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Bologna

A tutto Giaccherini – 2 nov

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Il centrocampista di Talla (Arezzo) è il vero trascinatore di questo Bologna.  Dal Bellaria al Bologna la storia si ripete:”voglio la salvezza del  Bologna e sogno una chiamata in nazionale”

 È un Giaccherini  rinato quello che ieri ha deliziato la platea del dall’Ara, mai così decisivo da un paio d’anni a questa parte. “La fine di un incubo”, così commenta a caldo il forte centrocampista offensivo ai microfoni nel post partita, riferendosi sia al momento della squadra ma soprattutto ad una situazione di sofferenza personale che si trascinava dietro da ormai un anno e mezzo, dall’ultimo gol segnato nell’aprile 2014 in Sunderland-Cardiff. Nel mezzo tanta sofferenza e tanti  tanti infortuni, tanti guai muscolari che ne hanno rallentato la carriera (lui che con la Juventus di Conte aveva vinto tutto in Italia, risultando anche decisivo), stoppatasi sui pesanti campi della premier, esperienza che il funambolico centrocampista aretino aveva fortemente voluto. Già, perché il Giak sa cosa voglia dire umiltà e lavoro sodo, lui che era partito da lontanissimo, girando i campi della vecchia serie C italiana, passando dal Bellaria Igea Marino dove non gioca quasi mai, e a 22 anni trovandosi a decidere di appendere le scarpette al chiodo per fare l’operaio. Eppure il non più giovanissimo Emanuele decide di regalarsi un’ultima occasione, ancora sui campi di provincia della serie C italiana, in quel di Pavia: da qui, Giaccherini non si ferma più. 9 reti e stagione che gli vale il ritorno al Cesena, squadra che lo aveva allevato nelle giovanili. Con gli emiliani vive tre stagioni da protagonista, regalando alla squadra e a se stesso un doppio salto di categoria fino in serie A, dove il buon Emanuele vive la sua prima stagione da protagonista a 25 anni. Non troppo giovane, non troppo vecchio, è l’età giusta per esplodere nel calcio che conta. L’annata ottima col Cesena gli vale l’interesse di parecchie squadre: è proprio la Juventus neo campione d’Italia guidata da Antonio Conte a volerlo fortemente: il tecnico salentino riconosce nel Giak le caratteristiche fondamentali della sua squadra: volontà, caparbietà, sfrontatezza ma anche umiltà.  In due anni alla Juve Giaccherini conquista due scudetti e una supercoppa italiana, esordisce in Champions League ma soprattutto entra nel cuore dei tifosi bianconeri. Il suo carisma e la sua voglia di lottare gli permettono di vestire addirittura l’azzurro,  facendo parte della spedizione azzurra ad Euro 2012, nella quale perde la finale contro la Spagna. Una favola, fino a questo momento, la storia di Emanuele Giaccherini. Ma anche le favole hanno le proprio pause, i propri momenti no: il Giak lascia la Juve e l’Italia per l’avventura inglese, dal Bellaria al Sunderland, dai campi polverosi della C italiana all’Old Trafford e all’Anfield. Un nuovo sogno. E il primo anno di Giaccherini in Inghilterra, vissuto tra continui alti e bassi, finisce bene a metà: la squadra si salva, lui diventa uno dei beniamini del pubblico, come sempre, ma nell’aprile 2014 inizia ad infortunarsi ad una caviglia e ad avere noie muscolari che lo terranno fuori nella stagione successiva per lungo tempo. Ritorniamo così a noi, al trasferimento al Bologna e al gol ritrovato ieri, un anno e mezzo dopo quell’ultima volta con la maglia dei Black cats. Lui, neanche troppo velatamente,ai microfoni di Sky, fissa gli obiettivi di stagione: “Per tutti i giocatori italiani la maglia azzurra è un obiettivo. Ricevere una chiamata da Antonio Conte, mister che mi conosce bene, sarebbe bellissimo, ma in questo momento voglio pensare solo ad ottenere la salvezza col Bologna”. Francamente col Giaccherini visto prima con l’Inter e poi con l’Atalanta entrambi gli obiettivi non paiono così impensabili da raggiungere. E allora come al Bellaria, come a Pavia, come a Cesena, come a Torino e come a Sunderland, il Giak è già entrato nei cuori dei tifosi bolognesi e cerca di ripetere la sua storia personale, trascinando la squadra ad una tranquilla salvezza e se stesso verso gli europei in Francia: con un Giaccherini così il Bologna ha finalmente trovato un’arma in più.

(Foto Orsini)

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