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Alé Bulåggna: żâfir e Diamànt

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żâfir e Diamànt

 

Con la brillante vittoria sul Cagliari il Bologna ha messo in mostra i suoi gioielli. Oltre ad un Alino da lússo si è riproposto un Saphir Taider, che in bolognese farebbe żâfir, finalmente tornato int al sô zänter, in gran spolvero.

Con tutto questo arlûer, questo luccicare di diamanti e zaffìri, ci verrebbe proprio da dire che la żòja l’é in man al uràvv, la gemma è in mano all’orefice Pioli, che pare aver finalmente trovato il modo di mettere la squadra…in scuèder.

Visto che questi sono fra i pochi gioielli che costituiscono al nòster magàtt, il patrimonio del BFC, teniamoli cari e portiamoli a testa alta , ma soprattutto sperän ch’i n vâghen brîa a finîr dal zío, speriamo di non essere costretti a privarcene.

Andèr dal zío o andèr al Dòm sono alcuni dei tanti modi di definire il portare qualche bene di famiglia al  Monte di Pietà.

L’abbondanza di queste denominazioni ci fa capire quanto l’uso fosse un tempo diffuso e il prosperare di tante insegne di chi compra oro ci dice che anche oggi le cose non vanno molto diversamente: s’la n é sóppa l é pan bagnè.

C’è un’altro modo di dire, preso del vecchio gergo degli ambulanti e ormai dimenticato che ha lo stesso significato dei precedenti: andèr al interesànt. A proposito di interesse… òcio ragazû, che a vànnder äl żòi, a vendere i gioielli,  an andaggna a fèr l intarès… ed Cazàtt.

 

Alé Bulåggna !!!

Gallo

8 ed mèrz 2013

 

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