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BFC Week, Medel a 360 gradi: “A Bologna mi trovo molto bene. Vorrei continuare a giocare qua”

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fonte immagine: Bologna FC


Con il campionato fermo, in attesa della fine del Mondiale in Qatar, il Bologna è tornato ad allenarsi da qualche settimana. Nel frattempo, nei giorni scorsi a Casteldebole, sono tornati anche i giocatori che dopo lo stop ai campionati sono stati impegnati con le proprie Nazionali, ma non sono andati al Mondiale. Tra questi c’è Gary Medel. Il centrocampista cileno, dopo la gara col Sassuolo, ha giocato due partite amichevoli con la Nazionale Cilena perdendo contro la Polonia 1-0 e pareggiando con la Slovacchia 0-0 e poi è stato in vacanza e oggi è stato ospite del classico salotto di BFC Week, intervistato da Gloria Gardini su tantissimi temi dal campo fino al Gary Medel fuori dal campo: “Bene, bene. Sono stato con la Nazionale per una settimana, abbiamo giocato due partite amichevoli poi sono stato in vacanza con la famiglia e con Dominguez a Parigi, con cui ho un ottimo rapporto. Ora sono tornato a Bologna, perché i bambini devono andare a scuola”.

LA RIPRESA. Da qualche giorno, dunque, Gary è tornato ad allenarsi a Casteldebole. Una ripresa degli allenamenti che sembra aver caricato Medel, forse sofferente per questa lunga pausa in cui non è nemmeno potuto andare al Mondiale perché il suo Cile ha mancato la qualificazione: “Abbiamo ripreso bene. Ogni giorno facciamo allenamenti molto intensi. Quando è arrivato Thiago abbiamo migliorato tanto l’intensità, le nostre capacità fisiche. Abbiamo ancora un mese da fare bene per arrivare già a gennaio pronti per la ripresa – dice Medel, che poi commenta anche il momento di stop in riferimento alla ripresa delle partite ufficiale il prossimo gennaio – Al rientro avremo partite importanti. È una stagione molto diversa. È la prima volta che stiamo fermi tutto dicembre. Alla ripresa del campionato dobbiamo andare subito al 100%”.

IL RAPPORTO CON THIAGO E IL GRUPPO SQUADRA. Il veterano giocatore cileno è uno dei leader carismatici del gruppo, grazie, non solo alla sua grinta e al suo talento, ma anche per la sua esperienza. Gary è raccontato da tutti come uno che ha un ottimo rapporto con tutta la squadra e questo traspare anche dalle parole che spende per il gruppo-squadra: “Siamo un gruppo bellissimo, che si diverte tanto assieme, e si allena bene quando c’è da lavorare. Va tutto bene”. Oltre ai compagni, per Gary è evidentemente molto importante anche il buon rapporto con mister Motta: “Io e Thiago abbiamo un bel rapporto. Anche perché io mi alleno sempre al 100% e agli allenatori piace questo. E poi sono un professionista d’esperienza e anche per questo penso che abbiamo un bel rapporto”. Il cileno ha poi parlato del momento in cui c’è stato l’addio di Mihajlovic e l’arrivo di Thiago, compreso il cambio di ruolo che lo ha coinvolto e la gestione del momento da parte dei più giovani del gruppo: “La situazione del cambio è stata normale. È stato tutto tranquillo, quando le cose vanno male di solito paga l’allenatore. Sinisa è stato qua 4/5 anni e ha fatto molto bene, era importante per la squadra e per i tifosi. Però la saluta viene prima di tutto. Quindi poi è arrivato Thiago, ed è cambiato il modulo e io pensavo di continuare a giocare difensore centrale, invece mi ha spostato a centrocampo. Comunque mi sento molto bene e fisicamente sono migliorato tanto. I ragazzi più giovani vanno bene, anche perché non sono poi così giovani, hanno 23/24 anni con 3 o 4 anni di esperienza e già adesso per la squadra sono importanti”.

IL RAPPORTO COL BOLOGNA. Medel veste la maglia del Bologna dal 2018, quando arrivò dal Besiktas. Un ritorno in Italia, dopo la prima esperienza con l’Inter a Milano. Il cileno ha imparato a conoscere squadra, società e ambiente e sembra trovarsi meravigliosamente tanto che, avendo dichiarato in passato di voler giocare fino a 38 anni, spera di farli tutti in rossoblù: “Speriamo di rimanere. Adesso scade il mio contratto a giugno e poi dipenderà anche dalla società, da quel che vuole fare per il futuro. A me, però, comunque piacerebbe continuare qua. La mia famiglia è contenta e si trova bene qua, io sto giocando e ho ancora da dare tanto alla squadra. Mi trovo bene con squadra e società: tutto”.

IL LEGAME CON LA NAZIONALE. Se il cileno si trova meravigliosamente a Bologna, anche con l’altra maglia che veste abitualmente, quella del Cile, il rapporto sembra bello e quasi indissolubile: “La Nazionale è tutto. È tutto per me. Se c’è un’amichevole in Cina, io vado. Dovunque sia, io vado. La Nazionale è unica”. Un sentimento che Medel ritrova anche nella gente quando torna in Cile: “Sono uno dei giocatori più amati in Cile. È un onore, e sono contento perché una cosa che ho guadagnato durante tutta la carriera – E così facendo in patria è diventato un simbolo – Perché provo sempre a dimostrare il mio attaccamento al Cile sia fuori che dentro il campo”.

LA VITA DI MEDEL. Il 35enne centrocampista rossoblù, incalzato da Gloria Gardini, ha parlato anche dell’inizio della sua avventura nel calcio e della vita in Cile, un periodo che Medel ricorda con un gran bel sorriso: “La vita in Cile era diversa, è stata dura. Stavamo in una piccola casa in 35 persone, con un solo bagno, e non avevamo soldi. Però lo ricordo come un periodo felice, è stata un’infanzia bella”. Pian piano quell’infanzia felice è diventata l’occasione di diventare un calciatore professionista: “Sono nato a Santiago de Chile, la capitale. A 9 anni sono andato all’Universidad Catolica e da lì progressivamente ho fatto tutto il settore giovanile e sono cresciuto e sono felice di dove sono arrivato”.

GARY FUORI DAL CAMPO. Oggi Medel è un professionista affermato, il capitano della sua Nazionale e un leader carismatico in ogni gruppo di cui fa parte e in campo il suo carattere è una delle sue armi. Ma fuori dal campo chi è Gary Medel? “Fuori dal campo sono molto più tranquillo. Mi piace andare a mangiare fuori con la famiglia, con gli amici. Sono un tipo tranquillo. Sono sempre molto attento ai miei quattro figli: due gemelli di 17 anni, uno di 7 e uno di 3 anni. Il piccolo è come me, è matto. Matto, ma felice”.

BOLOGNA. Infine, non poteva mancare il rapporto con la città, un rapporto inevitabilmente molto positivo vista la volontà chiara di proseguire la sua avventura in rossoblù: “Mi trovo bene. Abito in centro, faccio spesso passeggiate con i bambini. Loro vanno a scuola lì, sono contento, E poi mangiamo bene: mangio di tutto, ma la pasta, soprattutto la pasta, mi piace tanto. Però non la posso mangiare ogni giorno”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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