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Bologna

A tu per tu con…Nicola Pescatore – 21 nov

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Nicola Pescatore fa parte della ristretta cerchia di giovani promesse rossoblù che, dopo essersi messe in mostra conla Primavera, sono state cedute a titolo temporaneo per poter maturare le prime esperienze tra i professionisti.

Centrocampista classe 1994 dotato di buona tecnica, dinamismo e grande facilità di incursione, Pescatore ha già collezionato sei presenze stagionali e due gol con la maglia della Carrarese in Lega Pro Prima Divisione.

 

Nicola, raccontaci l’impatto con il calcio professionistico. Che cosa è cambiato rispetto alla Primavera?

«Andare in Prima Divisione ha rappresentato una totale svolta rispetto al settore giovanile.La Primaverati dà le basi tecniche, mentre giocare contro gente esperta ti insegna a crescere nei ritmi e nella testa, senza dimenticare che tra i professionisti sono i tre punti ciò che conta più di ogni altra cosa. Ora il calcio diventa un lavoro, fatto con piacere ma pur sempre un lavoro»

 

Hai bagnato il tuo esordito con una splendida doppietta nel 5-0 rifilato al San Marino alla prima di campionato. Le tue sensazioni in quel momento?

«Ho provato una grande gioia, Quei gol all’esordio mi hanno aiutato a sbloccarmi a livello psicologico e a crederci ancora di più. Li vorrei dedicare alla mia famiglia e alla mia ragazza, che mi sono sempre stati vicino nonostante la lontananza. Stare qui è per me come stare a casa grazie a loro»

 

Quanto influisce sul processo di crescita di un giovane calciatore la vicinanza con atleti d’esperienza, abituati a ben più importanti palcoscenici?

«Per un giovane credo sia importantissimo allenarsi il prima possibile con dei calciatori esperti perché da loro ha soltanto da imparare. Aiutano a crescere tanto persino le semplici partitelle di allenamento»

 

Modello calcistico ideale?

«Claudio Marchisio ha tutte le qualità che, a mio modo di vedere, una mezzala deve avere: inserimento, tecnica e agonismo»

 

C’è qualcuno dei tuoi ex compagni al Bologna che, secondo te, potrebbe dire la sua tra i professionisti?

«Posso dirti che della squadra dell’anno scorso in quattro o cinque siamo andati a giocare in Lega Pro, il che significa che qualcosa di buono lo abbiamo fatto. In questa stagione non ho ancora avuto modo di veder giocarela Primavera, ma conosco il potenziale di ragazzi come Maini, Ferrari e Malagoli. Le loro qualità sono visibili a tutti»

 

La Carrarese è famosa soprattutto per il suo celeberrimo presidente: Gigi Buffon. Hai avuto modo di conoscerlo?

«Sì, ad inizio ritiro è venuto ad augurarci l’imbocca al lupo e a trasmetterci la sua mentalità vincente. Credo che per arrivare dove è arrivato lui oltre alle doti tecniche conti molto proprio la mentalità, la voglia di dare il massimo allenamento dopo allenamento e di superare i propri limiti. Questa è l’unica via per raggiungere quelli che all’inizio sono soltanto sogni, ma che con il tempo e i sacrifici possono diventare obiettivi concreti».

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