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Analisi tattica: come cambia il Bologna con Soriano e Sansone

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I due nuovi rinforzi per Filippo Inzaghi -che ieri hanno svolto il loro primo allenamento- non sono di certo passati inosservati in questa prima settimana di calciomercato. In Italia, poche squadre hanno compiuto due mosse così importanti, e vista la situazione attuale del Club rossoblù non c’è neanche da sorprendersi troppo.
Ora la domanda che bisogna farsi è: come i due giocatori, che si sono riuniti dopo l’avventura spagnola al Villareal, potranno rendersi utili alla causa felsinea? Come Inzaghi potrà sfruttare le caratteristiche di due giocatori che possiedono qualità indiscutibili?
Proviamo a rispondere a queste domande analizzando dal punto di vista tattico il ventaglio di soluzioni che ha a disposizione Inzaghi.

3-5-2

Partendo ovviamente dal modulo più utilizzato nel girone di andata, possiamo affermare con certezza che i due possano giocare al meglio con questo sistema di gioco.
Roberto Soriano, che possiede sia qualità di interdittore, ma anche di inserimento, potrebbe giocare sia come mezz’ala destra, che mezz’ala sinistra. Ovviamente, viste le sue capacità tecniche, potrebbe dare il meglio a sinistra, per poter sfruttare il suo destro anche in zona gol. In questo caso il sacrificato sarebbe Svanberg, che potrebbe essere deresponsabilizzato e utilizzato con più calma e con meno pressioni addosso. L’altra mezz’ala con ogni probabilità sarà Poli, con Pulgar (o Nagy) a dirigere il centrocampo in cabina di regia.
Nicola Sansone invece, nel 3-5-2 di Inzaghi, prenderebbe perfettamente il posto di Rodrigo Palacio. Vista l’età e la condizione fisica non sempre perfetta, EL Trenza fatica molto ad attaccare costantemente la profondità o a ripartire veloce, cosa che al giocatore ex Villareal potrebbe riuscire in modo molto più naturale.
Con Santander si creerebbe una coppia sicuramente interessante, con Nicola che girerebbe intorno al Ropero senza dare punti di riferimento ai difendenti avversari.

Skorupski; Calabresi, Danilo, Helander; Mattiello, Poli, Pulgar, Soriano, Dijks; Sansone, Santander

4-3-3

Stuzzica, e non poco, l’opzione difesa a 4 con 3 punte. In questo campionato in sole 3 occasioni Inzaghi si è affidato a questo sistema di gioco dall’inizio, mettendolo in pratica più a partita in corso, per cercare di risollevare le sorti delle partite, mettendo più carico offensivo.
Il 4-3-3 utilizzato fin ora, però, si adattava poco alle caratteristiche dei giocatori rossoblù, perchè sulla sinistra mancava un vero giocatore di ruolo. Palacio, che è il giocatore in questione, si allargava molto dando anche parecchia qualità, ma è ad oggi impossibile aspettarsi di vedere l’argentino sgroppare avanti e indietro sulla fascia. La soluzione trovata da Inzaghi era quella di responsabilizzare Orsolini, che doveva scivolare moltissimo in fase difensiva, formando una linea a 4 a centrocampo, con Svanberg che andava a coprire la fascia sinistra, con Palacio che affiancava orizzontalmente Santander. In questo senso si riusciva a gestire al meglio El Trenza, ma si sfruttavano poco le potenzialità in ripartenza del 4-3-3, mettendo in pratica una sorta di 4-4-2 che si è rivelato poco efficace.
Sansone esterno di sinistra, Orsolini a destra, e uno tra Palacio e Santander al centro, potrebbe essere una soluzione molto interessante, che permetterebbe ai rossoblù di isolare nelle ripartenze i due attaccanti esterni, che potrebbero esaltarsi nell’1 contro 1. Quest’ultima, forse, è la qualità migliore di Sansone: basti pensare che ha l’83,9% di duelli vinti nell’1 contro 1 contro il difensore esterno…mica male!

Skorupski; Calabresi, Danilo, Helander, Mattiello; Poli, Pulgar, Soriano; Orsolini, Santander, Sansone

3-4-1-2

Inzaghi, soprattutto ad inizio anno, ha citato molto il modulo a 3 con un trequartista dietro le punte, mettendolo in pratica timidamente solo in poche occasioni, con Dzemaili che si sganciava più degli altri due mediani, formando una sorta di 1-2 offensivo.
Con Soriano, però, questo modulo potrebbe trasformarsi da idea a ipotesi concreta. L’ex Torino ha giocato spesso nella posizione di trequartista, in cui riusciva con la sua intelligenza tattica, a compiere un lavoro da collante tra i reparti nelle due fasi, aiutando la squadra ad essere più aggressiva in fase di non possesso. Ecco, il 3-4-1-2, è un modulo che facilita di più una fase difensiva aggressiva, improntata al recupero di palla immediato in zone alte del campo, essendo uno schieramento che facilita la pressione sulla fase di primo sviluppo avversaria, e che scivola con difficoltà e poco efficacemente in una disposizione di difesa bassa. Il Bologna, non ha mai adottato questa strategia di recupero del pallone, rimanendo sempre con un baricentro parecchio basso per poi sfruttare le ripartenze (senza giocatori per farlo in realtà). Per questo viene difficile pensare ad una soluzione del genere.
Ancora più difficile ipotizzare un 4-3-1-2 con Soriano dietro le due punte, mentre sempre tornando al 3-4-1-2 o al 3-4-2-1, potremmo vedere Roberto come esterno nei 4, anche se in questo caso ci sarebbe poca copertura in fase difensiva, e uno scarso utilizzo dell’ampiezza, visto che col Villareal, quando veniva utilizzato in quella posizione, veniva quasi sempre dentro al campo per creare densità e più soluzioni centrali.

Skorupksi; Calabresi, Danilo, Helander; Mattiello, Poli, Pulgar, Krejci; Soriano; Sansone, Santander

Le soluzioni ci sono, e la duttilità dei due nuovi rinforzi concedono ad Inzaghi più alternative. Probabilmente si ripartirà dal 3-5-2, ma almeno Inzaghi ora può scegliere…

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