 4 dalla lunetta. In questa occasione parteciparono più attivamente rispetto a gara uno anche Carera, nove punti con un insolito 7 su 8 ai liberi, l’acciaccato Binelli e Moretti con otto punti a testa. Recita di squadra, come testimoniato anche dai rimbalzi, distribuiti tra nove giocatori, dai cinque di Binelli all’uno di Brigo. Una grande ipoteca sullo scudetto che arrivò quattro giorni dopo con il 117-83 in piazza Azzarita.

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