Bologna FC
Un Bologna giusto, fino all’ultimo passaggio
Il Bologna ha dominato il gioco a Lecce: più occasioni e possesso palla, ma nel finale il VAR regala un solo punto ai rossoblù.

A volte il calcio si riduce a una questione di dettagli. O, come nel caso del Bologna ieri a Lecce, di centimetri. La squadra di Vincenzo Italiano aveva assaporato la vittoria, l’aveva accarezzata con il gol di Dallinga nei minuti finali, salvo poi vedersela portare via da un fuorigioco, uno di quelli che si misurano con la lente del VAR e lasciano l’amaro in bocca. Uno di quelli che trasformano un’esultanza in un rimpianto.
Un dominio in cerca di concretezza
Eppure, i numeri parlano chiaro: il Bologna ha fatto la partita. Con il 59% di possesso palla e ben 459 passaggi completati contro i 317 del Lecce, i rossoblù hanno costruito con pazienza, cercando di scardinare la difesa avversaria. Ma il calcio non è solo una questione di palleggio: è il cinismo sotto porta a fare la differenza. E qui il Bologna ha peccato.
Gli 8 tiri totali dimostrano la volontà di trovare il varco giusto, ma solo 2 conclusioni hanno centrato lo specchio. Un dato che evidenzia la fatica nel trasformare il dominio territoriale in vere occasioni pericolose. Non a caso, l’xG (expected goals) degli emiliani è stato di 0.85, segnale che le opportunità sono arrivate, ma non sono state finalizzate con la necessaria precisione.
Lecce-Bologna: il peso dell’episodio chiave
La svolta era arrivata al tramonto del match. Il Bologna aveva colpito, il pallone aveva gonfiato la rete, la panchina gioiva. Dallinga sembrava l’uomo del destino, colui che avrebbe consegnato tre punti preziosi a una squadra che li aveva meritati. Ma il VAR ha imposto il suo verdetto: fuorigioco.
Una decisione che ha cambiato il volto della serata. Da vittoria sofferta a pareggio indigesto.
Bologna, a Lecce solidità e compattezza, ma serve più cattiveria
Se l’attacco ha faticato a essere concreto, la difesa ha risposto presente. Solo 6 tiri concessi al Lecce, appena uno nello specchio della porta difesa con sicurezza. Il Bologna ha saputo difendersi bene, recuperando 39 palloni e vincendo il 50% dei contrasti. Una dimostrazione di compattezza, di un’organizzazione che sta diventando un marchio di fabbrica del Bologna targato Italiano. Eppure, per ambire a qualcosa in più, serve la capacità di chiudere le partite quando si ha il controllo del gioco.
Il bicchiere mezzo pieno
Il punto conquistato a Lecce lascia l’amaro in bocca, ma il Bologna può comunque guardare al futuro con fiducia. La squadra ha dimostrato ancora una volta di avere un’identità chiara, di saper tenere il pallone e di costruire azioni ragionate. Manca quel guizzo finale che può trasformare una buona prestazione in una vittoria.
I rossoblù tornano a casa con la consapevolezza di essere sulla strada giusta. Ma anche con la certezza che, in questo sport, a volte basta un centimetro per trasformare la gloria in un’occasione mancata.
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