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Auguri Rossoblù: Marco Bernacci – 15 dic

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Lo Giuro!

 

E’ il 1983 quando, a Cesena, viene alla nascita uno dei bomber più amati del Cavalluccio dell’inizio anni 2000. La città di mare, che a dicembre era vuota e dedita solo ad attività commerciali, dà il benvenuto a Marco Bernacci, prossimo, tra le altre, attaccante del Bologna. Tutti i pomeriggi, dopo scuola, Marco infila le scarpe nel borsone, saluta mamma e papà e si dirige ad allenamento: gioca con la Polisportiva Forza Vigne da dove, qualche anno prima, spiccò il volo uno dei Miti provinciali più nostalgici, Gianni Comandini, L’Uomo del Derby. Marco stringe i denti, lotta, sgomita e viene finalmente notato: il Cesena vuole questo giovane attaccante, grintoso ma assai esile, unica pecca nella sua carriera. Facciamo un salto avanti: mentre il Milan annichilisce i cugini nerazzurri con un 6 a 0 che ancora oggi fa clamore (doppietta ed unici due gol con la maglia dei Diavoli per il mito di quella piccola società, il buon Gianni), Marco, nel 2001, fa l’esordio con la maglia nerazzurra, senza rendersi conto che quella sarà soltanto la prima delle 116 volte con le quali rappresenterà l’attacco della sua squadra del cuore.  Flashforward. Marco è in conferenza stampa, parla ai giornalisti della situazione di Simone Confalone, ai tempi compagno di squadra dell’attaccante nonché ex rossoblù, per il quale si era fatto avanti il Rimini; Bernacci, attaccato alla maglia e fedele a quei colori, giura che mai e poi mai si sarebbe trasferito ad una squadra rivale del suo Cesena, sia per ambizioni che per storia. Risultato? Pochi mesi dopo, al termine dell’esperienza con l’Ascoli, Marco passa al Bologna, non propriamente società sorella del Cesena a dimostrazione di come le parole, nel mondo del Calcio, spesso valgono poco (purtroppo). Marco, nel 2008, si accasa quindi ai rossoblù dove, in Serie A, non riuscirà mai a sfondare né a trovare lo spazio che cercava “anche per colpa mia e del mio atteggiamento”, come rivelò in seguito. Al termine della stagione lascia Bologna, in prestito, per cercare di giocare maggiormente: poi Stop. Buco Nero. Marco si è perso. Arriva addirittura a lasciare il calcio giocato, i soldi, quelli che facevano gola, perché “non si divertiva più”. Personaggio sincero, uomo onesto e coraggioso nel esprimere i suoi pensieri, forse discordanti, ma pur sempre veritieri. Auguri Marco, compleanno numero 33, Eterno Bomber di provincia.

 

 

 

foto CalcioMercato

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