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A TU PER TU CON … Marco Liorni – 19 ott

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Romano, classe ’65, conduttore televisivo e radiofonico e autore tv, ci parla del delicato momento che sta vivendo il Bologna. 

Marco Liorni “Occorre dare fiducia a Curci. L’ho visto nascere qui a Roma. È un portiere che sa essere straordinario e che ha solo bisogno di fiducia per sopperire a qualche defaillance emotiva. Ha salvato la Roma dalla B, ha giocato con freddezza straordinaria in Champions League, necessita di un preparatore che lavori sulla sua testa in certi momenti”.


Marco, tu sei sulle ali dell’entusiasmo per il “magic moment” della Roma, invece a Bologna si respira tutt’altra aria. L’inizio stagione peggiore di tutti i tempi per i rossoblù. Nei suoi 104 anni di storia il Bologna non aveva mai dovuto attendere oltre sette turni per ottenere una vittoria. 

“Proprio così, tifando Roma, sono nella situazione opposta. Ahimé credo che non durerà a lungo, e nemmeno per il Bologna, sono sicuro si ritirerà su. Capitano i momenti no, serviranno per avere la giusta rabbia in futuro”.

 

Media punti a partita sconvolgente (0.4 pt), se si continuasse su questa rotta il campionato si concluderebbe a quota 16-17 punti. Che consiglio daresti a mister Pioli per cambiare rotta? 

“Non so, mi vengono in mente le trasmissioni tv, quando si comincia male è un grosso problema perché aumenta il nervosismo e, se ti metti sulla giusta strada ma non arrivano subito i risultati, cambi ancora e ti avviti. In questi casi…calma, gesso e pazienza: guardare ai giusti comportamenti anche se non portano immediati risultati”.

 

Pioli le ha provate tutte, anche col cambio di modulo: è passato dal 4-2-3-1 al 4-3-1-2. 

“I moduli sono sopravvalutati, quello che conta di più è la testa. Comunque il modulo col rombo a centrocampo dà più solidità”.

 

Piove sul bagnato. In allenamento il portiere Dejan Stojanovic si è infortunato al terzo metacarpo della mano sinistra e dovrà stare fuori un mese. Alla vigilia si parlava di lui come sostituto a Curci, sottotono in questo avvio di stagione. Tu confermeresti la fiducia a Curci o riproporresti Agliardi?

“Ho visto nascere Curci, qui a Roma. È un portiere che sa essere straordinario e che ha solo bisogno di fiducia per sopperire a qualche defaillance emotiva. Ha salvato la Roma dalla B, ha giocato con freddezza straordinaria in Champions League, necessita di un preparatore che lavori sulla sua testa in certi momenti”.

 

Sassuolo-Bologna è quello che potrebbe essere definito il “derby delle lacrime”. Vedi più a rischio-panchina Pioli o Di Francesco? 

“Purtroppo è più a rischio Pioli, nonostante sia allenatore affidabilissimo, il calcio ci ha spesso raccontato storie simili. Ma sono convinto che i giocatori siano dalla sua parte, quindi daranno tutto”.

 

A rimetterci sono i tifosi. Per preparare la sfida col Sassuolo, Pioli ha predisposto allenamenti a porte chiuse. Scelta giusta quella operata dal mister?

“Sì, giusto isolarsi”.


Altra problematica. In ogni partite i rossoblù sbagliano 15/16 tra cross e corner a partita. Calo di concentrazione o mancanza di “giusta mentalità”?

 

“Ecco, quelli sono i segnali che ti dicono dove sta il problema: smarrimento, ansia”.

 

Prossimi impegni dei rossoblù: Sassuolo, Livorno, Cagliari, Chievo, Atalanta…quale ti sembra la gara più impegnativa e quale la più abbordabile.

“Tutte e nessuna: se ti rimetti in carreggiata tutto sembra fattibile: le più difficili sono le prime due, perché Pioli rischia, il Bologna può fare 6 punti e rilanciarsi…”

 

Oltre alla fase difensiva, per Pioli campanello d’allarme anche a centrocampo: Pazienza infortunato, Perez rientrato tardi dal Sudamerica, Della Rocca alle prese con la lombalgia. Krhin e Kone con pochi allenamenti nelle gambe. Che consigli daresti a Pioli viste le difficoltà?

“Cercare di mettere in campo giocatori cazzuti, di personalità, anche se non sono al massimo. Ora è soprattutto un fatto di attributi ed esperienza”.

 

Dulcis in fundo, consiglieresti ad un giovane di intraprendere la tua carriera? 

“Glielo consiglierei se ha una reale passione e un carattere molto coriaceo. Vale per molti lavori, ma questo è talmente pieno di alti e bassi e dipende così tanto da fattori esterni che se non sei solido anche nel conservare la gioia per la parte bella del lavoro, la passione ti passa e con quella pure le energie ultra necessarie”.

 

I tuoi esordi, Marco? 

“Io ho iniziato facendo la radio finta e la tv finta, con i soldatini lego e un porta fotografia come scenografia! Poi tante piccole e lente tappe fino a farne la mia professione, quella che ho sempre amato. Poi “reggerla” è difficilissimo, ma continuo ad appassionarmi e cerco di lavorare con persone non disincantate e non disilluse, altrimenti è la fine”.

 

I nostri lettori di www.1000cuorirossoblù.it dove possono trovarti? 

“In radio sono su RDS, in tv, dopo due anni di “Vita in diretta”, ora sono fermo. Tornerò se qualcuno mi proporrà un programma che sento sulla pelle, bello, costruttivo e magari anche con un po’ di poesia. Non soffro di astinenza da video”.

 

Ringraziamo Marco della disponibilità e gli facciamo il nostro più sincero in bocca al lupo per riaverlo, presto, anche in TV. 

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