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5 cose da sapere sulla Juventus – 15 dic

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Signoria Mia Calcio News

 

 

Bologna-Juve non è una sfida qualunque. Non lo è per motivi storici, che hanno portato le due tifoserie a una rivalità che ormai prosegue da diversi anni. Se non sfocia nella violenza o nella critica per partito preso si può definire una rivalità sportiva, ma alle volte si perde questo concetto, e si cade in qualcosa di più.

La Juventus è una squadra che conosciamo molto bene e la sfida di domenica si può definire tranquillamente proibitiva, ma per prepararci al meglio, ecco le 5 cose da sapere sulla Juventus.

1. Il trend delle ultime partite.

La Juve arriva al Dall’Ara con la consapevolezza di aver superato una serie di partite molto complicate e decisive per il prosieguo del campionato.

Questa fase è iniziata contro il Barcellona, nel pareggio dello Stadium, dove i bianconeri hanno tenuto a bada il talento infinito dei blaugrana per tutti i 90 minuti, giocando una partita attenta e di qualità. Successivamente sono arrivati i 3 punti contro il Crotone, ma soprattutto la squadra di Allegri è riuscita a sbancare il San Paolo di Napoli grazie alla rete di, guarda caso, Higuain. Dopo i partenopei, la squadra doveva confermare la prestazione contro l’Olympiakos per guadagnare la qualificazione agli ottavi di finale. Anche qui, missione compiuta: vittoria, buona prestazione e qualificazione.
L’ultimo match dei bianconeri si è giocato allo Stadium contro l’Inter di Spalletti. I nerazzurri si sono chiusi molto bene, confermandosi una squadra tosta, ma la superiorità della Juventus si è vista eccome, e le tante occasioni sprecate (o salvate da Handanovic) da Mandzukic gridano vendetta. 
La Juventus quindi ha superato questo ciclo complicatissimo con tre vittorie e due pareggi, e soprattutto rimanendo con la porta inviolata. 

2. L’allenatore.

Massimiliano Allegri è uno di quegli allenatore che è partito dal basso per arrivare dove il sole ti acceca: in finale di Champions League.

I suoi primi passi Max li ha compiuti all’Aglianese, nella stagione 2003-04, passando poi alla Spal, al Grosseto a all’Udinese, affiancando il suo mentore Giovanni Galeone. 

È sulla panchina del Sassuolo, però, che viene notato dai molti, conquistando con i neroverdi la prima promozione in Serie B (dopo aver vinto il girone A di Serie C) e la Supercoppa contro la Salernitana. 

L’estate successiva arriva la chiamata della Serie A, dalla Sardegna, precisamente da Cagliari. Cellino punta su di lui e all’inizio sembra far male, viste le cinque sconfitte di fila a inizio campionato, ma una volta trovata la quadra, Max non si ferma più, conquistando la salvezza dopo appena otto giornate del girone di ritorno, chiudendo il campionato al nono posto. 
La stagione successiva viene esonerato, ma le sue qualità sono ormai una certezza, e l’anno dopo arriva la grande occasione: il Milan
Con i rossoneri conquista il primo anno lo scudetto, dopo una cavalcata entusiasmante. Con l’arrivo di Conte alla Juve però le cose cambiano, e la volata 2011-12 la vince l’ex Ct, con una rosa forse inferiore.
L’annata successiva Allegri comincia male, poi si riprende aiutato dall’acquisto di Balotelli a gennaio, portando il Milan al terzo posto, guadagnando la qualificazione in Champions League. 
Nell’inverno del 2014 però la pazienza della dirigenza rossonera finisce e, dopo la sconfitta per 4 a 3 contro il Sassuolo, viene esonerato.

L’anno dopo prende in eredità la macchina perfetta di Antonio Conte, e con la Juve si dimostra uno dei migliori allenatori in circolazione, dando un’identità alla propria squadra, non buttando via tutto lo straordinario lavoro che aveva fatto l’attuale mister del Chelsea.
Con i bianconeri, in tre anni ha conquistato 3 scudetti, 1 Supercoppa italiana e 3 Coppe Italia, andando molto vicino alla conquista della Coppa dalle grandi orecchie per ben due volte, perdendo però nell’atto finale contro Barcellona prima e Real poi.

3. Squalificati e infortunati.

Domenica non ci saranno sicuramente Lichtsteiner e Howedes, mentre sono in forte dubbio Buffon, Chiellini e Cuadrado. Per tutti e tre problemi muscolari. Non al meglio neanche Pjanic, ma dovrebbe comunque giocare. 
Nessuno squalificato.

4. Attenzione a…

Gonzalo Higuain.

Dopo un inizio difficile, in cui ha subito critiche anche pesanti, il “pipita” è tornato a fare la cosa che gli riesce meglio: segnare. I gol siglati fino adesso sono 9, impreziositi da prestazioni sempre di altissimo livello. 
L’argentino è mortifero in area e bravissimo nel far girare la squadra con i suoi movimenti spalle alle porta, quindi attenzione al numero 9!

Mario Mandzukic.

Il croato bullizza i difensori. Da quando Allegri lo ha messo esterno, passa tutti i 90 minuti a prendersi gioco dei terzini avversari, dominandoli dal punto di vista fisico. Contro l’Inter questo aspetto si è notato palesemente, anche se ha sbagliato troppo sottoporta. 
Mario è un giocatore ormai fondamentale per questa Juve, e quando è in campo si sente eccome… Chiedetelo ai terzini.

Paulo Dybala.

Chissà se giocherà titolare domenica, ma sicuramente giocherà. Noi rossoblù speriamo che l’argentino non abbia il fuoco dentro dopo la panchina nel big match contro l’Inter, anche se ci si aspetta un riscatto dopo alcune prestazioni opache. Questo cambio di marcia ci auguriamo che avvenga dalla partita successiva…

5. La probabile formazione di domenica.

(4-2-3-1): Szczesny; De Sciglio, Benatia, Rugani, Alex Sandro; Khedira, Pjanic; Douglas Costa, Dybala, Mandzukic; Higuain.

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