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Bologna e il rebus del gol in attacco: i numeri rivelano il problema

L’attacco del Bologna fatica a concretizzare: tanti errori e poche reti rispetto alle occasioni create. Urge una scossa per ritrovare il gol.

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Santiago Castro
Santiago Castro (© Damiano Fiorentini)

Il Bologna è alla ricerca del gol perduto, un problema che sta emergendo con sempre maggiore evidenza in questa fase iniziale della stagione, soprattutto per quanto riguarda l’attacco rossoblù. Vincenzo Italiano, nel commentare il pareggio contro lo Shakhtar, non ha nascosto il rammarico per le occasioni sprecate, sottolineando un tema che sembra ripetersi: la mancanza di incisività sotto porta.

Gli errori di Castro e Fabbian hanno fatto svanire l’opportunità di ottenere una vittoria che sarebbe stata preziosa, ma questo problema non è nuovo. Il Bologna, finora, non è riuscito a centrare alcun successo, e il gioco stenta a decollare, nonostante le statistiche suggeriscano che qualcosa in più ci sarebbe potuto essere.

Bologna, quanti gol sfumati

Secondo la statistica che assegna una probabilità di realizzazione a ogni tiro, il Bologna ha chiaramente un bilancio negativo tra le grandi occasioni create e i gol effettivamente segnati. Solo Cagliari, Lecce e Roma fanno peggio sotto questo aspetto. I numeri sono impietosi: finora il Bologna ha segnato quattro reti, ma gli expected goals suggeriscono che ne sarebbero dovuti arrivare almeno 6.36. Una discrepanza che racconta di una squadra che fatica a concretizzare ciò che costruisce, in modo non dissimile da quanto accade a Roma e Lecce, entrambe con risultati peggiori rispetto a quanto ci si potesse aspettare.

Il Bologna con un attacco che deve trovare la sua incisività

Nonostante questo avvio zoppicante, è interessante notare che un anno fa la situazione era simile. Il Bologna di Thiago Motta, a settembre, veniva da una serie di tre pareggi a reti inviolate, con appena tre gol nelle prime sei giornate. Poi, però, qualcosa è cambiato: Zirzkee ha iniziato a segnare, Orsolini ha trovato la sua forma e anche i centrocampisti hanno dato il loro contributo. Oggi la domanda è: chi potrà sbloccare questa situazione e segnare quei gol tanto attesi?

Il giovane Castro, attuale titolare al centro dell’attacco, ha mostrato segnali incoraggianti sbloccandosi contro il Como. Tuttavia, anche lui ha fallito diverse occasioni, sia mercoledì contro lo Shakhtar che in precedenza contro il Napoli. A soli vent’anni, ha ancora molto margine di crescita, ma i suoi numeri in Argentina (2 gol in 39 partite di campionato) non lo dipingono certo come un bomber naturale.

Diversa la situazione di Dallinga, che in Francia ha segnato parecchio, ma che in Italia non sembra ancora essersi ambientato del tutto: l’acquisto più costoso dell’estate si è dimostrato inconsistente, lasciando il peso dell’attacco su giovane argentino. Anche Ndoye, pur brillando in questo Bologna, continua a mostrare difficoltà nella finalizzazione, come dimostrato contro l’Udinese.

Il contributo degli esterni

In un contesto di secca dell’attacco del Bologna, diventa fondamentale ritrovare il miglior Orsolini, che finora è apparso piuttosto opaco, e sperare in un contributo decisivo dai centrocampisti. Fabbian, nonostante non abbia brillato in Coppa, ha dimostrato in passato di avere il fiuto per il gol, con 14 reti nelle sue prime due stagioni da professionista. L’assenza di Ferguson si fa sentire anche sotto questo punto di vista, poiché nessun altro, a parte Pobega (se tornerà ai livelli mostrati con Italiano allo Spezia), sembra in grado di fare la differenza in zona gol.

Senza un vero e proprio bomber il Bologna dovrà trovare soluzioni alternative. Per svoltare sarà necessario migliorare il gioco, ma nell’attesa, è fondamentale concretizzare le occasioni che si presentano.

Fonte: La Repubblica, Il Resto del Carlino

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