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Atalanta – Bologna: le parole di Sinisa Mihajlovic nel post partita

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Un Bologna che cancella la terribile prestazione di San Siro, rossoblù in partita dall’inizio alla fine con grinta e personalità. Tante chance sia da una parte che dall’altra: Barrow il più insidioso nel Bologna (anche una traversa), ma a vincere è la squadra di Gasp che sale momentaneamente al secondo posto della classifica. Nel primo tempo anche un battibecco tra le panchine, giallo per Mihajlovic e rosso per Gasperini.

 

Sinisa Mihajlovic ha commentato così il match contro l’Atalanta: “Penso sia stata una partita equilibrata, unica differenza è che noi non abbiamo sfruttato le nostre occasioni. Fisicamente stavamo anche meglio, ci è mancato quello che ci manca sempre, cioè l’ultima scelta. Come prestazione abbiamo fatto bene e creato tante palle gol, poteva starci il pareggio. L’importante era reagire dopo il Milan. Trentesima partita consecutiva con gol subito? Era difficile non prenderlo oggi, ma sempre con errori individuali. Anche oggi abbiamo lasciato spazio a Muriel per prendere palla e calciare. Meglio che con il Milan, anche perché peggio non si poteva fare, oggi la squadra ha fatto bene. Contro il Napoli avevamo giocato bene, poi cambiamo tanto e sembra un’altra squadra. Giochi di nuovo dopo due giorni e sembra la solita squadra dell’ultimo anno e mezzo: con i giovani è così, serve tempo e continuità per farli crescere. Per l’Europa ci vogliono almeno due o tre anni. Abbiamo fatto un’ottima annata, siamo salvi da molte partite mentre l’anno scorso siamo arrivati a due dalla fine. Un primo salto di qualità c’è stato, ora dobbiamo cambiare il nostro atteggiamento mentale che passa dalla gestione emotiva, succede per i ragazzi sono giovani. Non posso chiedere alla mia società di spendere i soldi che spendono Roma o Milan, dobbiamo prendere i giocatori giusti nei ruoli in cui siamo scoperti: se lo faremo, miglioreremo sempre e ci avvicineremo all’Europa. Oggi abbiamo sette squadre davanti. Gasp? Come ho detto ognuno si fa le regole a casa sua. Io non parlo con la panchina degli altri. Quello che fa la sua panchina non è affare mio, alla mia panchina, invece, ci penso io. Sennò poi mi incazzo. Non ho bisogno di chiarire, poi se vuole farlo lui lo aspetto. Senza pubblico si sente tutto, ma io non mi sono mai permesso di andare da loro e dire alla panchina di stare zitti. Ognuno deve guardare alla sua. Gasperini non ha detto nulla nel post perché sa di aver sbagliato.”

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