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Bologna s’impone sul Verona per 1-0 e si affianca all’Inter al secondo posto

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In un Monday Night che chiude la terza giornata, un Bologna volitivo e determinato, chiude il suo fortino/stadio, conquista altri 3 preziosissimi punti contro un Verona poco arrendevole e mantiene inviolati, per la seconda partita consecutiva, i pali di Lukasz Skorupski.

Fischio d’inizio agli ordini dell’arbitro Pezzuto e subito il Verona di Di Francesco inizia un pressing alto che mette in difficoltà, ma senza essere particolarmente pericoloso, il Bologna che per i primi 20 minuti subisce il pressing gialloblù.  E’ un Bologna che si difende ordinato, con una cerniera difensiva ormai collaudata, dove Medel, smessi i panni rossi del Cile, indossa quelli del “conducador” rossoblù, comandando alla perfezione Bonifazi, De Silvestri e il giovane Hickey. Straordinaria la prova dei due centrocampisti Dominguez e Svanberg, che sembrano avere il dono dell’ubiquità per almeno 96 minuti. In avantii, a partire dal 20 del primo tempo,  Soriano e Arnautovic duettano che è una meraviglia, con un azione che solo il palo nega la gioia al capitano di Mihajlovic, mentre le ali, soprattutto Barrow, incappano in una serata poco felice e non creano azioni pericolose degne di nota. Solo un’azione degna di nota del Verona sul finire della prima frazione, ma Simeone, poco ispirato, sfiora di poco il montante alla sinistra del portiere del Bologna, con un colpo di testa.

Il secondo tempo ricomincia sotto l’egida rossoblù, il Verona cala alla distanza e certifica la sua ultima posizione in classifica con una prova incolore per i secondi quarantacinque minuti. Il Bologna sposta in avanti il baricentro e spreca due enormi palle goal con Barrow, prima, e Arnautovic, poi, due identiche “bestemmie” calcistiche a 3 metri dalla linea di porta; nel frattempo, al 68simo, Sinisa opera i suoi primi cambi, cambiando le ali: dentro Sansone e Skov Olsen,, fuori Barrow, ancora giù di condizione, e Orsolini. E’ il preludio del goal, che avviene 10 minuti dopo: azione insistita, palla che arriva, in piena area avversaria, sui piedi di Arnautovic che, con una piccola magia, recapita la sfera all’accorrente Svanberg che, con una sciabolata morbida, infila il cuoio nell’angolino basso alla destra di Montipò. Il risultato non cambierà più fino al 96simo.

Al di là del secondo posto in classifica, pur se a pari merito con Inter e Udinese, soddisfa la ritrovata solidità difensiva e la intensità in attacco che deve solo migliorare nell’efficacia, ma anche un centrocampo che ha in Svanberg e Dominguez, partita strepitosa la sua, una mediana di prospettiva e di assoluto valore. 

Sabato altra prova del 9 a San Siro contro l’Inter, che ha gli stessi punti dei rossoblù, con la speranza di mettere a referto un altro risultato positivo. E, come dice il proverbio, non c’è il due senza il tre e il quattro vien da se.

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