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Vola l’Aquila biancoblù: nono successo consecutivo, spenta nel finale un’indomita Ravenna per 79-67

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Mauro Donati


FORTITUDO BOLOGNA – ORASI RAVENNA 79-67 (23-21; 40-48; 59-56)

Fortitudo Bologna: Sgorbati, Cinciarini 8, Mancinelli 2, Franco NE, Benevelli 12, Leunen 11, Prunotto NE, Venuto 3, Rosselli 11, Fantinelli 17, Pini 6, Hasbrouck 9. All. Antimo Martino.

OraSì Ravenna: Tartamella NE, Hairston 6, Smith 12, Montano 23, Jurkatamm, Cardillo, Masciadri, Rubbini, Seck, Gandini, Laganà. All. Andrea Mazzon.

Arbitri: Beneduce Nicola, Maffei Luca, Wassermann Stefano.

Tiri liberi: BO 19/26; RA 12/15.

Rimbalzi: BO 40; RA 38.

Falli: BO 20; RA 25.

Tiri da 2: BO 18/34; RA 17/40.

Tiri da 3 BO 8/24; RA 7/28.

 

“Dopo due trasferte credo che abbiamo tutti tantissima voglia di riabbracciare il Paladozza, di sentire il calore dei nostri tifosi. In questo palazzo, tutto l’insieme, dà vita a qualcosa di particolare. Vogliamo fare bene e con l’ambizione di farlo nella maniera giusta, al di là del risultato finale”.

Idee chiare per Antimo Martino nella conferenza stampa di ieri, che ha speso parole al miele per i tifosi biancoblù, oltre a esplicitare un grande desiderio di ottenere un buon risultato, a patto che passi dal bel gioco. Fortitudo a bottino pieno e che si appresta ad affrontare l’OraSì Ravenna, formazione che nell’ultimo turno ha annichilito Mantova, vincendo con il punteggio di 96-76.

LA PARTITA

Alla ricerca della nona gemma stagionale, i biancoblù iniziano il match schierando sul parquet Fantinelli, Hasbrouck, Rosselli, Leunen e Pini; risponde Mazzon con Laganà, Smith, Cardillo, Masciadri e Hairston.

Primo possesso di marca ravennate, subito strappato dalle mani di Laganà da un famelico Fantinelli, che successivamente in contropiede trova i primi due punti del match. Preme sull’acceleratore la Fortitudo in questo inizio di gara, iscrivendo alla compagnia del canestro anche Hasbrouck, Leunen, Pini e Rosselli, trovando a metà parziale il massimo vantaggio sul +8. L’entrata in campo di Montano spezza gli equilibri del match, permettendo a Ravenna di accorciare sensibilmente, fino a raggiungere solo un possesso di distanza dai padroni di casa. Hairston e Masciadri costringono Martino a chiamare minuto sul -1 Ravenna, Benevelli entra sul parquet e insacca una tripla fondamentale per allungare sugli ospiti ma, con due triple consecutive, Montano manda in archivio i primi 10’ di gara sul 23-21.

Esordio nel secondo quarto che regala il primo vantaggio ravennate, grazie al canestro di Laganà, subito vanificato da una strepitosa realizzazione di Venuto. Insegue con grande tenacia il quintetto ospite, che riesce a trovare con continuità il fondo del sacco, restando sempre a contatto con i padroni di casa. Chiude bene la porta in faccia agli avversari la Fortitudo, concedendo però qualche pallone di troppo, ma è altrettanto brava a muovere il pallone in avanti, trovando facili realizzazioni all’interno del perimetro con Hasbrouck, Fantinelli e Leunen, andando all’intervallo sul +8.

Sfrutta bene la lunga pausa di metà gara coach Mazzon: Ravenna rientra in campo ed aggredisce subito i biancoblù, infilando due stoccate pesantissime da dietro l’arco con Laganà e Cardillo, facendo un sol boccone del vantaggio fortitudino. Rosselli si erge a baluardo casalingo nel quarto con quattro punti, Ravenna pareggia con la bomba di Montano, ma Leunen risponde presente dalla lunga distanza, mantenendo a distanza i giallorossi.

Gara pazzesca di Matteo Montano, che agli inizi dell’ultima ripresa si mette in proprio ed annulla il vantaggio dei biancoblù, segnando sei punti, contro i due complessivi dei padroni di casa. Ravenna chiude bene gli spazi dentro l’area, costringendo gli avversari a conclusioni complicate dalla lunga distanza. Si sblocca l’offensiva della Fortitudo a metà quarto, che sul raddoppio durante le penetrazioni smista bene il pallone ai compagni liberi, ampliando così il divario sugli ospiti a + 6. Chiama minuto Mazzon, per evitare l’imbarcata, ma Fantinelli corre fino al canestro, trovando una giocata da tre punti con uno splendido sottomano, che taglia definitivamente le gambe agli ospiti. Scorrono i titoli di coda sul match: Laganà alza la voce con una tripla, ma le sue urla si perdono nel deserto, Fortitudo batte Ravenna 79-67.

Fatica a prendere le misure agli ospiti la squadra di Martino ma, come al solito, nel finale apre il gas e spegne le velleità ravennati, grazie ad un magistrale Fantinelli da 17 punti complessivi ed MVP della gara.

A fine gara si sono presentati in sala stampa i coach delle due formazioni, per offrire una disamina sulla partita appena conclusa.

Mazzon:

“Complimenti a loro, hanno giocato una grande gara. Siamo riusciti a rispondere alla fisicità e all’intensità per almeno 20 minuti, ma certamente da questa partita c’è molto da imparare”.

Cos’è mancato sul 62-61 per rimanere a contatto con la Fortitudo?

“Quando giochi in campi come questi, devi mettere certi canestri, che però sono nelle corde di questa squadra”.

Martino:

“Sono soddisfatto per la vittoria, meno per la prestazione. Siamo stati discontinui, per buona parte della gara abbiamo fatto fatica, nonostante l’ampio distacco tra la nostra valutazione totale e quella di Ravenna. Abbiamo fatto l’errore di abbassare i ritmi, adeguandoci a quelli della partita, mentre invece grazie alle nostre rotazioni profonde, dovremmo mantenere sempre alto il livello delle nostre prestazioni. Dobbiamo gestire meglio alcune situazioni, per evitare di giocare dei finali punto a punto quando potremmo evitarlo. Dobbiamo avere pazienza, leggere meglio la partita, facendo anche qualcosa che piace meno in funzione della gara che si sta affrontando. Dobbiamo essere più bravi in casa ad avere un certo tipo di mentalità sempre, perché nonostante siamo a punteggio pieno non abbiamo ancora fatto nulla”.

“Sono sicuro che se giochiamo i successivi minuti come abbiamo giocato i primi cinque, mandiamo un segnale chiaro a Ravenna. Invece ci siamo rilassati, concedendo spazio agli ospiti, un copione identico a quello del secondo quarto”.

Come hai ritrovato Ravenna?

“Abbiamo concesso troppi canestri facili ad un giocatore con le qualità di Montano, poi siamo stati bravi a limitarli. Mi ha fatto comunque piacere vedere le facce di persone con cui ho condiviso quattro anni piacevoli”.

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