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Bologna

Al Dall’Ara finisce in parità: 0-0 con l’Empoli

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Bologna. Finisce in pareggio dopo una partita combattuta, a tratti divertente e non priva di emozioni: Bologna e Empoli si confermano squadre dello stesso livello, e lo 0-0 finale mente su novanta minuti pieni di occasioni. Per Mihajlovic un punto che perlomeno ferma la serie di sconfitte.

Formazioni. Per stoppare il momento negativo, Mihajlovic riparte da Jerdy Schouten: il centrocampista olandese torna dal primo minuto dopo quattro mesi d’assenza. Insieme all’olandese ci sono i ritorni altrettanto pesanti di Medel al centro della difesa, e Arnautovic in attacco: novità Vignato sull’esterno sinistro, dall’altra parte c’è De Silvestri. Riccardo Orsolini confermato davanti. In casa Empoli si vive un periodo altrettanto storto: la vittoria manca dal 10 dicembre (in trasferta a Napoli), anche se la classifica sorride (più due sul Bologna). Lo scontro è dunque per ambire al trono dell’A2. Capitano azzurro è quel Simone Romagnoli che transitò sotto le Due Torri nel 2018, davanti c’è lo spauracchio Pinamonti, già vicino al Bologna in passato.

Primo Tempo. Finalmente sprazzi di normalità: dopo la sfida spettrale col Napoli, il Dall’Ara torna a riempirsi per metà. Da Empoli arrivano circa in un centinaio; nei distinti svetta bandiere di Belgio e del Cile, evidente omaggi per Arthur Theate e Gary Medel, impegnato proprio qualche giorno fa con la maglia della Nazionale. Nel pre-partita lo speaker ricorda Tommy, tifoso rossoblù recentemente scomparso; il trasloco di parte della curva nei distinti crea un curioso e simpatico siparietto, con le due parti che si canzonano a vicenda. Poi, smaltiti i convenevoli, arriva il fischio d’inizio: si gioca in una Bologna nebbiosa, coi riflettori già accesi dal primo pomeriggio. La tensione in campo è palpabile fin dai primi minuti: le due squadre non vincono da più di un mese, il momento negativo è un incubo da scacciare via. L’Empoli segna molto più del Bologna (37 contro 29) ma prende più gol (47 contro 37), sfida dunque equilibrata sotto tutti i punti di vista. La squadra di Mihajlovic lascia inizialmente il pallino del gioco agli avversari, che con Bandinelli all’ottavo trovano il primo tiro verso la porta. La risposta arriva in un azione insistita sull’asse Vignato-Arnautovic, che si conclude però in un nulla di fatto. Skorupski fa dannare il pubblico per alcuni passaggi sbagliati, Schouten porta su di sé il segno dei mesi senza campo. Al diciottesimo circa un episodio da moviola: Svanberg cade in area dopo un contrasto, l’arbitro Cosso non concede il rigore, facendo infuriare il popolo del Dall’Ara. Qualche minuto dopo Schouten diventa il primo ammonito della partita; l’occasionissima arriva poco prima della mezz’ora: Soriano ci prova col destro, Vicario fa buona guardia. Al trentacinquesimo lampo di puro di talento di Marko Arnautovic: da distanza proibitiva, la punta austriaca lascia partire un bolide che si stampa sulla traversa, raccogliendo l’applauso convinto del pubblico. Stojanovic semina il panico nella difesa rossoblù, Soriano si reinventa difensore salvando tutto. Un bisticcio tra De Silvestri e Bandinelli vale un giallo ad entrambi. Un magia di Orsolini nel finale di tempo solletica il pubblico, andando fuori di un niente. La risposta ospite è sui piedi di Barjami, che manca il bersaglio di poco. Dopo quarantacinque minuti è 0-0, per un pareggio tutto sommato giusto.

Secondo Tempo. Nessun cambio per entrambi gli undici, Mihajlovic ed Andreazzoli puntano anche ad inizio ripresa sulle formazioni di partenza: ritmo che è inizialmente più lento dei primi quarantacinque, un errore a questo punto può essere fatale e decidere il match in un senso o nell’altro; il pubblico del Dall’Ara comprende il momento decisivo, ed incita i suoi. All’ora di gioco il tecnico ospite rompe la tregua sui cambi con un doppio ingresso: dentro Verre e Benassi per Henderson e Bandinelli. La partita cala vistosamente di ritmo, proseguendo un trend già in atto dai primi minuti della ripresa. Mihajlovic decide per la prima sostituzione: circa al settantesimo, ecco Musa Barrow, di ritorno dopo la positiva esperienza in Coppa d’Africa. Scende Soriano. Non è finita: Sinisa fa esordire Kasius, al posto di De Silvestri (il giovane olandese è accolto da un’ovazione). Andreazzoli però vuole tornare avanti nel conto dei cambi, quindi ecco Di Francesco e Cacace. La partita si riaccende quando si entra nell’ultimo quarto d’ora: il Bologna spinge, e dice chiaro e tondo di volere i tre punti. Skorupski salva tutto, poi è la traversa a fare da protagonista sull’ex di turno (Difra). Al Dall’Ara si prospetta un finale da brivido: tutto può succedere, lo 0-0 è sempre più precario. All’ottantesimo altra coppia in campo per Sinisa: escono Orsolini e Svanberg, entrano Sansone e Aebischer, secondo esordiente del giorno. Il tecnico serbo decide per l’ultima carta: esce Vignato, torna in campo il tanto contestato Dijks. Ultimo cambio anche per Andreazzoli: fuori Pinamonti, dentro La Mantia. I quattro minuti di recupero annunciati dallo speaker, riecheggiano in un Dall’Ara paralizzato dalla paura. Dijks tenta la discesa, ma il tiro non va. Alla fine sono più i fischi che gli applausi.

(foto Bologna)

 

 

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