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66 gol in 148 presenze: Di Vaio e la sua unione con il Bologna

Marco Di Vaio compie oggi 49 anni e il suo legame con il Bologna resta fortissimo anche dopo il ritiro dal calcio giocato e una volta diventato direttore sportivo, diventa il punto di riferimento assoluto.

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Marco Di Vaio con la maglia del Bologna

Marco Di Vaio oggi compie 49 anni. Il suo rapporto con il Bologna non si è interrotto quando ha cessato l’attività agonistica, infatti, ricoperto il ruolo prima di club manager, è poi diventato direttore sportivo dei rossoblù.

Un impatto immediato e una media gol da record

Sbarcato al Bologna all’età di 32 anni e già forte di un ricco palmarès personale, è l’ultimo attaccante ad aver segnato più di 20 gol in una stagione: 24 nella stagione 2008-2009. Nelle quattro stagioni trascorse nella città delle due Torri è sempre riuscito a mantenere questa media.

Stagione del ritorno in Serie A 

Nella stagione del ritorno in Serie A della squadra del Bologna, esordisce nel miglior modo possibile. Entra al 53′ della partita Bologna-Vicenza in Coppa Italia, sostituisce Coelho e al 79′ segna il gol del vantaggio rossoblù. 10 minuti più tardi confeziona l’assist ad Adailton che porterà alla vittoria con un 2-0.

In campionato il debutto fu ancora più memorabile. Il Bologna gioca a San Siro contro il Milan e Di Vaio viene schierato dal primo minuto. Dopo appena 18 minuti va a segno, portando la neopromossa in vantaggio contro la squadra di Kaka e Ronaldinho. La partita, tra lo stupore generale, terminerà 1-2.

Con 66 reti, Di Vio l’eroe della salvezza per la squadra rossoblù

I 24 gol segnati da Di Vaio in quella stagione, portarono il Bologna che aveva lottato in zona retrocessione durante il corso della stagione, alla salvezza ottenuta proprio all’ultima giornata. Meglio di lui nella classifica dei marcatori fece solo Ibrahimovic, capocannoniere con un solo gol di scarto. Le stagioni seguenti confermarono la leadership di Di Vaio. Ottenne la fascia di capitano in un momento difficile nel quale si profilava l’ombra di un fallimento che poi fu scongiurato in extremis. La squadra raggiunse poi il 9 posto, una posizione di rilievo.

Memorabili rimangono per i tifosi la doppietta segnata in trasferta alla Juventus, il 26 febbraio del 2011 che resta ancora oggi l’ultimo successo del Bologna contro la squadra bianconera. Con i suoi 66 gol in 148 presenze, Di Vaio si è guadagnato sul campo il ruolo di giocatore simbolo così come lo sono stati Signori e Baggio.

Da ricordare il tributo commovente fatto dal Dall’Ara gremito al giocatore e soprattutto all’uomo nel giorno del suo addio al calcio. I tifosi riconobbero a Di Vaio il merito di aver guidato la squadra rossoblù in un momento complesso della sua storia.

Di Vaio, un punto di riferimento assoluto

Ciro Immobile dovrà per diventare un leader indiscusso di questa squadra guardare a Di Vaio come si fa con un modello. Anche nei confronti di Castro e Dallinga i tifosi hanno molte aspettative. Da questi giocatori ci si aspetta che possano ispirarsi proprio al loro attuale direttore sportivo come vero punto di riferimento assoluto.

Un matrimonio che è destinato a durare

La storia con il Bologna e il legame con questa città non si è mai interrotto neppure quando Di Vaio ha vissuto una breve parentesi della propria carriera al Montreal Impact club tra le cui fila ha dimostrato il proprio talento. Dopo tre stagioni in America e la decisione di appendere gli scarpini al chiodo, sceglierà di non abbandonare il calcio ma di intraprendere proprio la carriera di direttore tornando laddove aveva lasciato un pezzo del suo cuore nel momento in cui si verificò un cambio di proprietà del club. Ha lavorato nel 2022 a stretto contatto con Sartori, assume il ruolo di direttore sportivo rendendo ancora più solida un’unione, quella con Bologna e la sua squadra, che dura da 17 anni. Un matrimonio che è destinato a durare.

Fonte: Eugenio Fontana, Stadio

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