Bologna FC
“Si muove la città”: il più grande esodo rossoblù di sempre
Tutti a Roma: trentamila bolognesi in viaggio per Roma, da tutto il mondo. La finale di Coppa Italia è evento storico in tutti i sensi.

Certe occasioni, quando accadono, si trasformano in qualcosa di più di una semplice partita: diventa magia collettiva, pagine da scrivere insieme. E Bologna, per questa storica finale di Coppa Italia, ha deciso di esserci tutta. Trentamila cuori rossoblù si preparano a riempire l’Olimpico di Roma, per sostenere la squadra in una delle notti più attese degli ultimi decenni. È il più grande esodo di tifosi nella lunga storia del club felsineo, un pellegrinaggio sportivo che è l’emblema dell’evento storico.
L’entusiasmo è travolgente, tanto da spingere i bolognesi a fare le valigie da ogni angolo del mondo: ci saranno sostenitori provenienti da Miami, dal Giappone, dalla Germania. E il tutto racchiuso in un motto simbolico, “Si muove la città”, una frase che ricorda i versi di Lucio Dalla e il suo amore verso Bologna, che cantava Roma e i miracoli nelle sue notti più poetiche. Uno slogan diventato bandiera e sciarpa, colonna sonora di un sogno che ha preso corpo tra le note di Cremonini e Carboni, artisti che incarnano l’anima musicale della città.

(© 1000cuorirossoblù)
Tra glorie del passato e un futuro che avanza
L’atmosfera ha un sapore misto di festa e nostalgia. È passato oltre mezzo secolo dall’ultimo trofeo importante, quella Coppa Italia del 1974 decisa ai rigori. E ancora più mitico è lo Scudetto del 1964, conquistato proprio all’Olimpico nello spareggio con l’Inter. Il Bologna ha voluto rendere omaggio anche a quel passato, invitando famiglie e leggende che hanno lasciato un’impronta eterna, come Bulgarelli, Fogli e Janich. Un legame forte con le radici, che si mescola con l’emozione di una nuova pagina da scrivere.
La finale di Coppa Italia sta nelle celebri voci di una città
In prima fila, idealmente, ci saranno anche le icone viventi. Nonostante il forfait di Gianni Morandi, che ha gentilmente rifiutato l’invito a cantare l’Inno di Mameli, lo spirito dell’artista resta comunque presente in una città che con la musica ha sempre raccontato se stessa. E c’è chi, come Luca Carboni, sottolinea come Bologna abbia finalmente “alzato il livello”, entrando in quella dimensione che per anni è sembrata lontana, quasi proibita.
Anche Vincenzo Italiano, allenatore e uomo simbolo di questa rinascita, ha voluto condividere l’orgoglio della città con il Presidente della Repubblica: «A Roma porto l’entusiasmo di chi ha ereditato i sogni dai racconti dei genitori. Ora possiamo viverli». Ma questo è solo un accenno del suo toccante discorso, che potete leggere qui.
Bologna ha sofferto, ha lottato, ha vissuto stagioni buie. Per questo ogni passo in avanti è un trionfo di sentimento. E questa sera, qualunque sia il risultato, sarà comunque una vittoria: perché la città si è messa in cammino, e questo è tutto l’amore per Bologna e per il Bologna. Una comunità, oltre che una splendida città.
Fonte: Repubblica
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