Bologna-Pisa: a caccia di ricordi felici

Nel 2008 Bologna era diversa. Anche il Bologna era differente da quello che conosciamo oggi. Eppure, la squadra e la città sono composte da radici nobili e da un’eleganza innata, che guidano il presente. La continuità con il passato che riaffiora ed il futuro è evidente. Lo diceva Massimo Marazzina in una splendida giornata di inizio giugno: «Questa è una squadra che ha una storia, un blasone».

Ebbene, 17 anni dopo, si rivede a Bologna il Pisa. L’ultima volta che le due formazioni si sono incontrate fu nell’agosto 2019, nel terzo turno di Coppa Italia: si giocò a Pisa. Di quella squadra rimangono due soli calciatori tra le fila dei rossoblù: Skorupski e Orsolini. Quest’ultimo andò in gol in quella partita, vinta dal Bologna 0 a 3 (Palacio e Poli completarono il tabellino marcatori).

La promozione

Tornando al primo giugno del 2008, – con i suoi caroselli, i fumogeni e le bandiere che sventolavano in piazza Maggiore – il ricordo è legato alla penultima promozione, dalla Serie B alla Serie A, del Bologna. Il successo, proprio contro il Pisa, fu siglato da Marazzina, autentico goleador di quell’annata, che contribuì con 23 reti alla cavalcata dei rossoblù. Con i felsinei, Marazzina ha giocato 126 partite, segnando 48 reti: da nessun’altra parte ha fatto meglio. A quel Bologna, appartenevano giocatori di assoluto valore: Antonioli in porta, Claudio Terzi (cresciuto nel settore giovanile), Nicola Mingazzini, Francesco Valiani, Lavecchia, Carrus, il giovane Di Gennaro, Dino Fava.

Lo storico

Sono 28 gli incontri complessivi tra Bologna e Pisa: in vantaggio gli emiliani con 13 vittorie, 9 pareggi e 6 sconfitte. Domani pomeriggio al Dall’Ara, ci sarà un ritorno storico di una squadra importante del nostro campionato. Il Pisa non vince in Serie A da 34 anni, per la precisione dalla stagione 1990-1991: in quest’avvio, dopo 5 giornate, sono arrivate 3 sconfitte e 2 pareggi (contro Atalanta e Fiorentina). Il momento delicato riguarda anche il Bologna, a caccia di sorrisi e risultati. Un inizio malinconico sia in campionato che in Europa League, dove il gioco latita e i risultati sperati non arrivano. Invertire la marcia è essenziale per restare agganciati ai rispettivi obiettivi. Domani ne sapremo di più: 17 anni dopo, con le dovute differenze di importanza, la stessa partita.

Fonte: Sebastiano Moretto, Più Stadio

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