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Bologna granitico: i rossoblù hanno la seconda miglior difesa del campionato (Il Resto del Carlino)

Il Bologna di Thiago Motta incanta e subisce pochissimo: con 26 gol ha la seconda miglior difesa della Serie A

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Il Bologna esulta sotto la curva del Dall'Ara, sognando lo scudetto
Il Bologna esulta sotto la curva del Dall'Ara (©Damiano Fiorentini)

Come al solito, i numeri non mentono. Con l’ultimo gol incassato contro la Roma il Bologna è salito a quota 26 reti totali subite in campionato, le stesse della Juventus e poche in più dei nuovi campioni d’Italia. Di più: nelle ultime 11 sfide Beukema e compagni hanno subito appena 4 gol, per una media incredibile di 0,36 reti subite a partita per la difesa rossoblù.

Insomma, risulta ovvio come uno dei segreti dell’incredibile cavalcata di quest’anno dei ragazzi di Thiago Motta stia proprio nella stabilità del reparto arretrato, perfezionato durante il corso di tutta la stagione. I 62 punti in 33 giornate sono frutto della mentalità e dello stile di gioco dell’allenatore, il quale però in questa stagione ha saputo regalare anche una solida retroguardia ad un reparto offensivo già molto prolifico.

Ad esempio, se i gol segnati rispetto alla scorsa stagione fino a questo momento sono pressochè gli stessi (47 contro 48), quelli subiti hanno si sono quasi dimezzati passando da 41 a 26 in 33 partite. Numeri strabilianti che, come sempre, il tecnico italo-brasiliano aveva già previsto ad inizio campionato: «Mi piace tantissimo l’attitudine di questi ragazzi nel difendere e nell’andare a recuperare palla».

Difesa di squadra

So cosa state pensando. Rispetto all’anno scorso gli interpreti della retroguardia rossoblù sono in buona parte cambiati e quindi è per questo motivo che la squadra subisce meno gol. In parte questo ragionamento funziona, ma non può essere l’unica spiegazione a questo netto miglioramento. Sicuramente l’inserimento di giocatori come Calafiori e Beukema, in crescita continua in questa stagione, ha aiutato moltissimo ed ha alzato notevolmente la qualità della difesa del Bologna. Ma non bisogna dimenticare anche le ottime prestazioni di Jhon Lucumì o di Stefan Posch, presenti entrambi anche lo scorso anno.

Quindi, ci dev’essere qualcosa in più che può aiutarci a spiegare questa evoluzione, e quel qualcosa molto probabilmente riguarda l’intera squadra. A pensarci bene infatti, lo stesso reparto di centrocampo in fase di non possesso aiuta tantissimo sia nel recupero del pallone che nell’equilibrio del gioco. Freuler, Aebischer, Ferguson e Fabbian non si sono mai risparmiati in termini di fisicità e corsa, pressando in cerca della riconquista del pallino del gioco per poi ripartire in contropiede. Lo stesso ragionamento lo si può fare per gli esterni e perfino per Joshua, punta atipica che in quelle rarissime occasioni in cui perdeva palla rincorreva gli avversari fino alla propria area.

Tutto il gruppo quando scende in campo non manca mai d’intensità e di agonismo, e sono proprio questi i fattori che hanno portato il Bologna nelle zone altissime di classifica. Insomma, possiamo dire che con la sua difesa granitica Thiago Motta si sta guadagnando un posto in Champions League.

Fonte: Marcello Giordano, Il Resto del Carlino 

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