A togliere la ragnatela – Santiago Castro ne “Il gol del weekend”

Santi, allora è un vizio. Per il giovane attaccante, quello di domenica contro la Fiorentina, è il secondo goal stagionale. Il primo arrivò in casa, contro il Genoa. In quel caso, rispose al primo vantaggio ligure, poi rimontato definitivamente dal rigore di Orsolini al minuto ’99. Perché un vizio, allora? Perché sono due gol da cineteca, uno più bello dell’altro: il primo con un maggiore coefficiente di difficoltà. Entrambe le realizzazioni portano in dote dei punti preziosi al Bologna. Un dato è certo: Santiago Castro, così come tutti i suoi compagni, non sono usciti entusiasti dalla sfida di domenica. Frustrati, amareggiati e con la consapevolezza di meritare ben altro risultato e conseguente posto in classifica. Domani sera, nella sfida in programma al Dall’Ara contro il Torino, c’è l’occasione per rifarsi.

Il gol

Inizialmente l’azione è confusa: sventagliata di Freuler che cerca compagni in area di rigore. Siamo al minuto ’25 quando Holm sovrasta di testa sia Mandragora che Gosens: la palla prende un giro insidioso e Pablo Marì allontana come può. Orsolini attende al limite dell’area che la sfera di gioco spiova dal cielo. Ancora un contrasto aereo con Gosens: lo vince l’esterno rossoblù; Marì interviene nuovamente, stavolta di testa, impedendo ad Heggem di arrivare sul pallone. La spizzata del difensore spagnolo manda fuori giri la difesa viola che perde la marcatura di Santiago Castro. L’attaccante argentino si coordina in men che non si dica e fulmina De Gea: palla all’incrocio e vantaggio bolognese. La realizzazione è splendida, il portiere della Fiorentina è immobile. Il punto d’impatto è violentissimo. Anche tramite replay è difficile veder partire la conclusione.

Ora la continuità

Il vizio, nel realizzare esclusivamente gol belli, non può essere tacciato di colpevolezza. Non si può rimproverare. Tanto più se la critica dimentica il peso dell’attaccante rossoblù, quando, nella passata stagione, sorreggeva la squadra segnando e facendo sognare una città intera. Da tenere a mente: Castro ha fatto il titolare a Bologna con soli 6 mesi di apprendistato dietro a Zirkzee, che certamente non brillava in fatto di esperienza. La sottigliezza e l’eleganza non vanno represse, bensì coltivate. Oltretutto, si tende a dimenticare la giovane età del calciatore. Il Toto viene prima celebrato e poi sottovalutato. Lui risponde a modo suo, col vizio del gol: meglio se spettacolare e da copertina.

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