Bologna FC
Bernardeschi, Bologna nel mancino
Dopo un avvio in salita al rientro dall’America, Federico Bernardeschi ha recuperato brillantezza e centralità. Il Bologna ora beneficia del suo sinistro e della sua esperienza internazionale.
Bologna non è stata soltanto una nuova tappa, ma un percorso da ricostruire passo dopo passo. Federico Bernardeschi ha dovuto prendersi il tempo necessario per riabituarsi al calcio italiano, fino a diventare una risorsa fondamentale per la squadra di Vincenzo Italiano.
Il tempo dell’attesa
Bernardeschi vive in una via simbolica della città, la stessa che conduce a Piazza Maggiore, punto di riferimento della vita bolognese. Un contesto che lo ha avvolto gradualmente, così com’è avvenuto in campo. Il ritorno dall’esperienza canadese ha richiesto una fase iniziale di assestamento: la condizione fisica andava ricostruita e il ritmo della Serie A riassimilato, senza forzature.
Ritrovarsi, con il tempo giusto
Le prime settimane sono servite per riallineare sensazioni e gambe. Vincenzo Italiano, fin dall’estate, aveva stabilito regole chiare con Bernardeschi e Immobile: nessuna scorciatoia. Nonostante questo, a settembre, l’allenatore gli ha dato spazio dal primo minuto nell’esordio di Europa League a Birmingham contro l’Aston Villa, in una fase in cui né il giocatore né la squadra avevano ancora raggiunto la piena efficacia.

Federico Bernardeschi (© Bologna FC 1909)
La fiducia di Italiano
Italiano non ha mai nascosto la sua convinzione: una volta recuperata la forma e la confidenza con i ritmi del campionato, Bernardeschi avrebbe inciso con qualità e concretezza. Con il passare delle partite, il suo mancino è tornato ad avere peso specifico nel gioco del Bologna, anche in campo europeo, competizione che affronta con l’autorevolezza di chi sa cosa significhi vincere.
I numeri della rinascita
Le risposte sono arrivate in sequenza ravvicinata. Il primo gol a Udine il 22 novembre ha rappresentato un punto di partenza, seguito dalla rete al Salisburgo il 27 novembre al Dall’Ara, al termine di una prestazione continua sulla fascia sinistra. Poi la trasferta di Vigo: due gol al Celta, un rigore trasformato con precisione e una conclusione chirurgica. In meno di un mese, quattro reti che certificano il suo ritorno a pieno regime.
Federico Bernardeschi esulta dopo il suo gol in Bologna-Salisburgo (4-1) (©Bologna FC 1909)
Gruppo, obiettivi e identità
Bernardeschi ha scelto una linea chiara: prima la squadra, poi tutto il resto. Il suo inserimento nel gruppo è stato naturale, fatto di disponibilità e partecipazione. Dopo la vittoria in Galizia ha parlato degli obiettivi europei e del lavoro quotidiano di Italiano, sottolineando il clima positivo creato nello spogliatoio. Le scene finali, della partita lo confermano: battute con Orsolini e l’esultanza condivisa con Cambiaghi raccontano un ambiente compatto.
Il passato che ritorna
Domenica sera alle 20.45, al Dall’Ara, il calendario propone Bologna-Juventus. Per Bernardeschi sarà un confronto carico di significati, contro il club con cui ha condiviso anni importanti, successi e tappe decisive della carriera. L’emozione c’è, ma il presente resta la priorità. Se il Bologna dovesse superare la Juventus in casa, cosa che non accade dal 1998, la città avrebbe un nuovo protagonista da celebrare. E Bologna, quando riconosce chi la rappresenta, sa come farsi ricordare.
Fonte: La Gazzetta dello Sport, Matteo Dalla Vite
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