Bologna FC
14/5/2025: un Mercoledì da Leoni
Il miglior Bologna schierabile e un intero stadio che trasloca da Bologna fino a Roma, direzione Olimpico. Ci sono tutti gli ingredienti per far si che il 14 maggio sia un giorno da ricordare per sempre.

Le luci a San Siro si sono appena spente, dopo il 3 a 1 dei padroni di casa contro il Bologna FC 1909. Negli spogliatoi nessuna arrabbiatura: ci sono obiettivi ancora da centrare, tutti insieme, e a quattordici giorni “dalla fine di tutto” bisogna fare quadrato, pensare a quello che verrà e non a quello che è stato.
Per 73′ minuti, il Bologna nella tana del Diavolo aveva stretto in pugno il 4° posto, il passaporto per un nuovo viaggio nell’Europa che conta. Ma, ogni tanto, bisogna fare i conti con la stanchezza e le quarantotto precedenti partite in cui si è giocato alla morte hanno presentato il conto. Può capitare, dispiace ma capita; ma sono state insensatamente violente tutte le critiche del dopo partita, irriconoscenti e ingrate (da cui noi ci dissociamo, senza se e senza ma). Ognuno vede il calcio con i propri occhi, ma ogni tanto sarebbero indicati occhiali correttivi.
Sarà un altro Bologna mercoledì notte
La notizia buona, arrivata ieri, è quella del recupero “pieno” di tre titolari: Emil Holm, in difesa, Jens Odgaard, a centrocampo, Dan Ndoye, in attacco. E con il reinserimento di Lewis Ferguson (tenuto precauzionalmente in panchina), Juan Miranda (anche se Lykogiannis non ha demeritato) e Santiago Castro (dal primo minuto) il Bologna cambia faccia. E anche i soli 60 minuti di Riccardo Orsolini vanno in quella direzione. Insomma dal primo minuto ci saranno sei giocatori di movimento riposati e uno che venerdì sera, a San Siro, ha giocato solo i due terzi di partita. Poi ci sono gli inamovibili, gli intoccabili: Lukasz Skorupski (che giocatore di movimento non è), Sam Beukema, Jhon Lucumi e Remo Freuler. Ma Italiano si fida ciecamente di loro e sa perfettamente che loro confezioneranno una prova super.
E soprattutto i rossoblù e Italiano non saranno da soli
30mila biglietti venduti (ma c’è chi giura che lo stadio avrà un overboost di ulteriori 5mila presenze bolognesi), l’intera curva nord “pitturata” di rossoblù e colma di un grande, grandissimo sogno: riportare a casa, dopo 51 anni la Coppa Italia. Pensare che per un evento, sicuramente eccezionale, il Bologna è stato capace di muovere 30/35mila tifosi (ma potevano essere tranquillamente diecimila in più se ci fossero stati i mezzi e i biglietti) è un qualcosa che fa sicuramente riflettere. E’ un Dall’Ara sold out (sarebbe il sesto in questa stagione) che decide di trasferirsi in massa all’Olimpico e riempire metà dell’impianto romano. Qui abbiamo già vinto, un traguardo ciclistico a cui si arriva a braccia alzate, dopo decenni di basso profilo e magoni. Comunque vada è stato bellissimo aver visto passare il Bologna da “underdog” a protagonista principale ( o quasi).
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