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Analisi tattica: cosa ci ha detto Spal-Bologna

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E’ vero, il secondo tempo dei rossoblù è stato molto brutto. Per qualche minuto si è rischiato anche di perderla clamorosamente, e solo un grandissimo Danilo ha evitato ad Antenucci di segnare la rete del sorpasso. E’ vero che sono calati praticamente tutti nella seconda frazione, come è vero che è difficile da spiegare un cambio di atteggiamento di questa portata.

C’è un però grande come una casa questa volta. Il Bologna probabilmente ha finalmente trovato la quadra, e le gare contro il Napoli e la Spal possono concedere un po’ di ottimismo alla tifoseria. Contro i partenopei, Inzaghi ha proposto il 3-5-2 con degli ottimi risultati, azzeccando tutte le scelte sugli uomini da mandare in campo e le direttive tattiche. Nel derby contro gli spallini, invece, SuperPippo ha optato per il 4-3-3, mandando in campo fin da subito i due nuovi acquisti Soriano e Sansone. Dal punto di vista delle possibilità di scelta, è quest’ultimo l’acquisto più importante di questa finestra di mercato invernale, proprio perchè Sansone è l’unico in rosa adatto a giocare esterno di sinistra in un tridente. Voi direte: ‘Anche Palacio poteva e può giocare in quella posizione’… vero, ma con caratteristiche e con risultati completamenti diversi. Quando i felsinei hanno giocato con il 4-3-3 nel corso del girone di andata, lo schieramento si trasformava sempre in una sorta di 4-4-2, soprattutto in fase difensiva, con Orsolini che scivolava sulla linea dei centrocampisti spendendo moltissimo dal punto di vista fisico. Questo perchè Palacio, per “colpa” della sua carta d’identià, è impossibilitato a farsi tutta la fascia avanti e indietro, indi per cui una gestione delle energie e non scatti continui sono la medicina giusta per allungare la sua tenuta.
Con Sansone le cose finalmente sono cambiate. Avendo un esterno vero, disponibile a fare tutta la fascia, Palacio può gestirsi maggiormente, non strappando così tanto per coprire più campo possibile. Questo non vuol dire correre meno (contro la Spal è stato quello che ha corso di più con i suoi 11.374 km) ma correre meglio per tutti i 90 minuti.
Stesso discorso vale per Orsolini, che finalmente potrà esaltarsi nel suo ruolo naturale. Il numero 7 per ora non ha fatto vedere cose da stropicciarsi gli occhi, ma è stato spesso concreto e bravo ad adattarsi ad ogni situazione o compito tattico. In un 4-3-3 Orso potrà liberarsi anche da molti compiti difensivi e giocare più con la mente libera, provando le giocate che gli riescono meglio.

E Soriano? A mio parere è stato il migliore del Bologna domenica, per tutto quello che è stato capace di mettere in campo. In fase di copertura andava sempre a coprire le linee di passaggio interne, aiutando anche nei raddoppi laterali quando ce n’era bisogno. In fase offensiva, invece, andava sempre nel mezzo spazio sinistro, creando spesso e volentieri dei problemi ai difendenti spallini, che non sapevano come accorciare sul numero 21 rossoblù. Soriano, grazie alla sua intelligenza calcistica e alla sua tecnica, sarà uno dei giocatori chiave in questa seconda metà di stagione, che si spera finisca nel migliore dei modi.

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