Bologna FC
Al Quirinale, c’è tutta Bologna nella voce di Vincenzo Italiano
Alla vigilia della finale di Coppa Italia, con un toccante discorso al Quirinale, Vincenzo Italiano è portavoce di una città intera: Bologna.

Una giornata da ricordare. Un momento che va oltre il calcio. Alla vigilia della finale di Coppa Italia, Bologna e Milan hanno fatto tappa al Quirinale, accolti dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Tra i protagonisti dell’incontro, l’allenatore rossoblù Vincenzo Italiano ha preso la parola, e lo ha fatto con un discorso che ha toccato corde profonde, trasformando la cerimonia in un’occasione di riflessione collettiva su cosa significhi davvero sport, appartenenza e memoria.
Coppa Italia: un’attesa lunga 51 anni
Davanti a Mattarella, ai giocatori, ai dirigenti — con il presidente Joey Saputo in prima fila — e a una platea emozionata, Italiano ha portato a Roma non solo la voce della squadra, ma lo spirito di un’intera città.

Sergio Mattarella e Joey Saputo al Quirinale (© Bologna FC 1909)
«È una finale che a Bologna manca da 51 anni e oggi vorrei portare simbolicamente in questa sala l’entusiasmo e la passione con cui la città intera si sta preparando a questo appuntamento».
Questo è proprio ciò che riesce a fare Bologna, unisce. E adesso, a questa città che si muove all’unisono, non resta che attendere. Un’attesa che diventa speranza. Una speranza che, domani sera, si vestirà di rossoblù tra le gradinate dell’Olimpico.
Vincenzo Italiano ricorda: sport come memoria e identità
«Lo sport è un fenomenale generatore di emozioni e memorie condivise», ha detto Vincenzo Italiano, sottolineando il legame tra ciò che accade nei 90 minuti e la vita di chi quei minuti li vive con il fiato sospeso.

L’AD rossoblù Claudio Fenucci al Quirinale (© Bologna FC 1909)
Italiano ha rievocato racconti di padri e di nonni, la nostalgia di un passato glorioso e la voglia di rivincita delle nuove generazioni. Il suo intervento ha tracciato un sorta di ponte tra due epoche, unendo chi ha vissuto l’epoca gloriosa del Bologna e chi sogna ora di riviverla.
«I bolognesi miei coetanei o più giovani hanno vissuto questi successi solo con gli occhi dei padri, delle madri e dei nonni. Ne hanno sentito parlare come un’età dell’oro quasi irripetibile».
Una città intera in marcia verso l’Olimpico
Ecco allora l’immagine potente: 30.000 tifosi rossoblù attesi domani sera all’Olimpico, molti dei quali fianco a fianco con chi quelle glorie le ha viste davvero. Un passaggio di testimone, un patto tra generazioni sotto il cielo di Roma.
«È questo senso di comunità che vorrei portare qui oggi davanti a lei, Presidente, che rappresenta la grande comunità di tutti gli italiani».
Le parole di Vincenzo Italiano, oltre il risultato
Vincenzo Italiano ha chiuso il suo discorso con parole semplici ma dense di significato. La speranza è che, indipendentemente dal risultato, la finale di Coppa Italia sia una festa di emozioni vere, di sport vissuto con rispetto e passione.
«Grazie Presidente, a nome di tutti i bolognesi. E mi auguro che domani sia davvero un grande spettacolo per tutti».
Domani sera, sotto luci dell’Olimpico, non si giocherà solo una finale. Si celebrerà il ritorno del Bologna in un palcoscenico che mancava da troppo tempo. Sarà una sfida di cuore e coraggio, ma anche un omaggio alla memoria di una città che non ha mai smesso di credere. Perché certe attese, quando arrivano al loro compimento, non valgono solo una coppa: valgono una storia da raccontare per altri cinquant’anni.
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