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Bologna

Amarcord – 17 gennaio 2010, Fiorentina-Bologna 1-2

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crediti immagine: Bologna Fc

Sarà derby dell’Appennino, ancora una volta. Teatro della sfida l’Artemio Franchi, appuntamento domenica ore 15. Per una gara che vede contrapposte due tra le più interessanti formazioni di questa stagione, e più in generale due tra le società più ambiziose del nostro torneo, che negli ultimi anni hanno cercato di portare alla ribalta un progetto di crescita coraggioso e innovativo.

La Fiorentina, a dire il vero, dopo un ottimo inizio ha registrato una piccola battuta d’arresto (o meglio, piccola lo sperano i tifosi viola), incassando tre sconfitte in streak tra Empoli, Lazio e Juventus. Soprattutto le ultime due sembrano aver lasciato qualche strascico tra le fila gigliate, ed il match casalingo in arrivo coi felsinei offre la possibilità di un immediato cambio di rotta.

Il Bologna, invece, si presenta a Firenze forte del concetto di continuità. Una caratteristica che sta facendo, gara dopo gara, sempre più sua. Come? In primis subendo pochissimo, progressivamente affinando sempre più le capacità offensive, e infine scegliendo con abilità sempre maggiore i momenti giusti per ammazzare la partita. E ora, dopo la splendida e stimolante vittoria con la Lazio, la testa può essere quella giusta per andare a Firenze e sfoderare (un’altra) grande prestazione.

Una simile, magari, a quella del gennaio 2010, quando al Franchi i felsinei fecero il colpo grosso, tornando a casa con tre punti fondamentali per la corsa salvezza. Un sorprendente 1-2 messo a referto grazie ai goal di Di Vaio e Gimenez, protagonista quest’oggi del nostro nuovo episodio di Amarcord.

La stagione delle due squadre 

Tra le annate senza dubbio indimenticabili, per i tifosi viola, quella del 2009-2010. Il quarto posto della stagione precedente proietta la squadra ai preliminari con lo Sporting Lisbona: superati i portoghesi, il girone regalerà Liverpool, Debrecen e Lione oltre che un insperato primo posto finale, conquistato grazie, tra le altre, all’incredibile doppia vittoria ai danni degli inglesi. Un po’ meno entusiasmanti le cose in campionato: le sconfitte qui sono diverse, anche se al termine del girone d’andata – proprio alle porte della gara con il Bologna – il terzo posto del Napoli è lì, a soli tre punti di distanza, e i Viola sembrano ancora pienamente padroni del proprio destino.

Decisamente peggiore il torneo del Bologna. Le sole quattro vittorie racimolate nella prima metà del torneo significano il quart’ultimo posto al giro di boa, con un risicato margine di sole due lunghezze sul Catania diciottesimo. Al principio della sfida al Franchi, soprattutto, non è ancora stato registrato un successo tra le mura avversarie, e la voglia di invertire la rottaappena festeggiato il centenario del club – così come quella di allontanarsi dalle zone calde, risulta essere tanta.

Le formazioni

Prandelli schiera i suoi con un classico 4-4-2, dove a protezione di Frey agiscono Gobbi, Felipe, Gamberini e Comotto. Il quartetto di centrocampo conta sulla presenza di Vargas, Marchionni, Montolivo e Santana; tandem d’attacco: Mutu-Gilardino.

Colomba risponde con un 4-3-1-2 quasi interamente a tinte tricolori: Viviano è posto a guardia della porta con davanti Lanna, Britos, Portanova e Raggi; a centrocampo, spazio al giovane Casarini in cabina di regia, con Guana e Mingazzini ai lati; Valiani è riferimento sulla trequarti, col compito di servire la coppia Di Vaio-Gimenez.

La partita 

Relativamente bloccato il primo quarto di gara, poi, al 17’ il primo squillo è dei padroni di casa: inserimento intelligente di Marchionni e scarico su Gilardino: il numero 11 restituisce al centrocampista che va al tiro, ma la mira è sbagliata e il destro si spegne sul fondo.

Tre minuti dopo si fa di nuovo viva la Fiorentina: Vargas su cross trova la ribattuta di Guana, la palla schizza a Montolivo he controlla e scarica il destro, ma è ancora Viviano a controllare comodamente sull’out.

Sette minuti più tardi, però, a passare è il Bologna: Guana è ancora protagonista, questa volta a ridosso dell’area avversaria, quando apre uno splendido traversone su cui si avventa Di Vaio: il tocco del 9 è leggero ma permette al pallone di passare e a Gimenez, appostato qualche metro più indietro, abile a colpire con una meravigliosa semi-rovesciata su cui Frey può soltanto restare a guardare.

Al 30’ i Viola sembrano complicarsi definitivamente la vita: Gamberini stende Di Vaio lanciato a rete e Banti inizialmente assegna il calcio di rigore: in una situazione quasi da VAR ante litteram, però, dopo un consulto col guardalinee inspiegabilmente torna sui suoi passi e decide, tra mille polemiche, di far riprendere regolarmente il gioco.

Il capitano del Bologna, sentitosi evidentemente penalizzato, da quel momento battaglia in campo con ancora più determinazione e voglia di trovare il goal: al 36’, è ancora su un suo inserimento che la difesa avversaria perde le misure e gli permette di arrivare al tiro, largo per fortuna di Frey.

È comunque solo il preludio al raddoppio: al 45’, è Mingazzini a bucare la retroguardia (incredibilmente alta) dei padroni di casa: Di Vaio si avventa ancora una volta sulla palla e conduce sino ad arrivare vis a vis col portiere, prima di superarlo con un tocco leggerissimo: il Franchi è ammutolito, il tabellino recita 0-2 per il Bologna.

La ripresa sembra iniziare con lo stesso canovaccio della prima frazione, fatta di aggressività e determinazione totale da parte degli ospiti, con Valiani che dopo soli venti secondi spaventa i toscani con una gran conclusione da fuori. Tuttavia, in modo forse un po’ casuale, dopo cinque minuti la Fiorentina riesce ad accorciare, con Mutu che trova impreparata la difesa felsinea e su cross di Vargas colpisce battendo Viviano.

Soltanto un minuto più tardi ed è ancora Di Vaio a lambire la porta di Frey con un destro dai 30 metri, mentre al 60’ Viviano è chiamato (finalmente) al grande intervento, nuovamente su incornata di Mutu. La Fiorentina inizia a spingere con più costanza, e Santana pochi secondi più tardi manca di poco la palla del 2-2. Viviano deve mettere ancora in angolo su Gilardino, poi la partita sembra bloccarsi almeno sino all’83’, quando è decisivo l’anticipo di Lanna ancora sul campione del mondo, pronto a ribadire in rete un tiro di Vargas.

Il premio di MVP della partita – o almeno il diritto a contenderlo a Gimenez e Di Vaio – spetta al portiere rossoblù qualche minuto più tardi, quando con un miracolo riesce a respingere il missile terra-aria di Montolivo, che aveva trovato il destro al volo da respinta su corner. È l’ultima emozione del match, con Banti che fischia la fine: per la Fiorentina piove qualche fischio, per il Bologna è il primo successo esterno della stagione, oltre ad essere il primo lontano da casa da oltre un anno e, soprattutto, il primo a Firenze dal lontano 30 dicembre 1990.

Il protagonista (mancato)

Inevitabilmente, la copertina del match se la prende Henry Gimenez: il suo gesto atletico vale, oltre al 2-0 felsineo, i replay tv del giorno dopo e il rilancio delle sue ambizioni circa una possibile titolarità. Giunto in prestito con diritto di riscatto il precedente 31 agosto, a pochissimo dal gong finale, nonostante l’esordio arrivato a novembre è, infatti, solo in occasione del match di Firenze che viene lanciato per la prima volta dal 1’. Forte delle buone impressioni e probabilmente anche del bellissimo goal realizzato, dopo soli cinque giorni il Bologna lo riscatta dal River Plate per due milioni, facendogli addirittura firmare un quinquennale.

Dopo appena quarantott’ore, arriva la doppietta ai danni del Bari, che significa rimonta e successo sugli avversari, con qualche giornale che arriva a titolare: “È Gimenez l’uomo della provvidenza di Colomba”. In realtà, nonostante lo spazio sempre maggiore, quella coi pugliesi sarà anche l’ultima realizzazione della sua stagione, e l’anno dopo con Malesani finirà progressivamente col perdere il posto da titolare tanto difficilmente conquistato.   

Ricordato più per la rissa con Andrè Dias della Lazio che nel gennaio 2011 gli costò due giornate di squalifica, a seguito di un’ulteriore stagione da comprimario (sia con Bisoli che con Pioli) verrà ceduto in prestito al Grosseto e poi nel suo paese natio, tra le fila del Nacional, lasciando definitivamente il Bologna nel gennaio 2013.

 

 

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