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C’è posto per tutti (o quasi): il Bologna è pronto per i quattro fronti?

Il Bologna entra nella top 10 europea per numero di giocatori. 37 in rosa: sfoltire o tenere per affrontare al meglio l’Europa League?

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Verso Bologna-Milan, si prevede un Dall'Ara sold-out (©Damiano Fiorentini / 1000 Cuori Rossoblù)
Stadio Renato Dall'Ara (©Damiano Fiorentini X 1000 Cuori Rossoblù)

Nel calcio moderno, avere una rosa profonda non è più un lusso, ma una necessità. Tra campionati sempre più competitivi, infortuni e la pressione di calendari fitti, soprattutto per chi affronta le coppe europee, disporre di alternative valide in ogni ruolo può fare la differenza tra una stagione memorabile e una da dimenticare. È in questo contesto che emerge un dato interessante: il Bologna FC figura all’ottavo posto nella classifica stilata da Transfermarkt tra le squadre con più giocatori in rosa (37), affiancando Galatasaray e Hoffenheim, e davanti a realtà come Manchester United o Juventus.

Una classifica eterogenea e per certi versi sorprendente, che include, su tutti, il Chelsea con 46 giocatori e un valore monstre di 1.3 miliardi di euro, ma anche nomi meno altisonanti come Como, Lecce, Basaksehir o Burnley. Il comune denominatore? La volontà di affrontare al meglio impegni molteplici, tra campionati, coppe nazionali e competizioni europee.

Bologna, profondità mirata per l’Europa League?

Nel caso del Bologna, questa ampiezza non è casuale. Dopo una stagione storica culminata con la vittoria della Coppa Italia e la qualificazione all’Europa League 2025/26, il club felsineo si prepara a vivere una nuova dimensione. Il ritorno in Europa impone ritmi serrati: sei partite in meno di tre mesi nella fase a gironi, da alternare al campionato, alla Coppa Italia e anche Supercoppa. Per questo, la rosa allargata diventa strategica.

A differenza del Chelsea, dove l’accumulo di talenti sembra a volte sfuggito di mano, il Bologna ha costruito con logica e coerenza: giovani di prospettiva, profili internazionali e uomini d’esperienza. La profondità non è sinonimo di disordine, ma di versatilità. Basta pensare a come sono stati gestiti i reparti: doppie alternative in ogni ruolo, giocatori malleabili (da centrocampo in su) e giovani pronti a subentrare.

Concorrenza europea: chi ha la rosa più ampia

Guardando la classifica, colpisce come solo quattro delle dieci squadre con le rose più ampie giocheranno le coppe europee nella stagione 2025/26:

  • Chelsea (Europa League)
  • Brighton (Europa League)
  • Galatasaray (Champions League)
  • Bologna (Europa League)

Il che mette in evidenza un aspetto interessante: avere una rosa lunga non sempre è sinonimo di ambizione europea, ma può derivare da politiche diverse — ad esempio, un forte investimento sul mercato (Como), o una gestione incerta tra prima squadra e giovani (Besiktas, Burnley). Al contrario, club come il Bologna stanno attuando una strategia più consapevole: allestire una squadra competitiva in grado di reggere l’urto di quattro fronti da gestire.

Bologna e le sfide della gestione: qualità o quantità?

Aumentare il numero di giocatori comporta anche dei rischi. Il turnover richiede equilibrio, la gestione del gruppo diventa più complessa, e i giocatori poco utilizzati rischiano di “pesare” sullo spogliatoio e sul bilancio. Il Bologna, però, sembra aver tracciato una strada diversa, puntando su una struttura che unisce competitività interna e crescita individuale, come dimostrano le recenti cessioni con plusvalenze e la valorizzazione di giovani.

La presenza nella top 10 europea per numero di giocatori è quindi un segnale: il Bologna non si accontenta del ruolo di comparsa. In Europa, ci vuole gamba. E il Bologna sembra averne, letteralmente, tante.

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