Bologna FC
Bologna e la forza della panchina: quando i cambi fanno la differenza
Dal campionato all’Europa: i subentrati del Bologna sono risultati decisivi a suon di gol. Ecco quindi i numeri e i relativi protagonisti.

Nel calcio moderno, soprattutto in Serie A, il mercato è una continua partita a scacchi. Saper ascoltare le offerte per i propri gioielli, anche quelle più dolorose, è diventato un passaggio obbligato per chi vuole costruire qualcosa di più grande. Il Bologna lo ha imparato sulla propria pelle: solo un anno fa, salutare due colonne come Zirkzee e Calafiori sembrava un colpo troppo duro da assorbire. E invece, grazie alla visione e all’esperienza di Giovanni Sartori e della dirigenza, la squadra ha saputo non solo rialzarsi, ma andare oltre ogni aspettativa, conquistando un trofeo e un posto in Europa a suon di gol.
Questa filosofia – vendere per crescere – non è più un tabù, anzi: è ormai la linfa del progetto rossoblù. Ma per restare competitivi su più fronti, dalla Serie A all’Europa League passando per Coppa Italia e Supercoppa, c’è una parola d’ordine che non bisogna dimenticare: profondità. Serve una rosa ampia, variegata e pronta a cambiare volto anche a gara in corso. Con un calendario che prevede almeno 48 partite, senza contare l’eventuale avanzamento nelle coppe, l’esigenza di rotazioni efficaci diventa vitale.
I gol dalla panchina del Bologna: un’arma tattica vincente
Se c’è un dato che fotografa bene la crescita del Bologna è quello relativo ai gol segnati dai subentrati. Nella scorsa stagione i rossoblù si sono piazzati al quarto posto in Serie A per reti arrivate da giocatori entrati a gara in corso. Meglio hanno fatto solo Lazio (con un bottino di 21 gol), Milan (14) e Parma (13). Bologna, invece, ha toccato quota 11, distribuiti tra ben 7 marcatori diversi.
Ma non è solo questione di numeri: spesso sono stati proprio questi ingressi a cambiare i risultati delle partite. Con le cinque sostituzioni oggi a disposizione, la capacità di rimescolare le carte in corsa è diventata un fattore tattico essenziale, e il Bologna lo ha saputo sfruttare con intelligenza, anche – e soprattutto– per la vittoria della Coppa Italia.
Orsolini, il piede imprevedibile

Riccardo Orsolini in Bologna-Lazio (©Bologna FC 1909 via Instagram)
Tra i protagonisti assoluti c’è stato Riccardo Orsolini, capace di realizzare 15 gol in campionato, di cui 3 proprio da subentrato. Memorabile il suo ingresso contro l’Inter: entrato al 70′, ha ribaltato la sfida con una prodezza al 94′, cambiando non solo il risultato ma forse anche la stagione del Bologna. Anche a Firenze ha lasciato il segno, sfruttando un assist perfetto di Ndoye. Un bomber che sa incidere anche quando parte dalla panchina.
Dallinga e Fabbian: i jolly a sorpresa per i gol del Bologna
Tra le piacevoli sorprese c’è stato Dallinga, decisivo in trasferta contro il Torino con un gol pesantissimo, e ancora a segno di testa al Franchi contro la Fiorentina, sfruttando un ottimo assist dello stesso Orsolini.
Giovanni Fabbian, invece, ha trovato due reti partendo dalla panchina: la prima nella sfida interna contro il Como con un inserimento da manuale, la seconda nella memorabile vittoria per 5-0 contro la Lazio, finalizzando di testa una splendida azione corale.
Castro, Cambiaghi e la freschezza degli esterni

Santiago Castro dopo il gol in Bologna-Milan (© Damiano Fiorentini x 1000cuorirossoblù)
Non va dimenticato Santiago Castro, frenato purtroppo da un infortunio in Nazionale nella seconda parte di stagione. Prima dello stop, però, si era già tolto la soddisfazione di segnare il suo primo gol proprio da subentrato contro il Como, firmando l’inizio di una rimonta importante.
Ma un vero “game changer” è stato Cambiaghi: oltre alla rete contro il Verona, ha confezionato due assist da subentrato. Il primo per Ndoye contro il Milan, il secondo per Orsolini nella sfida col Cagliari, nella quale si era anche procurato un rigore. Tre esterni, tre pedine diventate fondamentali nello scacchiere di Italiano. Ma questo lo sappiamo bene, e ce lo confermano anche i numeri.
Le firme da non dimenticare: Iling-Junior e Karlsson
Chiudiamo con due nomi che avevano fatto ben sperare a inizio stagione: Iling-Junior e Karlsson. L’inglese aveva abbagliato tutti con una magia a Como, pareggiando la gara con un sinistro a giro da applausi. L’olandese, invece, aveva chiuso la partita all’Olimpico contro la Roma, sfruttando al meglio un perfetto assist di Miranda. Due spunti di qualità che, però, non hanno poi trovato continuità nei mesi successivi.
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