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Blerim “falso trequartista” e generatore di soluzioni – 23 gen

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La partita con il Benevento ha dato conferme, regalato l’emozione di vedere Verdi ancora in rossoblù (e con la fascia di capitano) e concesso qualche sorpresa. 

Prima sorpresa: entrambi i centrali cambiati. Dopo le pessime figure contro Udinese e Torino, Gonzalez ed Helander hanno ceduto il posto a De Maio e Maietta, che hanno risposto benino a parer mio, con più di un intervento importante, ma qualche sbavatura che poteva costare caro, come quella capitata nel primo tempo in cui tra il gol e Guilherme si è messo il palo. In quel caso Maietta aveva commesso l’errore di uscire con i tempi sbagliati, lasciando scoperta la sua zona, mettendo in difficoltà Mbaye dalla parte opposta, che si è trovato in inferiorità numerica. 
Oltre a questa enorme occasione cestinata dal Benevento, nessun’altro brivido, quindi bene così. 

Seconda sorpresa: Dzemaili dal primo. Lo svizzero aveva detto di stare bene, Donadoni lo aveva confermato, ma dalle sue dichiarazioni aveva fatto intendere che difficilmente sarebbe partito dall’inizio, ma come giusto che sia, ci ha sorpresi. 

Blerim non ha giocato mezz’ala come ci si poteva attendere, ma in una zona ibrida che io definirei “falso trequartista”. Negli ultimi tempi si parla molto di “falso nove”, noi, o meglio, Dzemaili e Donadoni, hanno inventato un nuovo ruolo. 
Lo svizzero non ha la tecnica per essere considerato il classico uomo dietro la punta, ma ha abbastanza esperienza e intelligenza calcistica per stare tra Verdi e Palacio, dietro a Destro. Ecco perchè può essere definito così.
In quella zona di campo rende benissimo, sia in fase d’attacco, in cui riesce sempre a inserirsi tra le linee, e a proporsi in area quando gli esterni riescono ad andare sul fondo, che in quella di non possesso, dove è sempre puntuale nel primo pressing sul costruttore di gioco avversario. Domenica ha avuto qualche difficoltà a seguire Viola, ma ci sta vista la condizione non ottimale…era comunque la sua prima partita dopo tanto tempo. Anche se, a dirla tutta, in campo per i rossoblù è stato quello che ha corso di più (10 km e mezzo).

In difesa ho messo Gonzalez ed Helander, ma poco cambia. In mezzo al campo Pulgar a parer mio è imprescindibile, e contro il Benevento penso si sia visto nel primo tempo, in cui Poli e Donsah faticavano e non poco a costruire gioco e a uscire dal pressing neanche troppo asfissiante dei campani. 
In avanti, eccolo lì Blerim, nella sua zona di falso trequartista, dove lega benissimo le linee e riesce a dare quell’apporto che mancava alla fase offensiva rossoblù.

Visto che lo svizzero è un generatore di soluzioni, eccone un’altra, con Di Francesco e Palacio in campo.

Lo so non c’è Pulgar che sopra avevo definito imprescindibile, ma Poli è intoccabile (giustamente) e i piedi e l’esperienza di Dzemaili non sono quelli di Donsah, quindi bene anche così. 
In questo caso si darebbe spazio a tutti gli uomini offensivi, e si rinuncerebbe, almeno in parte, agli inserimenti dello svizzero. 

Infine, lasciando da parte il 4-2-3-1, ecco il 4-3-3.

Quando ci sarà da chiudersi maggiormente, e sarà fondamentale rimpolpare il centrocampo l’opzione Dzemaili mezz’ala non è niente male, anzi, è quello il suo ruolo. Con Poli e Pulgar formerebbe un centrocampo di altissimo livello. Tecnica, corsa e inserimenti al servizio della squadra!. 

Insomma lo svizzero darà qualche certezza ai rossoblù, e sicuramente qualche soluzione in più a Donadoni. Con il 4-2-3-1 c’è stato sempre il difetto della mancanza di equilibrio: con Blerim come “falso trequartista” forse il problema è stato risolto. 

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