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Bologna al lavoro sui piazzati

Nuovi modi di attaccare per prendere di sorpresa l’avversario: a Casteldebole, la squadra ed i tattici studiano qualcosa che possa rivelarsi fondamentale nel corso della stagione

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L'esultanza della squadra dopo il gol di Orsolini in Milan-Bologna 3-1
L'esultanza della squadra dopo il gol di Orsolini in Milan-Bologna 3-1 (© Bologna FC)

Non è certo da oggi che il Bologna lavora sui calci da fermo. Il pareggio in casa contro il Torino ha – però – lasciato tanto amaro in bocca per la prestazione rivedibile di tutta la squadra. Al di là del solo punto raccolto, della partita con poche occasioni da rete, quello che è rimasto impresso è stato un Bologna sterile dal punto di vista offensivo: non solo, anche a centrocampo si è, spesso, brancolato nel buio. Un motivo in più per domandarsi, cosa fare in queste situazioni? Il Bologna, quando ha affrontato avversari che lo aspettano, raddoppiano i suoi fantasisti, non lasciano spazio ai suoi attaccanti, è sempre andato in difficoltà. Poca lucidità abbinata a scelte sbagliate prese in campo.

Il ruolo da big

Il Bologna non è più una novità ma una certezza, bellissima, del campionato italiano. Il piano gara preparato da Baroni potrebbe essere molto simile, a dispetto delle eventualità del caso, a quello che attenderà i rossoblù al Tardini di Parma. In queste stagioni, il gioco propositivo dei felsinei, abbinato a posizioni di classifica imperiose, ha attirato l’attenzione di squadre che hanno cambiato il loro modo di approcciare prima e affrontare poi, il Bologna. Questo ha innescato un turbinio di pensieri per Italiano ed il suo staff: a Casteldebole, in questi giorni, si è intensificato il lavoro su palla inattiva. Fin qui, la squadra del capoluogo emiliano ha fatto registrare il quarto miglior attacco del campionato italiano. Solo due sono i gol su calcio da fermo: la punizione di Moro contro il Pisa e la rete di Holm da corner contro il Cagliari.

Lo scenario

Il Bologna è attualmente sesto nella classifica dei calci d’angolo calciati (50). Non solo: è sesto anche per cross tentati a partita (4,5). Colpisce allora, che sia una delle tre squadre, insieme a Pisa e Genoa, a non esser ancora riuscita a segnare di testa. Lo scorso anno i rossoblù finirono terzi, dietro Inter e Atalanta, in questa speciale graduatoria, con 5,2 cross per partita. L’augurio è che la squadra si sblocchi in questo fondamentale. Cercando e trovando vie alternative per indirizzare le partite e per poi vincerle. Al Bologna serve cambiare spartito: mantenendo intatto il suo spirito, ciò che lo contraddistingue e, che lo ha portato ad essere una delle squadre più apprezzate in Italia, riconoscibile in Europa e con uno storico trofeo in più nella bacheca.

Fonte: Marcello Giordano, Resto del Carlino

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