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Forever Rossoblù

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fonte immagine: Andreas Solaro/Getty Images

La sconfitta casalinga del primo febbraio 2014 contro l’Udinese è l’ultima partita in maglia rossoblù di Alessandro Diamanti. Il suo addio al Bologna fu molto chiacchierato e ancora poco è stato chiarito della situazione che ha portato alla cessione del fantasista toscano.

La storia d’amore tra Alino e i Felsinei nasce sotto il sole dell’agosto 2011, quando il neo allenatore Pierpaolo Bisoli – che lo aveva allenato a Prato – espresse alla dirigenza il suo totale gradimento per l’acquisto dell’ex West Ham e Brescia. Con Bisoli il trequartista mancino inizia bene il suo campionato, ma è sotto la gestione Pioli che assistiamo a un continuo crescendo, fino alla conquista della maglia azzurra della Nazionale italiana. Dopo le prime convocazioni per prendere confidenza con il mister e il resto del gruppo, viene inserito nella lista dei 23 per Euro 2012. Nella terza e ultima partita della fase a gironi – vinta per 2-0 contro l’Irlanda – subentra ad Antonio Cassano al 63′ e da calcio d’angolo serve l’assist per il gol del raddoppio di Mario Balotelli. Nei quarti di finale contro l’Inghilterra entra nella ripresa ancora per Fantantonio, ma nei tempi supplementari il tiro arcuato del numero 22 si stampa sul palo. Sembra una giornata da dimenticare, ma il verdetto di quel 24 giugno è ancora tutto da scrivere. Non bastano i 120’, si va alla lotteria dei rigori. Alino viene designato per tirare il quinto, il decisivo. Dopo aver sistemato meticolosamente il pallone, prende la rincorsa e apre il mancino spiazzando il portiere inglese Joe Hart. La sua corsa sfrenata dice molto della favola che ha vissuto, passando in pochi anni da giocare nelle serie minori a segnare il rigore che assicura il passaggio del turno all’Italia. Rimane indelebile per i tifosi bolognesi e per i supporters azzurri la finale per il 3° posto alla Confederations Cup 2013 contro l’Uruguay. Il fantasista del Bologna propizia prima la rete di Davide Astori, poi segna il suo primo gol in maglia azzurra con un tiro a giro direttamente da calcio di punizione.

Nei due anni e mezzo a Bologna Alino scende in campo 88 volte – di cui ben 51 da capitano – serve 24 assist e realizza 22 gol. Il 7 febbraio 2014 si trasferisce a titolo definitivo al Guangzhou di Marcello Lippi e solo i diretti interessati conoscono i motivi del suo trasferimento in un momento così delicato per la società petroniana. Al debutto con la formazione cinese mette a segno una doppietta in AFC Champions League. Grazie anche al suo contributo a fine anno Diamanti e compagni ottengono la vittoria del campionato. Il primo posto in Super League è anche il primo trofeo di squadra vinto dal trequartista nativo di Prato.

Il 10 gennaio 2015 passa in prestito con diritto di riscatto alla Fiorentina, dodici anni dopo il suo primo passaggio alla società gigliata. Nel 2003 aveva giocato 3 partite in C2 con la maglia della Florentia Viola, denominazione societaria della Fiorentina post fallimento. Al termine della stagione non viene riscattato e finisce in prestito per sei mesi al neopromosso Watford. Conclude la stagione all’Atalanta e l’unica rete con gli Orobici, la centesima della sua carriera tra club e nazionale, viene segnata da Diamanti proprio contro il Bologna. Dopo l’annata a Palermo e la breve esperienza di Perugia, nell’estate 2018 torna a vestire la maglia del Livorno a distanza di nove anni dall’ultima volta. A fine anno gli Amaranto ottengono un’importantissima salvezza, soprattutto grazie ai gol e alla fantasia del numero 23.

A sorpresa il Livorno decide di non riconfermare il trequartista e il 25 luglio viene ufficializzato il suo passaggio al Western United, club debuttante in A-League. Sono bastate poche apparizioni ad Alino per mostrare il suo talento ai tifosi neroverdi, a suon di colpi di classe davanti ai quali non si può certo rimanere indifferenti. Viene presto nominato capitano della squadra e segna il suo primo gol nel massimo campionato australiano in Melbourne Victory-Western United, con un tiro preciso da fuori area. Nella sua prima stagione in A-League il tabellino personale recita 19 presenze condite da 5 reti e 7 assist, in attesa dei recuperi delle ultime sei partite di campionato posticipate causa COVID-19. La sua capacità di servire i tagli dei compagni, come di finalizzare l’azione con il suo mancino magico, viene posta al centro del progetto tecnico dell’allenatore Mark Rudan. Diamanti viene impiegato come trequartista offensivo nel 3-4-2-1 degli australiani, sempre con il suo amato 23 sulle spalle. Grazie al suo passaggio al Western United ha ritrovato un altro ex Bologna, Panagiōtīs Kone, con cui aveva giocato 76 partite sotto le Torri. Alino e il greco di nuovo insieme a ricomporre una coppia altamente tecnica e imprevedibile, che già in Italia faceva impazzire le difese e innamorare i tifosi rossoblù.

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