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Bologna-Benevento, Viola di rabbia

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crediti immagine: Damiano Fiorentini - 1000 Cuori Rossoblu

Frustrazione, delusione e la consapevolezza di non aver sfruttato appieno una ghiotta occasione. Questi gli animi che serpeggiavano tra i tifosi rossoblù che, al riparo dal gelido freddo di febbraio dopo la fiaccolata da Hall of Fame in Andrea Costa, si auspicavano di portare a casa il bottino pieno, memori della beffa dell’andata al Vigorito.  

Il Bologna era partito come meglio non poteva, con il gol di Sansone che dopo appena un minuto si liberava da un digiuno che durava da 432 giorni: l’ultimo gol risaliva infatti al rigore del dicembre 2019 nella sconfitta per 2-3 per mano del Milan. 

Nonostante il fulmineo vantaggio, ecco fare capolino nella mente degli affezionati rossoblù un’immediata preoccupazione che, più o meno frequentemente, ha trovato conferme sul campo, ovverosia l’eccessivo abbassamento del baricentro dopo il provvisorio vantaggio. Le diverse rimonte subite e una gestione ancora acerba del risultato, hanno di fatto innescato una reazione troppo passiva da parte del Bologna, inducendo il Benevento a crederci, macinando gioco e creando i presupposti per siglare il pareggio. 

Inutile soffermarsi sull’evidente errore di Skorupski in uscita, sicuramente viziato dalle condizioni meteo proibitive, quanto piuttosto occorre concentrarsi su quei dettagli che, come sottolineato dallo stesso Siniša, fanno una piccola-grande differenza. L’episodicità del calcio costa sempre più cara e l’occasione capitata sui piedi di Sansone per il 2-0 rappresenta in maniera efficace il limbo in cui si trova il Bologna, bello e spregiudicato, ma ancora troppo lezioso sotto porta. 

Tutto sommato il pareggio, prescindendo dal blasone delle due squadre e riferendosi solo a quanto espresso in campo, è probabilmente il risultato più giusto. 12 tiri totali per il Bologna, di cui solo 2 in porta, con Montipò di fatto inoperoso a parte il salvataggio su Poli; 14 per le Streghe, con 6 tiri indirizzati verso lo specchio difeso da Skorupski, decisamente più sollecitato rispetto al proprio omologo. Nettamente in vantaggio il Bologna per possesso palla (59% – 41%), anche se i sanniti si sono rivelati leggermente più pronti e reattivi sulle seconde palle e sulle ribattute, basti rivedere l’azione che porta al pareggio di Viola. Ciò che è mancata ieri è stata soprattutto la precisione negli ultimi metri, fotografia di ciò il controllo orientato sbagliato di Barrow in area di rigore che gli avrebbe permesso di trovarsi a tu per tu con Montipò. 

Non c’era da esaltarsi dopo Parma, non bisogna disperarsi dopo il pareggio con il Benevento. La prestazione, nonostante sia mancata la brillantezza necessaria per chiudere la partita, c’è stata, senza contare le difficoltà di giocare su un campo innevato e con temperature rigidissime. Sabato prossimo il Bologna farà visita al Sassuolo, in un derby tutto da vivere e da vendicare vista la clamorosa debacle di qualche mese fa. 

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