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Benjamin Dominguez, un gioiello in panchina (per ora)

Un’inizio di stagione inaspettato, quello dell’argentino, ma niente panico: mister Italiano avrà sicuramente qualcosa serbo per il baby talento

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Benjamin Dominguez (©Bologna FC 1909) Empoli-Bologna
Benjamin Dominguez (©Bologna FC 1909)

Un vento leggero, più che una tempesta. Benjamin Dominguez, uno di quelli per cui tanti farebbero volentieri la fila, oggi è in balia: un tornado messo in pausa da Vincenzo Italiano, che al netto delle prime sei giornate è ancora alla ricerca di una vera risposta.

Lo strano caso di Benjamin Dominguez

Appena due presenze in campionato, per un totale di 74 minuti, e un’esclusione dalla lista dell’Europa League. Meno di un intero match all’attivo per Dominguez, che la scorsa stagione ci aveva abituato a tutt’altri ritmi. L’argentino è ancora giovane e di tempo ne ha, ma certo è che nessuno si sarebbe aspettato un avvio di stagione così in sordina.

Benjamin Dominguez (© Damiano Fiorentini)

Benjamin Dominguez (© Damiano Fiorentini)

Un campanello d’allarme, in realtà, era arrivato. Proprio a fine mercato lo voleva la Roma e le trattative sembravano aver preso la piega giusta, ma la decisione finale fu quella di rimanere in rossoblù. Ma come? Dopo una così promettente stagione, fatta di 24 presenze e colorata da 4 reti e 2 assist, il Bologna ne avrebbe mai potuto fare a meno? Un giovane argentino, che dice di non conoscere la paura e che il suo talento è frutto di lavoro, volontà e tecnica che allena ogni giorno. Insomma, uno di quelli con la garra, capace di interpretare più ruoli senza mai sfigurare.

Un gioiello in panchina (per ora)

Che Benjamin piaccia a Italiano è fuori discussione. Un maniaco del dribbling, di quelli alle volte anche troppo azzardati. In qualche occasione, infatti, l’argentino tende a perdersi, ma quando tocca palla il tifo rossoblù aspetta solo di vedere le sue giocate. «Me lo ha detto anche De Silvestri una volta: la gente dice che sei forte» – dice Dominguez – «Allora io ho un solo obiettivo: ricambiare l’affetto giocando bene». Per poter ricambiare l’affetto però, c’è bisogno di giocare. Strano a dirsi per uno fresco di prima convocazione in Nazionale, non una qualsiasi, ma l’Argentina campione del mondo.

Un ritmo da ritrovare sotto la prudente custodia di Vincenzo Italiano che, sicuramente, avrà già in serbo qualcosa per il baby argentino.

(Fonte: Giorgio Burreddu, Gazzetta)

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