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Auguri Rossoblù: Manolo Gabbiadini – 26 nov

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Innamorarsi a Bologna.

Non penso esista titolo migliore per questa storia: un racconto nel quale il Calcio, tempio e contenitore di sacro e profano, fa in modo che una città intera si innamori di un ragazzo, tanto da desiderarne il ritorno in maniera quasi maniacale. Non prendiamoci in giro: Manolo Gabbiadini e la Bologna calcistica si sono innamorati, e la loro storia ricalca quella di tanti ragazzi e ragazze; storia travagliata, tanto bella quanto dolorosa. Iniziò subito in modo strano: è l’estate del 2012 quando il Bologna annuncia l’acquisizione dei diritti sportivi, in prestito, di un giovane attaccante dell’Atalanta ma di proprietà della Juventus, che già qualche mese addietro aveva trovato in Serie A la sua prima rete, proprio contro i felsinei. Sì, lo abbiamo comprato, ma quando arriva? Era ormai estate avanzata e del giovane bergamasco nemmeno l’ombra; “non è che non arriva? Non è che per caso ci ha ripensato? Come facciamo ora?”. Questi i pensieri dei tifosi rossoblù, come ragazzini ai quali era stato promesso un regalo ma che ancora non ne avevano visto l’ombra. Poi, finalmente, l’approdo a Casteldebole: può finalmente sbocciare quest’amore. Un amore che dura una stagione, vede 7 gol ma soprattutto ha la possibilità di far crescere, passo dopo passo, questo straordinario giocatore, capace di prestazioni di alto livello nonostante un ruolo che non è il suo. Ma tutte le cose belle hanno una fine, in questo caso una scadenza: a fine stagione Manolo svuota l’armadietto e parte, direzione Genova, sponda Samp. A Bologna scese più d’una lacrima, soprattutto perché, in soli 10 mesi, un ragazzo si era formato, era diventato grande e stava per spiccare il volo, storia comune per tanti talenti passati da quelle parti, sotto San Luca dove, una volta a settimana, 1000 e più cuori battono tutti insieme. Poi l’amore, di nuovo: Manolo si sposa, diventa padre, Bologna diventa la sua seconda casa, lo è sempre stata forse, non lo sapremo mai. Mentre Manolo fa godere i blucerchiati, il Bologna affonda sempre più: conosce la Serie B, la schiva, ci combatte e torna dove merita, dove meglio figura. Ed ora, anno di grazia 2017, il dilemma è sempre lo stesso: riusciremo, dopo 4 anni, a incontrarci nuovamente, a legarci per un periodo di tempo più lungo? Chi vivrà vedrà, caro Manolo, Io nel mentre ti aspetto. Ero piccolo rispetto ai miei pari età, nato con la passione del calcio, capace di incantarmi ovunque un pallone rotoli, che sia la finale di Champions League o una partita tra ragazzini al parco, quando ti vidi: ragazzo sorridente, consapevole delle sue capacità, rispettoso della maglia che vestiva; difficile non apprezzarti, difficile non volerti nuovamente qua, difficile non stare male, non avere il magone quando, con quella maglia azzurra, non trovi neanche più il sorriso. Tanti auguri Manolo, 25 candeline, speriamo di incontrarci di nuovo … 

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