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Amarcord – Il Bologna e la prima intervista sportiva in Radiovisione

Amarcord – La Radiovisione EIAR e la prima intervista sportiva in diretta della storia italiana; il Bologna in TV prima della TV…

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Amarcord - Il Bologna in Radiovisione
Amarcord - La Radiovisione EIAR e la prima intervista sportiva al Bologna

Sapete che la prima intervista sportiva in Italia fu fatta al Bologna tramite la radiovisione dell’EIAR? Non tutti sanno che in effetti la prima intervista in diretta televisiva avvenne curiosamente prima della canonica data che diede inizio alle trasmissioni televisive della Rai, nel Gennaio del 1954. Il battesimo di quella che sarebbe diventata la normalità del calcio in televisione ebbe luogo durante l’esperienza pionieristica della Radiovisione, nel 1939. E il Bologna allora Campione d’Italia fu ospite della prima intervista calcistica in diretta della storia italiana.

Al giorno d’oggi siamo ormai abituati a vedere il calcio in televisione ad ogni ora di qualunque giorno, è ormai più difficile non trovare partite, piuttosto che il contrario. Questo grazie alle centinaia di televisioni e piattaforme anche digitali, che sono entrate nella nostra vita e che a volte sono anche troppo presenti e costanti al nostro fianco.

Ma agli inizi della diffusione di massa del gioco del calcio, la situazione era decisamente differente. Parliamo ovviamente dell’Italia, dove la trasmissione che è stata la migliore amica dei calciofili per decenni, “Tutto il calcio minuto per minuto”, nacque solamente nel 1959. Mentre la RAI, con il nome di Unione Radiofonica Italiana, venne fondata nel 1924.

L’EIAR e la Radiovisione

La storia della prima intervista calcistica in diretta televisiva nasce grazie all’EIAR, l’Ente Italiano per le Audizioni Radiografiche, che nel novembre del 1927 si sostituì all’Unione Radiofonica Italiana. Tra i progetti che questo ente portò avanti vi fu la “Radiovisione” che, seppure con un nome differente, aveva il medesimo funzionamento della successiva televisione.

Il 22 luglio 1939 il Partito Nazionale Fascista inaugurava ufficialmente la Radiovisione. I pochissimi fortunati che avevano la possibilità di avere un dispositivo adatto alla ricezione potevano così non solo sentire quanto veniva detto in studio come nella normale radio, ma erano in grado anche di vedere le immagini trasmesse in diretta. Una vera e propria rivoluzione sebbene abbastanza ridotta: parliamo di due ore di trasmissioni giornaliere, tra pomeriggio e sera.

Al giorno d’oggi, il termine radiovisione è nuovamente d’attualità grazie alle dirette televisive dagli studi delle radio, con annessi video delle canzoni fatte ascoltare. Ma questa è un’altra storia.

EIAR Radiovisione 1939

EIAR Radiovisione 1939 (© Wikipedia)

Il Bologna in radiovisione “Al Cavallino Baio”

Uno dei programmi di punta della Radiovisione, si chiamava “Al Cavallino Baio”. É stato il padre di tutti i programmi che poi verranno definiti come “Varierà”, che tanto successo hanno nutrito e nutrono ancora nel pubblico italiano e non solo.

La scena era quella di un finto locale in cui gli avventori, seduti ai tavolini per assistere agli spettacoli, erano i protagonisti del programma. Qualcosa di riproposto poi anche in temi non troppo lontani, ad esempio, da “I fatti vostri” o altri programmi affini di Giancarlo Magalli.

Era la prima volta anche della presenza in video del pubblico, che assisteva allo spettacolo divenendone in qualche modo anche protagonista.

All’intero di questo contenitore, Nicolò Carosio e Vittorio Veltroni diedero il via a un qualcosa di innovativo: l’intervista sportiva in diretta a calciatori di spicco.

L’intervista al Bologna Campione d’Italia

Il 17 settembre 1939 ci fù la prima intervista in diretta a personalità del mondo del calcio. Il grande Nicolò Carosio aveva come ospite il Bologna, che in quell’anno vestiva una maglia con lo scudetto da Campione d’Italia in carica, avendo conquistato il loro quinto titolo nazionale.

Era il Bologna allenato dall’austriaco Hermann Felsner, era “lo squadrone che tremare il mondo fa”, che aveva tre scudetti nelle ultime quattro stagioni. Quello che nel 1937 aveva vinto il Trofeo dell’Expo Internazionale di Parigi, battendo in finale il Chelsea, nella prima gara ufficiale vinta da un club italiano contro uno inglese. Era il Bologna di Reguzzoni, Andreolo, Sansone, Pagotto, Puricelli e dell’inventore del doppio passo Amedeo Biavati. Quello tanto amato e citato da Pier Paolo Paolini.

1938/39 Bologna Associazione Giuoco del Calcio

Una formazione del Bologna del 1938/39 (© Wikipedia)

E così, complice la trasferta dei felsinei a Roma per affrontate i giallorossi, allenatore e squadra al gran completo furono ospiti de “Al Cavallino Baio”, dove Carosio ebbe un divertente duetto con Felsner, dando il via alla storia delle interviste calcistiche in diretta.

La guerra e la fine dell’EIAR

Purtroppo, però, quella geniale trovata dovette poi attendere a lungo prima di diventare una consuetudine così come la conosciamo oggi. Con l’entrata dell’Italia nel secondo conflitto mondiale, le trasmissioni dovettero essere immediatamente interrotte.

Vennero sospese non per il dilagare della guerra, quello avverrà in un secondo tempo, ma per puri motivi tecnici. Le frequenze che venivano utilizzate entravano in contrasto con quelle utilizzate anche dal nostro Esercito, soprattutto Marina e Aeronautica. E così tutto venne ovviamente bloccato.

La televisione italiana nacque, o forse sarebbe meglio dire rinacque, nel 1954, ma ormai la storia era scritta. Il Bologna era già stato intervistato “Al Cavallino Baio”, e così la prima intervista sportiva era andata in onda in televisione, prima della televisione. Un ricordo storico, l’ennesimo a tinte rossoblù, da non dimenticare e che vale bene uno spazio nel nostro “amarcord”.

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