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Bologna, il pareggio col Milan è una tappa verso la maturità

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L’amarezza per non aver sfruttato l’occasione di un Milan infarcito di seconde linee non deve cancellare quanto di buono fatto finora dal Bologna di Motta. Per questo nel day after è bene che il Bologna si guardi allo specchio, analizzi e capisca, alla luce di una prestazione certamente non al livello delle altre offerte nell’ultimo periodo, cosa sia mancato.

Un’occasione persa come quella di ieri ha diverse spiegazioni. A cominciare dal livello dell’avversario, che nonostante il robusto turnover ha schierato una squadra fisicamente pronta e forte, soprattutto a centrocampo e al centro della difesa. Lo shock del gol subito dopo trenta secondi non ha fatto che acuire la fame delle seconde linee rossonere. Mister Pioli non ha comunque perdonato la disattenzione dei suoi commentando a fine gara: “Non si può prendere un gol così”. Così, incassata la rete a freddo, il Milan si è immediatamente scaldato e ha messo in campo una prestazione rabbiosa e importante a cui il Bologna ha saputo opporre una buona resistenza senza però riuscire a reagire in maniera veemente.

Troppo poco Bologna per un Milan che, pur grintoso, era tutt’altro che nella sua versione deluxe. Ai rossoblù è mancata la forza di reagire, il coraggio di giocare un pallone con più ardore, assumendosi i rischi di una verticalizzazione, più lunga, più forte, più esterna o più interna. È stato un difetto di timidezza che, probabilmente, tanti pensavano che questo Bologna non potesse più avere. Di fronte al Diavolo rossonero e ad una classifica che potrebbe far venire le vertigini, il Bologna si è riscoperto un po’ inesperto. Non una colpa, ma una presa di coscienza di dover fare ancora uno step. Il primo tempo di ieri, al di là delle criticità tattiche, ha ricordato per certi versi quello di Torino-Bologna. I rossoblù avrebbero dovuto avere più coraggio e forse un pizzico di furbizia in più per spezzare il ritmo avversario.

E quando il coraggio non ti supporta, ne risente anche la tattica. I rossoblù hanno sofferto la manovra e la fisicità del Milan. Motta, forse, ha peccato nella lettura della gara sia all’inizio che durante. Con una difesa fisica come quella schierata dal Milan, Barrow e Sansone sono apparsi leggeri e spesso la forza fisica di Thiaw e Kalulu ha avuto la meglio. Il tecnico centrocampo rossoblù è stato fin troppo timido, si è trovato nella morsa dei marcantoni schierati da Pioli, Vranckx e Pobega. Nelle “piaghe” della formazione del Milan, il Bologna non ha messo il dito. Non ha sfruttato la tecnica e la rapidità dei suoi servendoli poco e male. Ma sbagliando si impara, e forse Motta la prossima volta per sfidare una squadra più fisica della sua sceglierà da subito Joshua Zirkzee. Alla fine, è anche e soprattutto una questione d’esperienza.

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