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Bologna, una semifinale di Coppa Italia catartica
Bologna, una semifinale di Coppa Italia che potrebbe essere catartica. Da quella del 1998/99 a quella del 1996/97, due sconfitte da “vendicare”

La rete di Santiago Castro manda il Bologna in semifinale di Coppa Italia dopo tanti troppi anni. Anni fatti di conti e di speranze tradite. Di sconfitte nei primi turni contro avversari decisamente inferiori, almeno sulla carta, che però scendevano in campo e passavano il turno. Decenni in cui molti, troppi tifosi rossoblù si sono abituati a pensare alla Coppa Italia come ad una distrazione da evitare.
E fa ancora più male pensare che spesso lo dicano quelle generazioni che il Bologna in finale lo hanno visto solo ai play-off di Serie B o, nel migliore dei casi, nell’Intertoto 1998. Che era meglio uscire prima per evitare distrazioni, andate a dirlo a chi ha visto sollevare i due trofei negli anni Settanta.
Ma finalmente qualcosa è cambiato, e chi fino a ieri pensava ad una distrazione, che potesse costare ad esempio una retrocessione, ora è sul carro di Italiano e della società rossoblù che non vede nella competizione una distrazione. Anzi. Fenucci a inizio stagione aveva indicato proprio la Coppa Italia come un obiettivo desiderabile. Italiano, nel pre partita con l’Atalanta, aveva evidenziato come sia meglio allenarsi giocando e quindi più partite di Champions e di Coppa Italia avrebbero aiutato il Bologna a migliorare.
Bologna in semifinale di Coppa Italia dopo 26 anni
E quindi che semifinali siano, grazie al gran gol di Castro che ha steso l’Atalanta. E attenzione a dare la colpa a portiere. La palla di Lykogiannis era forte e tagliata, indirizzata in un punto in cui Rui Patricio probabilmente non poteva arrivare in tempo uscendo, e restando in porta, non avrebbe avuto la certezza di parare l’eventuale colpo di testa. Insomma, diamo i meriti anche ai nostri due giocatori che hanno confezionato una rete bella oltre che importante.
E il Bologna torna in semifinale di Coppa Italia dopo quella meravigliosa e al tempo stesso maledetta stagione 1998/99. Ventisei anni non sono bastati, per chi c’era, a cancellare le emozioni fortissime di una annata straordinaria, ma che però ha lasciato a tutti un po’ l’amaro in bocca.

Il Bologna con la Coppa Intertoto 1998 (fonte Wikipedia)
Era un grande Bologna quello, così come si sta dimostrando un grande Bologna quello di oggi.
Ma veniamo rapidamente alla Coppa Italia 1998/99. Battuta la Reggina (1-1 e 3-0) e superata la Sampdoria (0-0 e 2-1) i rossoblù si trovarono ai quarti con la Juentus, in una sfida particolarmente complessa. L’1-2 per il Bologna di Torino venne ribaltato al Dall’Ara con uno 0-1 bianconero. Le reti fuori casa ci permisero di avanzare alla semifinale, contro la Fiorentina.
La sconfitta con la Fiorentina…e col Marsiglia
A Bologna subimmo uno 0-2 che avrebbe potuto abbattere chiunque, ma i 90 minuti al Franchi, finiscono 2-0 con la doppietta di Binotto. Ai supplementari però, la viola segna due volte, chiudendoci la porta della finale. La Fiorentina, perderà poi la finale contro il Parma.
Una stagione amara dicevo, perché allora come oggi, il Bologna era presente anche in una competizione europea. In quella stagione, il Bologna arrivò un po’ a sorpresa in semifinale anche della Coppa Uefa oltre che della Coppa Italia. Perdendole entrambe. Uscì contro il Marsiglia, con un gol decisamente discusso. I francesi, scherzi del destino, persero la finale contro il Parma, proprio come la Fiorentina.
Nei presenti sui gradoni in quell’anno, non è mai uscito di mente che, almeno una delle due coppe, il Parma l’avrebbe persa se l’avesse giocata col Bologna. Chissà per quale strana convinzione poi? No saprei dirlo, sebbene non neghi di essere di essere uno di quelli.
Quale avversaria? Juventus o Empoli?
E allora dai Bologna! Proviamoci. In semifinale troveremo una tra Juventus ed Empoli.
Giocare con i toscani aumenterebbe, almeno sulla carta, la possibilità di arrivare in finale. Ma in caso di sconfitta, si rischierebbe di perdere un posto per la Coppa Uefa della prossima stagione a favore proprio dell’Empoli.
Giocare contro la Juventus sarebbe sulla carta più difficile e aumenterebbe le possibilità di non arrivare in finale. Una vittoria, però, sarebbe qualcosa di dannatamente romantico oltre che di storico.
Nella mente di chi scrive giocare e vincere contro la Juventus dell’ex Thiago Motta sarebbe catartico, non come rivalsa nei confronti del tecnico, ma come sorta di riequilibrio cosmico con un’altra semifinale di Coppa Italia, quella della stagione 1996/97. Provo a spiegare il perchè.

Una formazione del Bologna del 1996/97 (fonte Wikipedia)
Il Bologna 1996/97, un’altra semifinale di Coppa Italia persa
Dopo la sconfitta all’andata per 1-0 a Vicenza, il Bologna nella gara di ritorno rischia subito di subire un gol, ma la traversa salva i rossoblù, che dopo iniziano a macinare gioco. Scapolo segna l’1-0, poi andiamo vicini più volte alla rete del 2-0, restiamo in dieci ma giochiamo come in undici. Colpiamo anche un palo.
A un minuto dai supplementari, con il Bologna che comunque sembra poter vincere, Cornacchini, ex rossoblù, segna l’1-1, regalando al Vicenza la finale, in cui batterà il Napoli vincendo la Coppa Italia.
Ecco, in qualche modo, battere un ex in una semifinale, porterebbe far superare quella rete, mai del tutto accettata dai tifosi dell’epoca (come anche quella di Blanc nella semifinale di Bologna-Marsiglia in Coppa UEFA 1998/99).
Capisco bene che “effetto nostalgia” e “cherry picking” sarebbero da evitare, però in questo caso chiedo scusa e ci cado in pieno. Il Bologna 1996/97 era una formazione che veniva da una cavalcata incredibile con la doppia promozione Serie C1 e Serie B, un po’ come questo Bologna viene dalla clamorosa cavalcata della passata stagione con Thiago Motta che ci ha portati in Champions League.
Il numero sette del Bologna di allora Carlo Nervo, è cresciuto con la nostra maglia addosso, un po’ come Orsolini. Certo, Orso non è partito con noi dalla Serie C, ma ha ormai vissuto alterne stagioni in rossoblù crescendo assieme alla nostra formazione, indossa la medesima maglia di Nervo ed è, volenti o nolenti, una delle bandiere bolognesi dei nostri giorni.
C’è poi Skorupski, spesso considerato non all’altezza e criticato, nella realtà uno dei migliori portieri della Serie A. Allora avevamo Antonioli, un altro grande portiere più volte vittima di critiche troppo pesanti.
Continuerei con Freuler, che dopo la brutta esperienza al Forest è rinato a Bologna, come Fontolan trovò una nuova giovinezza in quegli anni.
E finiamo con Lykogiannis: spesso considerato una riserva, un esubero, quando addirittura non da Serie A. Il greco quest’anno ha dimostrato tutta la sua utilità ancora una volta, e a 32 anni sta vivendo una della sue migliori stagioni, con prestazioni convincenti e assist anche in Champions League. Sulla medesima fascia, nel 1996/97 si aggirava Michele Paramatti, pochi anni prima disoccupato in Serie C, e pochi anni dopo Campione d’Italia con la Juventus.
Insomma, datemi del pazzo, ma una vittoria in semifinale sarebbe, nella mia testa, anche un modo per cancellare finalmente la delusione di quella semifinale di 29 anni fa. Comunque iniziamo col giocarcela questa semifinale, e poi vedremo. Quindi, come sempre, alé forza Bologna!

I rossoblù esultano dopo la vittoria contro l’Atalanta in Coppa Italia (© Bologna FC 1909)
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