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Auguri Rossoblù: Giuseppe Signori – 17 feb

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Le vicende esterne al campo da calcio non mi sono mai interessate. Guarda l’Uomo sul campo di calcio, prova ad andare leggermente oltre al calciatore ma mai, e dico mai, infila il naso nelle vicende personali. Così ho fatto con Beppe Gol: un calciatore che purtroppo, data la mia giovane età, non ho mai visto giocare dal vivo, appellandomi a vecchie VHS per godere di quel magico sinistro. Con l’avvento di internet è stato tutto più facile, ma la bellezza di quel mancino non sfioriva, anzi.

Le sue punizioni mi hanno sempre affascinato: vedere la maestria con la quale puniva, a ogni singola occasione, a ogni singolo calcio piazzato, il portiere avversario, era impagabile.

Iniziò trequartista, e il fisico sembrava quello adatto: piccola statura, rapido sia di passo sia di testa, tecnica sopraffina, estro difficilmente contenibile; il 10 gli calzava a pennello, nulla da dire.

Poi, nella carriera di questo ragazzetto bergamasco entra un signore boemo: proviene da Praga, non ride, difficilmente sorride, fuma sempre. Zdenek Zeman ha, da sempre, una predilezione per i giovani talenti: vuol farli crescere, maturare, vederli lasciare il nido quando è tempo per loro di spiccare il volo.

È la stagione 1989/1990 quando il calcio italiano si accorge di Giuseppe Signori. È il Foggia delle meraviglie signori, Zemanlandia alla massima potenza. Baiano-Rambaudi-Signori: s c a n s a t e v i, passiamo noi.

Tappa fondamentale quella di Foggia, dove Beppe abbandona il ruolo di trequartista per diventare, finalmente, un centravanti a tutti gli effetti. Le stagioni successive, in termini realizzativi, daranno ragione al boemo e alla sua straordinaria intuizione.

5 anni di magie e batticuori alla Lazio, 6 tristi mesi alla Sampdoria e poi, primo fra tutti, la rinascita sotto Le Due Torri. Come dicevo poche righe sopra, il primo di una lunga serie di giocatori, specialmente attaccanti che, messo piede in Emilia, vivono una seconda giovinezza, importantissima sia a livello fisico sia mentale per rilanciarsi o, perché no, per concludere ad altissimi livelli una carriera che, prima dell’arrivo in quel di Bologna, sembrava stesse inesorabilmente affondando.

Invece è rinato, alla prima stagione in rossoblù aveva già trascinato i suoi verso la conquista della Coppa Intertoto ma, soprattutto, verso un buonissimo piazzamento al termine del campionato. 1998 – 2004: come l’araba fenice che risorge dalle proprie ceneri, così Beppe Gol risorse dal passato glorioso ricordandosi, una volta di più, perché si trovava in campo. Altre valutazioni non le farei, sono sincere: fate viaggiare la mente e i ricordi, fate tornare vivide le immagini che vi ritraggono allo stadio, sciarpa al collo, festanti per i gol del nostro Beppe Signori.

Buon compleanno numero 49 Beppe, Bologna ti ama ancora.

 

 

Foto: BFC

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