Bologna FC
Il Bologna della fiducia
Il Bologna di Italiano è costruito sulla fiducia, un progetto solido che permette a tutti di sognare in grande. Ma non solo…
Fiducia. Quella costruita passo dopo passo, come una forma di resistenza collettiva. È la vera cifra del Bologna FC. Ventuno punti in undici giornate parlano di una crescita che non è frutto del caso. È così perché tutti, dal club alla città, remano nella stessa direzione, con in testa lo stesso progetto.
Bologna FC 1909: un progetto, una cultura
Vincenzo Italiano e Renzo Ulivieri al ‘Premio Bulgarelli Number 8’ (©1000cuorirossoblù)
È partita da qui, dal silenzio operoso della dirigenza. Saputo, Fenucci e Di Vaio hanno costruito un contesto stabile, dove l’idea di calcio non cambia con il vento. Il progetto di continuità che oggi dà i suoi frutti.
Renzo Ulivieri, che di Bologna conosce anima e storia, lo ha detto con la consueta schiettezza: «Domenica ho visto il massimo che si poteva vedere, mi ha impressionato davvero tutto. C’è grande qualità, poi un’intensità super, le distanze giuste… mamma mia, tanta roba!»
In tutto questo, Vincenzo Italiano ha costruito un rapporto diretto con la squadra. Vive la partita in simbiosi con i suoi giocatori — «se potesse, entrerebbe anche in campo», ha scherzato Michele Paramatti — e quella passione si traduce in adesione totale dei giocatori al suo calcio. A cosa porta questo? Fa sì che, anche se le certezze vacillano, il gruppo rimanga compatto. È la fiducia che trasforma l’emergenza in un’opportunità, proprio com’è stato contro il Napoli.
Una grande prova: gli infortuni
Orsolini e Cambiaghi in allenamento (© Bologna FC 1909)
Mai come oggi il Bologna è stato messo alla prova. Immobile, Freuler, Skorupski, Ravaglia, Cambiaghi e Rowe: tutti fuori, tutti fondamentali.
In altre piazze potrebbe scattare il panico; qui è diverso. E ne abbiamo l’esempio. L’ingresso del diciassettenne Pessina contro il Napoli non ha generato paura, ma orgoglio. La dimostrazione che la fiducia — nei giovani, nei metodi, nel gruppo — è diventata una risorsa tecnica di questa squadra.
La fiducia che unisce
Stadio Dall’Ara (©1000 Cuori Rossoblù)
Il Dall’Ara respira insieme ai suoi giocatori. È cassa di risonanza. Carlo Nervo lo ha riassunto in modo semplice: «Ho visto una consapevolezza impressionante e in panchina un condottiero eccezionale».
È un ciclo che unisce: i veterani lo percepiscono, i tifosi lo amplificano, la squadra lo assorbe.
Il Bologna non si limita a sperare di restare in alto: gioca sapendo di poterlo fare.
La classifica oggi dice quinto posto, ma il dato più importante non è numerico. È la sensazione, palpabile, che questa squadra si fidi di sé stessa — e che la città, da sempre, si fidi di lei.
Fonte: Stadio
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