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Bologna

Analisi tattica – Primo tempo da squadra vera, poi il nulla

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Eurosport


Inzaghi lo ha detto nella conferenza post partita: “La prima mezz’ora mi è piaciuta, poi nel secondo tempo abbiamo perso le misure e siamo stati arruffoni. Dobbiamo sempre mantenere compattezza e ordine, perchè non ci fa subire niente, ci fa essere pericolosi e ci fa essere squadra”. Ecco, questa compattezza c’è stata: si è vista la mano di Inzaghi nella prima frazione di gioco, e si sono viste molte idee, sia in fase di possesso, che in quella di interdizione; poi il nulla: la squadra si è allungata, ha perso le distanze, e il Frosinone con due o tre cross pericolosi la poteva anche vincere.

PRIMO TEMPO

I moduli a specchio facevano presagire a un match bloccato come quello contro la Spal, e così è stato in fin dei conti, ma qualcosa in più si è visto.
Rispetto alla sfida contro i ferraresi i rossoblù hanno avuto un baricentro più alto nel primo tempo (54 mt) che ha favorito un maggior possesso palla e un recupero della sfera molto più veloce, anche in virtù del baricentro in fase di non possesso intorno ai 50 mt, contro un Frosinone che si difendeva 10 metri più indietro.
Baricentro più alto in fase difensiva e quindi più pressing, che portava a diversi errori degli avversari, e a una manovra più difficoltosa.

Come si vede dal grafico i rossoblù hanno recuperato diversi palloni nella metà campo avversaria nel primo tempo (14), contro un Frosinone che stava rintanato nella sua metà campo, recuperando la sfera quasi solo ed esclusivamente sulla sua trequarti.
Helander ha recuperato ben 12 volte la sfera, ma da sottolineare c’è l’ottimo lavoro di Santander in fase di non possesso, che andava a sporcare sempre il palleggio dei 3 centrali ciociari. El Ropero è il terzo per palle recuperate (7), dopo Poli (10).

Tanto pressing e buone scalate difensive non sono sinonimi di ottima fase offensiva, che nella prima mezz’ora ha comunque funzionato molto bene. I rossoblù trovavano spesso la conclusione, ma soprattutto in ben due occasioni hanno messo le due mezz’ali Dzemaili e Poli davanti al portiere. Blerim si è inserito al meglio sfruttando la splendida palla in profondità di Mattiello, mentre Poli ha trovato i tempi giusti dopo l’ottimo lavoro delle due punte, che hanno liberato l’ex Milan alla conclusione. In entrambi i casi Sportiello ha risposto presente, anche se Dzemaili poteva e doveva fare sicuramente di più.

SECONDO TEMPO

Nella seconda frazione i rossoblù si sono allungati di ben 6 metri, non riuscendo più a pressare il Frosinone in modo organizzato. Le linee erano sfilacciate e il pressing totalmente disorganizzato, che conseguentemente portava a dei pericoli maggiori.
I ciociari hanno mantenuto lo stesso baricentro (intorno ai 45 mt), ma restando più corti e uniti.
I due cross dove Chibsah non è riuscito a metterla dentro, sono il risultato della stanchezza e dell’anarchia tattica dei rossoblù, che non riuscivano più ad assorbire le avanzate degli esterni, esponendosi spesso agli 1 contro 1.
Di contro il Frosinone ha alzato il pressing, e il Bologna ha cominciato a sbagliare anche nell’impostazione da dietro. I ciociari hanno guadagnato ben 9 palloni in più nella metà campo avversaria rispetto al primo tempo, in cui solo in 5 occasioni avevano attaccato e recuperato la sfera.
Nei secondi 45 minuti c’è da segnalare comunque la grande occasione per Pulgar, con la sua conclusione respinta quasi sulla linea, ma in fin dei conti si può dire che il pari sia stato il risultato più giusto.

Sabato arriva l’Inter al Dall’Ara: il primo test contro una big. Inzaghi ha detto che per le caratteristiche dei suoi giocatori è quasi più semplice giocare contro squadre più forti, probabilmente perchè ci si dovrà difendere molto più bassi, e si avrà più campo davanti a sé.
Sicuramente servirà più velocità e più coraggio, ma soprattutto si dovranno sfruttare le poche occasioni che capiteranno per non commettere lo stesso errore di Torino.

Dati partita: Lega Serie A e WyScout

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