Bologna FC
Addio Gino Pivatelli: capocannoniere e leggenda rossoblù degli anni ‘50
Il bomber rossoblù si è spento all’età di 92 anni. A Bologna dal 1953 al 1960, è il secondo capocannoniere felsineo del dopoguerra con 109 reti realizzate in 204 presenze.
Nella giornata di venerdì ci ha salutato un fuoriclasse, una leggenda, che per sette anni ha vestito la maglia rossoblù e ha scritto pagine importanti della storia del club: Gino Pivatelli.
Pivatelli: il bomber dal gol facile
Nato in provincia di Verona nel 1933 Pivatelli si presenta al mondo del calcio con la maglia dell’Hellas. Con gli scaligeri gioca come centrocampista centrale e, sebbene fossero palesi a tutti, la sua grande tecnica e le sue doti calcistiche, non era il ruolo che più gli si addiceva.
Nella stagione 1952-53, Pivatelli arriva ventenne sotto le Due Torri ed è l’allenatore rossoblù Campatelli a capire il suo ruolo naturale. Con la maglia del Bologna, Pivatelli gioca in attacco, prima mezzala e poi centravanti. Piva non ha il gol non facile, ma facilissimo. Nelle sue 204 presenze a Bologna ha realizzato 109 reti caratterizzate da una netta progressione nei primi tre anni.
Pivatelli Gino (© 1000 cuori rossoblù)
Nel 1956 realizza 29 reti in 30 partite
Nell’anno d’esordio, Pivatelli si presenta alla piazza rossoblù con 11 reti, mentre l’anno successivo ne fa 17. Tuttavia, è il terzo anno che il bomber dà il meglio di sé. Nel 1956 porta a casa un totale di 29 reti in 30 partite che gli valgono il titolo di miglior capocannoniere, oltre che al record ineguagliato di un marcatore rossoblù dagli anni trenta ad oggi.
Con la maglia azzurra invece la sua esperienza è breve. Capita infatti in uno dei peggiori periodi per l’Italia. «Andai in Svizzera nel ’54 con Cappello, lui giocò e io no. Nel ’58 invece fummo eliminati dall’Irlanda in un match pieno di fango, da ripetere, io ero la punta titolare» disse in un’intervista per i suoi 80 anni.
Dopo Bologna il Napoli, e poi il Milan con cui vinse scudetto e Coppa dei Campioni
L’avventura a Bologna finisce nel 1960 quando il presidente Dall’Ara lo cedette al Napoli senza alcun preavviso, forse per una discussione del giocatore con l’allenatore Allasio. In cambio di Pivatelli, il club partenopeo diede al Bologna 122 milioni e Vinicio. La stagione a Napoli non fu delle migliori e l’anno successivo fu preso dal Milan.
Con il club rossonero vinse scudetto il primo anno e la Coppa dei Campioni il secondo anno. A Wembley nella finale contro il Benfica, Pivatelli giocò a centrocampo e poi in difesa. Era il 1963, anno in cui decise di appendere gli scarpini al chiodo. «Volevo finire in bellezza» dirà cinquant’anni dopo pentendosi un po’ «avrei potuto giocare in quel Bologna che invece andavo ad applaudire al Comunale e che vinse lo scudetto».
Pivatelli: a Bologna trova i record e l’amore della sua vita
Ma il suo legame con Bologna non si interruppe mai, anche perché proprio qui conobbe l’amore della sua vita, Luisa. «Ci conoscemmo in San Petronio, ci sposammo dopo che i miei presero informazioni (positive) nel suo paesino vicino a Verona, Sanguinetto».
Se Piva è rimasto a vivere sotto le Due Torri è anche per lei, ma anche perché Bologna, come ha ripetuto più volte nel corso degli anni, è «una città dove si vive meravigliosamente».
Fonte: Fernando Pellerano – Corriere di Bologna
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Simone Zanetti
19 Ottobre 2025 at 17:22
Davvero un grandissimo della storia del Bologna, dispiace davvero molto