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Bologna-Palermo

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Obbligatorietà rispettata. Si doveva fare solo una cosa e la si è fatta.

Si era troppe volte procrastinato nel tempo quest’obbiettivo, ieri non si poteva più rimandare.

Eravamo sull’orlo del baratro, con la scarpa che frenando butta giù i primi sassolini. Serviva un cambio di rotta imperioso, non si poteva più tirare la palla facendo ferro, ferro, fuori; bisognava fare paniere di straccio, come si suol dire.

Se il campionato finisse stasera dopo Roma-Torino il Bologna sarebbe salvo con undici punti in tredici partite con dietro Palermo, Siena e Genoa.

Si un Bologna che in tredici sfide ha perso otto volte, pareggiato due e vinte tre si salverebbe, con una media però ancora molto bassa di 0,84 che,se malauguratamente mantenuta, porterebbe a un punteggio finale di trentadue punti, i quali equivarrebbero alla retrocessione.

Il Bologna come sostengo dall’inizio dell’anno ha una squadra peggiore rispetto all’anno scorso, ma non tanto scarsa da meritare il penultimo posto in classifica.

Parliamoci chiaro, un attacco composto da Diamanti, Gabbiadini e Gilardino lo possiedono in pochi dal decimo posto in giù.

E anche altri giocatori permettono di ragionare in termini di salvezza tranquilla, almeno sulla carta.

Poi bisognerebbe chiedersi perché dal nono posto dell’anno scorso, ci si dovrebbe accontentare di una salvezza tranquilla, ma questo è poi sempre lo stesso discorso trito e ritrito no?

Duole anche constatare che se dopo un bruttissimo inizio di campionato ne abbiamo comunque tre di dietro, dove potremmo essere se solo avessimo fatto qualche pareggio in più, come a Siena, Cagliari e Torino oppure col Milan?

Bastava un minimo sforzo in più per essere in zona relax, ma coi se e coi ma, si fa poca strada.

Questa squadra aveva bisogno di fiducia nei propri mezzi, mezzi che non sono eccezionali, ma che ci sono.

Se è vero che vincere aiutare a vincere, perdere a cosa aiuta?
Era perciò fondamentale riscattarsi e chi diceva che questo poteva avvenire soltanto con l’esonero di Pioli, mi dovrebbe spiegare qualcosa dopo la partita di ieri.

Pioli di colpe ne aveva, ma non sufficienti per un suo esonero e ben inferiori alle colpe di qualcun altro.

Pioli aveva ancora la squadra in mano e ieri l’ha dimostrato. Poi tutto può cambiare. 

In questo, forse unico, caso, mi sento di spezzare una lancia a favore della società che non ha commesso l’immensa sciocchezza di esonerare Pioli.

Diamo a Cesare quel che è di Cesare, anche se ci mancava solo che venisse esonerato Pioli. Meglio non dare per scontato certe cose però.

Venendo alla partita di ieri, il Bologna è sceso in campo con la consapevolezza di non poter sbagliare, davanti a un pubblico che confidava e appoggiava ancora la squadra, a differenza della società.

Consapevolezza che si poteva tramutare in timore, paura e panico.

Gilardino, da buon vigile urbano, ha spianato la strada, indicando la retta via da seguire.

Incursione di uno strepitoso Morleo, palla che finisce a Gila che controlla e dopo il rimbalzo della palla, gira benissimo nell’incrocio dei pali opposto di collo destro.

Se potevano esserci profondi timori, un gol così, alla Zurlì, li ha fatti sparire.

Un Gilardino che continua lo show poco più tardi. Cross dalla destra di Garics, aggancio stupendo in controtempo che brucia il difensore, ma tiro respinto da Ujkani.

Un’altra sontuosa agevolazione viene fornita da Donati, al quale forse vanno ripetute le regole basilari del calcio.

2-0 a fine primo tempo e appena rientrati, il punteggio del Bologna aumenta di uno, mentre i giocatori del Palermo diminuiscono di uno.

Sfoggiando i freschi studi scolastici, vi dico anche che questo fattore si chiama “variabile inversamente proporzionale”. Ve mo’.

Mazzata che taglia definitivamente le gambe ai rosanero e che permette al Bologna il brivido di fraseggiare, seppur non con la stessa classe, in stile Barcellona, ricevendo anche verso il 75’ qualche inspiegabile fischio.

Dybala, Ilicic e Brienza si scambiavano continuamente posizione, cercando di non dare riferimenti, ma poco è servito.

Il punto focale della partita sono stati gli esterni. Quelli del Palermo, pessimi e inermi che hanno permesso le avanzate e le sovrapposizioni di Morleo e Garics, ieri ambedue in giornata, con quest’ultimo che ha scodellato diversi buoni cross pericolosi in mezzo all’area, a differenza del solito.

Come scritto nell’Altro Spogliatoio, Donati arretrato da centrale avrebbe sicuramente sofferto per l’insicurezza e così è stato.

Data la successione degli eventi tutta negativa, i rosanero hanno perso le staffe, confermandosi una squadra molto fallosa.

Sono tutti appunti tattici che però passano in secondo piano quando un giocatore ti fa un gol così, quando guadagni un rigore in quel modo e via dicendo. Il calcio è uno sport pieno di innumerevoli variabili che determinano l’andamento di una partita, spesso sconvolgendolo.

Gara che ha avuto anche diverse coincidenze rispetto a quella col Catania, per esempio la titolarità di Curci infranta dopo massimo 45’ minuti che ha comportato l’inevitabile entrata di Agliardi e le uniche due vittorie ottenute fra le mura amiche hanno avuto per vittima le due squadre siciliane, sempre con robusti parziali.

Da qui le battute, “il Bologna ha bisogno di due portieri per non prendere gol” e via discorrendo, che mi sembrano abbastanza tristi da fare nei confronti di un ragazzo sfortunatissimo come Gianluca.

Il Bologna ha finalmente interrotto la serie di sconfitte grazie al fatto di non avere subito gol.

Ciò per merito di un ritrovato Perez e di una difesa, guidata da Sorensen, quasi impeccabile.

Per vincere, o per non perdere quantomeno, serve questo, dato che Diamanti, Gilardino e Gabbiadini prima o poi colpiscono, serve non subire.

Banale dirlo, ma per salvarsi serve salvaguardare la fase difensiva che col rientro di Portanova, in trio con Sorensen e Antonsson e con Perez da filtro può sicuramente trarne giovamento.

 

Le pagelle del Bettu

 

Curci 6: attento su Kurtic e in alcune precise uscite. Per il resto sfortunatissimo.

 

Antonsson 6+: va a vuoto in un paio di uscite nel primo tempo, per il resto impeccabile.

 

Sorensen 7+: stupisce il fatto che Pioli lo stia schierando solo ora, perché vedendolo viene naturale domandarsi il ritardo avuto nel suo schieramento. Semmai Pioli vedendolo tutti i giorni, ha reputato opportuno farlo giocare solo quando era veramente pronto, non volendolo bruciare. In tutti i casi, punto fisso della difesa e da riscattare assolutamente.

 

Cherubin 6+: partita a basso coefficiente di difficoltà per lui che comunque si limita a fare il suo compitino, senza emergere, ma senza neanche sbagliare nulla.

 

Garics 6,5: si da dà fare in fase offensiva assistendone sempre lo svolgimento con cross puntuali e pericolosi.

 

Taider 5,5: partita da 6, senza infamia e senza lode, tradita però da un’ingenuità che lo porta anzitempo negli spogliatoi.

 

Perez 6/7: quando sta bene si fa sentire eccome. Smorza sul nascere qualsivoglia iniziativa offensiva siciliana.

 

Morleo 7: giocatore indispensabile per questa squadra, soprattutto per le non-alternative presenti. Il Cafù del Bologna, pendolino instancabile e mai domo.

 

Diamanti 6/7: deve correre sempre tantissimo e a volte arriva sfinito, ma è l’uomo chiave a cui il Bologna si affida sempre. Ha il merito di fare sbloccare Gabbiadini da buon capitano e la giustizia ha il suo seguito quando per il buon gesto compiuto Gilardino si procura un altro rigore, che stavolta Alino, meritatamente, trasforma.

 

Gabbiadini 6,5: gioca per la squadra, sbattendosi tanto. Lavoro dietro alle quinte che viene poi ripagato quando fa esultare il Dall’Ara per la prima volta a suo nome.

 

Gilardino 7,5: gol strepitoso. E’ ancora un bomber di prima categoria sul quale mi devo ricredere. Sfiora il gol anche pochi minuti dopo la sua parla con un aggancio fenomenale e nel secondo tempo potrebbe sfruttare meglio la libertà lasciatagli dai palermitani in mezzo all’area su un colpo di testa. Ma magari tutte le domeniche fossero così. Complimenti Gila

 

 

Agliardi 6: inoperoso per i tutti i minuti giocati, solo un palo di Barreto lo fa tremare.

 

 

Pioli 6/7: è stata la dimostrazione che ha ancora in mano la squadra. L’esclusione di Motta forse ha dato quella carica necessaria in più a Garics e sceglie bene il centrocampo e l’attacco ritornando alle due punte più il trequartista. Avanti mister!

 

Voto al Bologna: 7.

 

 

Guai a pensare di aver completato l’opera di risalimento. Sarebbe l’errore più letale del mondo. Dopo aver raggiunto un pizzico di serenità in più, bisogna essere lucidi continuando ad avere fiducia nei propri mezzi, ma non esaltandoci dopo la partita di ieri.

Testa bassa e pedalare, che di strada ce n’è ancora.

 

Forza Bologna, sempre.

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