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Bologna, esterni e non solo: il piatto dei gol piange (Il Resto del Carlino)

Il Bologna deve sbloccare alcune statistiche d’attacco, in particolare la voce esterni. Servono gol anche da dietro

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Dan Ndoye (© Bologna FC 1909)
Dan Ndoye, al Bfc servono anche le sue reti (© Bologna FC 1909)

Se c’era una caratteristica del Bologna di Thiago Motta, sicuramente era quella di saper trovare tanti protagonisti davanti alla porta, che però fossero di mestiere dietro. Anche la Fiorentina di Italiano funzionava in questa maniera: lo scorso anno le fortune della Viola le fecero i trequartisti (17 gol), gli esterni (20), i centrocampisti (7) e i difensori (10), con Martinez Quarta a fare il capofila a quota 5 marcature. Più delle punte, che segnarono 6 reti in tutto, pesarono più le reti degli esterni. Al Bologna, però, non sembra stia andando nella stessa maniera.

Il piatto piange, Bologna

Il Bfc è ancora a secco in Champions, per cui si parlerà esclusivamente del campionato italiano. La punta di diamante dell’attacco è, appunto, la punta Castro. L’argentino ha all’attivo 3 gol, il dato più alto della squadra. Segue Orsolini, con due gol messi a segno, poi Iling-Junior, Urbanski, Odgaard e Fabbian. Il totale fa 9 in 8 giornate di campionato, o meglio 11, considerando anche la Champions. Dati miseri che per forza di cose devono far pensare.

In primis, il Bologna deve trovare più gol da parte dei suoi esterni. L’unico che ha saputo trovare la porta è stato Orsolini, che sicuramente dovrà ulteriormente crescere sotto il punto di vista realizzativo. Un altro che deve riuscire a fare pace con la porta è Ndoye, sempre pungente e propositivo a lato, ma poco concreto in fase di finalizzazione. E ancora: servono come il pane le reti da parte anche di centrocampisti e difensori, chiave del gioco di Italiano prima del Bologna.

Numeri

Ora le percentuali di gol da parte dei centrocampisti sono al 22%, allo 0 da parte dei difensori e 78% dagli attaccanti, con una buona fetta, il 33%, merito di Castro. Dati diversi da quelli fiorentini, ma diversi anche da quelli di Thiago lo scorso anno, dove ogni gol sembrava frutto, appunto, di una perfetta cooperativa. Un anno fa la distribuzione era questa: 32 gol dall’attacco, 16 dal centrocampo e 10 dalla difesa. Non dall’attacco, quindi, sono arrivati in 27% e il 17% delle reti complessive di quella squadra che si guadagnò la Champions. Il rientro di Ferguson, sicuramente, in qualche modo gioverà. Però attento, Bologna: serve trovare qualcosa di più.

Fonte: Marcello Giordano – Il Resto del Carlino

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