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Dominguez si spegne, ora tocca a Rowe

Dopo l’opaca prova dell’argentino, il Bologna guarda avanti: Rowe potrebbe essere l’arma in più di Italiano, magari già a Parma.

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Benjamin Dominguez (© Damiano Fiorentini)
Benjamin Dominguez crediti Damiano Fiorentini

Con il senno di poi, sembra quasi che negli ultimi ventotto minuti il Bologna abbia giocato in dieci. Da quando Benjamin Dominguez è entrato in campo fino al fischio finale, il suo contributo è stato minimo: poche giocate utili, molta confusione.

Difficile capire il motivo. Ha perso fiducia? Ha voluto strafare? Si è sentito messa da parte da Italiano dopo l’esclusione dalla lista per l’Europa League? Forse un po’ di tutto questo. Fatto sta che il Dominguez visto di recente è lontano parente del ragazzo arrivato a Casteldebole con velocità, dribbling e qualità tecniche da far sognare.

L’occasione negata a Rowe

Jonathan Rowe in Bologna-Como

Jonathan Rowe in Bologna-Como (© Damiano Fiorentini X 1000cuorirossoblù)

Molti, alla vigilia, pensavano che Italiano avrebbe scelto Jonathan Rowe al posto di Cambiaghi. Anche per restituirgli quella chance che a Firenze gli era stata tolta troppo presto, quando era stato sacrificato dopo l’espulsione di Holm per far entrare un difensore.

Invece, la decisione è ricaduta su Dominguez. Perché? Forse per lanciare un segnale di fiducia all’argentino. Forse per motivi tattici. O magari per “punire” la reazione di Rowe dopo la sostituzione al Franchi, quando aveva mostrato la propria rabbia in panchina. Solo Italiano e il suo vice Niccolini possono sapere la verità.

Quel che è certo è che la scelta, sul piano del risultato, non ha pagato: la mossa non ha cambiato la partita e si è rivelata un buco nell’acqua.

Lezioni o segnali?

Se la decisione è nata da un intento educativo, allora va letta come un messaggio al gruppo più che come un errore tattico. Ma resta il dubbio: cosa avrebbe potuto fare Rowe su quella fascia sinistra? Con la sua qualità e le sue accelerazioni, chissà che non avrebbe dato più brio a un attacco rimasto spento. Dominguez, invece, ha confermato le sue difficoltà del momento.

L’ombra di Ndoye e la sfida di Parma

Guardando avanti, il Bologna non può dimenticare quanto Rowe sia importante. Non solo perché va difeso un investimento da circa venti milioni, ma perché il talento inglese ha le potenzialità per diventare un nuovo Ndoye, seppur con caratteristiche diverse: più offensivo, meno difensivo dello svizzero, ma altrettanto incisivo.

E allora la domanda sorge spontanea: a Parma potrebbe toccare proprio a Rowe? Nulla è escluso.

Fonte: Stadio, Claudio Beneforti

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