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“A tu per tu” Christmas Edition con Alberto Bortolotti – 25 Dic

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Abbiamo voluto  farVi un regalo speciale, che speriamo Vi sia gradito,  per questo giorno di Natale ed è per questo che abbiamo pensato ad una chiacchierata con uno dei decani del giornalismo bolognese, un amico da sempre di 1000Cuori, Alberto Bortolotti che si è prestato a questo   natalizio “A parti invertite” con la sua solita dose di ironia e pungente schiettezza sul Bologna e sulle cose che lo circondano. Ad Alberto va il Nostro ringraziamento e a Lui e a tutti i Nostri lettori gli auguri di un Felice Natale. 

1) Iniziamo dal mercato estivo: perdere in un “solo colpo” Gilardino, Gabbiadini e Taider (senza adeguati sostituti) , che significato può avere in chiave di costruzione della squadra e, di conseguenza, del gioco per questa stagione?

Alberto: “Per noi, tanto. Per il mister, evidentemente, meno se si dà fede a quello che lui dice, e cioè che comunque questa squadra ha valori importanti, l’asticella, ecc“.

2) Nonostante questo, comunque il Mister professa grandissimo ottimismo ed inizia ad esprimere il famoso concetto “di alzare l’asticella”: secondo Te lo possiamo definire più aziendalista o fiducioso nel potere celeste?

Alberto:”Entrambe le cose, a cui aggiungerei una discreta autostima…“.

3) Capitolo Perez: giocatore che, quando è in forma con preparazione adeguata, può fare la differenza. Non è stato un azzardo concludere la trattativa alla fine di Agosto, non facendogli fare la preparazione atletica fin dall’inizio con il resto della squadra?

Alberto:”Classico caso di improvvisazione tecnico-societaria. Un “cattivo”, l’ennesimo“.

4) La partita in casa col Verona, per risultato e gioco, è forse il capitolo più basso della storia recente della squadra: la decisione di proseguire con Pioli, dopo allora, è stata una scelta corretta e, se sì, su quali basi secondo te è avvenuta?

Alberto: “E’ stata una scelta motivata dalla paura di cambiare, dal desiderio di risparmiare e dai contrasti Guaraldi-Zanzi: vinse il primo“.

5) Le partite con Milan ed Inter, due pareggi ma con carature diverse, hanno evidenziato una squadra molto diversa da quella molle vista, per esempio,  contro il Verona e contro la Roma a Roma: quale riflessione si può avanzare in questi casi? E’ l’avversario che può far crescere gli stimoli o siamo di fronte a scelte tecniche e tattiche che nelle ultime due partite menzionate non hanno pagato?

Alberto: “Gli stimoli contano di sicuro, ma anche la forza dell’avversario. E le milanesi ne hanno poca, ora, oggettivamente, specie i rossoneri. Con loro pagarono moltissimo, in positivo, le scelte degli “sconosciuti” Cristaldo e Laxalt“.

6) E veniamo ai giorni Nostri: a Firenze, dopo un’altra partita incolore, si sceglie di andare tutti in ritiro e a pochi minuti dalla partenza salta tutto, per netta opposizione di alcuni giocatori a questa iniziativa, dal sapore, per loro, punitivo. Questo episodio, credo unico nella storia del calcio, come va interpretato, analizzando i rapporti fra le componenti in campo (giocatori, allenatore e società)? Chi ne esce veramente delegittimato e chi, eventualmente,  rafforzato?

Alberto: “E’ stata una settimana in cui tutti sono stati delegittimati, per poi tornare al punto di partenza, cioè Guaraldi, investito ieri dalla solita massa di insulti. Ai giocatori è stato dato un potere pazzesco, profittando della “vacatio” dirigenziale. Ha comandato per giorni un esterno al club, ottime idee, per carità (Bagni), ma una sensazione complessiva di un’autentica gabbia di matti. E i furbi ne hanno approfittato...”

7) Domanda secca, risposta secca: la candidatura di Roberto Baggio, al di là degli indiscussi meriti del “giocatore”, è una candidatura credibile? E se no, secondo Te, quale tipologia di allenatore (ma proviamo a dire anche un nome a questo punto) era il più indicato per ricomporre la frattura che si era creata in settimana e gestire il resto della stagione?

Alberto: “Baggio era un’operazione mediatico-commerciale, sul piano tecnico avrebbero gestito gli assistenti, tutti con scarsa o nulla esperienza di A. Io avrei preso Di Carlo, se proprio Colomba non va bene, perché a qualcuno non va bene. Tra i “medi”, Di Carlo è quello con la miglior media punti“.

8) In settimana è arrivato il Salvatore! Permettici di giocare con le parole per un attimo e per introdurre l’argomento Bagni: come inquadri il suo arrivo e quanto reputi possa essere un valore aggiunto per questa società, con cui era in causa fino a pochi giorni fa?

Alberto: “Bagni è l’unica cosa giusta fatta recentemente. Temo solo che il suo arrivo, per scarsezza di tempi, abbia effetto zero sul mercato di gennaio“.

9) E domenica una sudata ma importante vittoria, voluta e cercata, nonostante la cifra di gioco non sia da palati sopraffini. La classifica racconta 15 punti, ma per strada possiamo dire che sono stati lasciati 3/4 punti (Milan e Atalanta le prime due partite che ricordiamo per questo motivo) che porterebbero il bottino di poco sotto ai 20 punti, livello che la squadra toccò nel girone d’andata del famoso campionato dei 51 punti ( e ancora adesso con possibilità di  raggiungerlo se il Bologna infilasse due vittorie con Catania e Lazio, impresa non impossibile da realizzare, vista la carature delle due squadre summenzionate).
Ma allora questa squadra è davvero così più scarsa di quella di allora?

Alberto:”Io ai punti “lasciati per strada” da noi o da altri credo zero. La squadra in ogni caso, se l’allenatore la smette una buona volta con gli esperimenti, i leoni e le colline di Mandela, vale un 14esimo posto“.

10) A Gennaio si parte per il calcio mercato e Tu sei il nuovo Ds rossoblù: hai pochi soldi ma almeno due o tre ruoli da coprire. Come Ti muovi, su chi e quali giocatori venderesti, alla luce di quanto è emerso in settimana, per cercare di ricalibrare il gioco della squadra?

Alberto:”Prendo un centrocampista, tipo Lucas Biglia della Lazio, che Bagni peraltro aveva in saccoccia. Promuovo titolari Crespo e Cech. Gioco SEMPRE con Acquafresca e Moscardelli. Magari provo a prendere anche un portiere. E cerco di collocare Bianchi, Agliardi, Garics, Morleo e Krhin. Impossibile, eh? Forse..”.

11) Andiamo a concludere con l’undicesima domanda ed usciamo dal calcio per buttarci sulla pallacanestro. In queste ultime settimane sembra di essere tornati ai tempi d’oro di Basket city, dove Virtus e Fortitudo dominavano il campionato. Al di là delle differenze di lega, quali prospettive vedi per le due squadre per la stagione in corso?

Alberto:”La F è uno squadrone, se prende poi un pivot spacca. Alla Virtus va dato il tempo per crescere. In complesso ottimo lavoro di società e coach, su entrambe le sponde“.

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