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Aspettando Rowe: l’inglese per cambiare l’attacco

I rossoblù segnano poco e fatica davanti: solo un gol in tre partite. L’attacco va ritrovato e l’attesa è tutta per il talento inglese che può portare freschezza e diventare la carta vincente.

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Jonathan Rowe, nel riscaldamento di Bologna-Como (Bologna FC 1909) Rabiot
Jonathan Rowe, nel riscaldamento di Bologna-Como (Bologna FC 1909)

Un gol in tre partite, siglato da Riccardo Orsolini. Un solo gol in più di 180 minuti di gioco. Prima ancora che i risultati e le prestazioni deludenti, il Bologna ha bisogno di ritrovare il suo attacco. Uno degli elementi da cui ripartire deve essere è quel Rowe giunto in rossoblù tra gli ultimi arrivi estivi del Bologna.

L’esterno inglese per caratteristiche tecniche e fisiche è quello che può dare una novità, una freschezza e uno sprint diverso alla manovra offensiva dei rossoblù. Per questo l’attesa per l’inserimento dell’inglese è importante. Rowe, in Serie A, può essere un’arma importante per l’attacco perché possiede tutte le armi.

La carta che spariglia il gioco

Un anno fa, dopo le difficoltà di settembre, Vincenzo Italiano sentenziò che da quel momento si faceva di testa sua. Con le sue idee. Inventò Odgaard trequartista a supporto della punta e puntò fortissimo sul duo Orsolini-Ndoye, alternandolo soprattutto a Benjamin Dominguez. Oggi i problemi davanti forse sono di più e più profondi. Probabilmente Santi Castro non era pronto fisicamente a prendersi tutto il peso dell’attacco rossoblù al momento. Ora serve un asso nella manica. Serve una carta che sparigli il gioco. E quella carta per il Bologna può essere proprio Rowe.

D’altronde, statistiche alla mano, il problema del Bologna nonostante le due sconfitte in tre gare è davvero l’attacco. Serve una scintilla, una scintilla che può partire più facilmente da una novità e Jonathan quella luce che può divampare in un fuoco la ha nel suo talento e nel suo modo di stare in campo.

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