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Bologna – Quando l’abbondanza (e la qualità) regnano

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crediti immagine: Bologna Fc


Uno dei segreti principali del Bologna di Thiago Motta, in questa stagione, è sicuramente la forza del gruppo, sia fuori dal campo, sia da un punto di vista prettamente tecnico.
Il salto di qualità di quest’anno si sta rivelando possibile anche e soprattutto grazie alla lunghezza della rosa, vincolo necessario per poter ambire a posizioni europee (e per rimanervi). Nella gestione tecnica precedente ci si era posti il problema delle ”seconde linee”: infatti, complici alcune scelte di mercato discutibili, le riserve troppo spesso non riuscivano a dare lo stesso apporto che dimostravano di poter dare invece i titolari.
Ora, nel Bologna di Thiago, il problema è forse l’opposto: non ci sono titolari fissi, o meglio, quelli che ci sono, sono davvero pochi. Inoltre, il Bologna ora si può permettere il ”lusso” di tenere in panchina o di far subentrare giocatori che di fatto non sono seconde linee.
Questo accade in ogni reparto.

Difesa: in cinque per quattro posti, a Thiago la scelta

Emblematico, rispetto a quanto detto sopra, è il caso della difesa rossoblù: dopo l’infortunio contro il Napoli, Lucumi sembrava aver perso il posto da titolare a discapito dell’exploit di Riccardo Calafiori. Nel girone di ritorno però il difensore colombiano ha giocato da titolare la maggior parte delle gare, in coppia con lo stesso Calafiori, come ad esempio contro l’Empoli, oppure in coppia con Beukema. Nell’ultimo mese, solo contro l’Atalanta è subentrato a gara in corso, disputando un secondo tempo da 7 in pagella. 
Dall’altra parte, c’è un Beukema che ha dimostrato ampiamente di poter giocare anche da terzino destro, e allora ecco che l’interrogativo sorge spontaneo: potrebbe essere Posch a rifiatare nelle prossime gare? Contro l’Empoli, Motta ha schierato Beukema e Kristiansen sulle fasce, lasciando al centro della difesa Lucumi e Calafiori: scelta che si è rivelata vincente. In diverse gare quest’anno, il Bologna si è tenuto Lucumi come ”vice di lusso” (un difensore che gioca titolare nella Colombia, ndr), e questo la dice lunga sulla qualità e la forza della coppia Beukema-Calafiori. 
A Thiago, ora, le decisioni per il finale di stagione: e forse è proprio la difesa il reparto dove è più difficile scegliere in questo momento.

Centrocampo: Moro ”l’escluso di lusso”

A centrocampo i due insostituibili per Thiago sono sicuramente Freuler e Ferguson: tuttavia, il Bologna, a Roma contro la Lazio, ha dovuto rinunciare all’ex Atalanta per squalifica. Al suo posto Motta ha schierato El Azzouzi: il centrocampista marocchino ha sempre dimostrato di poter dare il proprio contributo sin da inizio stagione, ma tra infortuni e nazionale, nel girone di ritorno, prima della Lazio, aveva disputato solo 23 minuti contro il Lecce. Detto fatto: El Azzouzi ha fornito un’ottima prestazione segnando anche il gol del momentaneo 1-1. 
A questo punto, non ci si può dimenticare neppure di Moro: il centrocampista croato era partito come uno dei cardini del Bologna 23-24, poi però la crescita costante di Fabbian gli ha di fatto tolto spazio. Moro, che l’anno scorso si era rivelato come una delle sorprese più piacevoli della stagione e che sarebbe dovuto essere l’erede di Dominguez, nel girone di ritorno non è mai partito titolare, subentrando spesso a 10-15 minuti dalla fine. Il Bologna si può permettere di rinunciare anche al croato, seppure egli abbia dalla sua una grande capacità di verticalizzare, cosa che per esempio possiede molto meno Aebischer. Proprio lo svizzero si è reso protagonista di un ottimo girone di andata (probabilmente giocato anche al di sopra delle sue stesse potenzialità, ndr), ed era divenuto uno degli insostituibili di Thiago: oggi Aebischer non ha la stessa continuità da un punto di vista di titolarità, ma viene spesso impiegato da Motta nei finali di partita. 
A centrocampo, rispetto alla difesa, dal punto di vista qualitativo Freuler, Fabbian e Ferguson hanno una marcia in più rispetto a tutti gli altri, ma la recente esclusione dal primo minuto di Fabbian contro Empoli e Inter fa capire come per Thiago tutto possa essere ancora in discussione.

Attacco: l’abbondanza non spaventa Thiago

L’attacco è forse il reparto dove più regna l’abbondanza nel Bologna di Thiago, soprattutto dopo il mercato di gennaio in cui il club ha portato sotto le due torri sia Santi Castro, l’indiziato numero uno a sostituire Zirkzee in caso di cessione l’anno prossimo, sia Jens Odgaard, giocatore che può ricoprire sia il ruolo di prima punta sia il ruolo di esterno offensivo. Contando anche il danese, sono cinque gli attaccanti che possono giocare sull’esterno: oltre a Odgaard, ci sono infatti Ndoye, Orsolini, Saelemaekers e l’infortunato Karlsson. Lo stesso Orsolini, che ad oggi è l’esterno con più gol nei piedi, si è dovuto assentare nei mesi di novembre e dicembre per via di un infortunio, ma comunque il Bologna pur senza di lui ha portato a casa vittorie pesanti contro Torino, Salernitana, Roma e Atalanta (anche se all’andata, contro la Dea, Orsolini è subentrato nel finale).
A inizio marzo, contro l’Atalanta, Thiago lo ha sostituito dopo 45 minuti opachi, al suo posto è entrato Saelemaekers, il quale ha procurato il rigore dell’1-1 e messo lo zampino sul gol del 2-1 di Ferguson. Emblematico è poi il caso di Karlsson: giocatore acquistato per poter essere la grande punta di diamante dell’attacco di Thiago ma che tra infortuni e difficoltà di adattamento sta facendo fatica a trovare minutaggio. Pur senza di lui, il Bologna si trova attualmente al quarto posto. Lo stesso Saelemakers pare essere più una certezza da subentrante piuttosto che da titolare. 

Insomma, il finale di stagione è alle porte: il Bologna ha dimostrato di avere le spalle ampiamente coperte. Adesso sta a Thiago scegliere di volta in volta l’undici migliore per poter centrare un obiettivo che farebbe sognare un’intera città.

 

 

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