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Bologna, l’emozione della tua gente (Corriere di Bologna)

L’esordio in Champions League del Bologna è stato un momento attesissimo, come dimostrano le parole dei tifosi al Dall’Ara

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Bologna Champions
(© Damiano Fiorentini)

Non è arrivata la vittoria, ma, dalla notte europea del Dall’Ara, il Bologna può uscire soddisfatto a metà. Lo 0-0 contro lo Shakhtar Donetsk, alla prima in Champions League dopo sessant’anni, porta in dote un punto e fiducia per il futuro. Chi la fiducia nel proprio Bologna non l’ha mai persa sono i tifosi.

Ieri è stato un giorno speciale per molti dei presenti al Dall’Ara: da chi ha visto lo scudetto del 1964, a chi è un “fedelissimo” dei Rossoblù in Europa, a chi si sta pian piano innamorando di questi colori e di questa squadra in tenera età.

«Chissenefrega della pioggia», per il Bologna questo e altro

I tifosi del Bologna hanno atteso la giornata di mercoledì 18 settembre non da mesi, ma da anni. Figuriamoci se poteva essere un giorno di pioggia – tanta, tanta pioggia – a fermare una passione come quella dei presenti al Dall’Ara. La gente arriva da lontano, e come dice Loretta: «Poi ci asciugheremo. Sono stata a Lione e a Marsiglia, andremo a Lisbona quest’anno». C’è chi la tensione, e l’emozione, la sentiva già dalla notte, come Anna, che dice: «Ho dormito poco. Giocare in Europa è un’altra cosa».

La gente è quasi incredula: il Dall’Ara con il pallone della Champions, gli sponsor. «Finalmente il giorno è arrivato, c’è un’aria surreale e aspetto la musica della Champions per crederci davvero», come dice Lisa. «Aspettiamo questo momento da una vita», aggiungono Federico e Alex, mentre Mattia e Anna ricordano l’esperienza in Europa con il Bologna di Mazzone, in quel di Marsiglia: «Eravamo nel distinti, In quattro siamo entrati a diecimila lire: chiedete al presidente se oggi si entra con cinque euro».

Bologna, dai più grandi ai più piccoli

C’è chi, questo evento, lo ricorderà per tutta la vita perché sta costruendo oggi la propria passione per questi colori, come il piccolo Giovanni, di otto anni: «Questa partita è un bel regalo di compleanno. II mio idolo è Orsolini, spero che il Bologna riparta dagli ultimi minuti di Como». Lo segue a ruota un altro giovane tifoso, Alessandro: «Ho visto un gol all’incrocio di Orsolini, poi Castro e Ndoye: 3-0 per noi. Ho iniziato a seguire il Bologna lo scorso anno, mi piace pensare che ho portato fortuna».

E poi, chi ha visto lo scudetto. Chi c’era nel 1964. Come Tiziano: «Avevo sette anni nel 1964, mio padre guidava la vespa e lo stavo in piedi davanti a lui per andare allo stadio. Con l’Anderlecht non c’eravamo, questa è la mia prima in Coppa Campioni». Sergio, invece, racconta come lui, a Roma, c’era, e che qualcuno, l’anno scorso, gli è entrato nel cuore, a lui che ha vissuto tutto questo: «Andai a Roma con papà, Pascutti e Nielsen erano i miei idoli. Zirkzee in un solo anno mi ha fatto innamorare».

Fonte – Luca Aquino, Corriere di Bologna

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