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Bologna, così non può essere

3 punti in 3 partite: una squadra a tratti spenta, poco propositiva e che non brilla per creatività

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La formazione rossoblù per Milan-Bologna (© Bologna FC 1909)
© Bologna FC 1909

Quel “che nostalgia” di Lucio Dalla cantato nel brano Cara, rende l’idea del momento del Bologna. Già perché il risultato non è figlio di sfortuna, anzi, ma di una evidente responsabilità della squadra rossoblù. Vincenzo Italiano e i suoi ragazzi a Milano, così come poche settimane prima a Roma, non hanno trovato la via della rete. Non è tanto questo che desta preoccupazioni, quanto il solo tiro nello specchio effettuato contro Milan e Roma. Sono tre tiri in tre partite, aggiungendo la vittoria in casa con il Como. E’ il peggior dato tra le 20 squadre di serie A.

Aggrapparsi al sostegno dell’idea

Si può recriminare che il calendario abbia messo il Bologna in una posizione scomoda: affrontare tre squadre diverse, ognuna delle quali contraddistinta da picchi qualitativi, nelle prime partite non è semplice. Potrebbero essere tre rose con cui il Bologna lotterà fino all’ultimo secondo del campionato per un piazzamento europeo. A maggior ragione, le statistiche devono essere rimodulate per non far sì che la squadra rossoblù veda allontanarsi il gruppo di riferimento. Lottare contro tutti non è mai stato in discussione ed il Bologna non è sembrato arrendevole in queste prime uscite. Lo spirito non manca, la creatività sì. E questo è un bel problema.

Le difficoltà offensive non possono essere nascoste. Non è una questione di modulo, forse di momento e di stato di forma. Sta di fatto, che le prove collettive offerte dalla squadra non possono bastare per brindare alla fine della stagione. E’ troppo poco per stare ai vertici e per riconquistare le meraviglie ottenute nelle due precedenti annate. Il Bologna deve necessariamente ritrovare sé stesso.

Attacco troppo spaesato

Orsolini e Cambiaghi impalpabili, Rowe in crescita e ovviamente rimandato, Odgaard ancora indietro fisicamente. Bernardeschi sui cui lo stesso Italiano rilascia dichiarazioni confortanti: il talento carrarino deve però crescere come guida tecnica e calarsi nella nuova realtà calcistica. Gli esterni ed il reparto offensivo in generale, svolgono tanti compiti nell’arco dei 90 minuti sotto Vincenzo Italiano. Declinare la quantità alla qualità potrebbe, in questo momento, rigenerare il Bologna. Troppe imprecisioni, qualche egoismo di troppo rendono il momento delicato. Le squadre avversarie non aspettano, corrono il doppio di te, figurativamente parlando. Lo avevamo predetto nella settimana che terminava con la trasferta milanese: incidere e determinare contro le squadre che sanno difendersi e chiudersi ermeticamente rappresenterà un punto di svolta del Bologna. Per ora l’esame è stato deludente e largamente insufficiente. Che questo non sia un preludio del futuro, lo scopriremo solo a partire da sabato, di nuovo a casa, di nuovo al Dall’Ara.

Fonte: A. Mossini, Corrbo

 

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