Bologna FC
Bologna, senti Fenucci: «Il ciclo è nato con Mihajlovic. Portare il calcio in Australia è un evento»
L’amministratore delegato del Bologna si è espresso direttamente dall’Allianz Stadium di Torino su alcuni temi riguardanti il club rossoblù: ecco le sue dichiarazioni
Oggi, martedì 18 novembre, e domani, l’Allianz Stadium di Torino ospiterà l’ottava edizione del Social Football Summit 2025: un’occasione di discussione di vari temi protagonisti del presente e del futuro del calcio. Tra questi saranno protagonisti tecnologia e dati, sostenibilità e infrastrutture, governance e business, inclusione e fan engagement. Tra i presenti in questa prima giornata di incontri tra dirigenti, leghe, istituzioni, club e brand c’è anche Claudio Fenucci: di seguito, l’intervista all’amministratore delegato del Bologna, Claudio Fenucci.
Bologna, l’intervista di Fenucci
Sulla vittoria della Coppa Italia
«Il fatto di aver vinto la Coppa Italia ha portato tre generazioni insieme. Questo elemento di passione comune lega le persone appassionate di questo sport».
Il ricordo di Sinisa Mihajlovic
«Il ciclo da cui abbiamo iniziato a essere competitivi è nato con Sinisa, credo che con lui sia nata la particolarità di far sentire qualcosa che sia un po’ più di un’organizzazione sportiva che competa. Noi siamo una famiglia sportiva, quel sentimento di unione e rispetto è nato con Sinisa Mihajlovic, che è ancora con noi a Casteldebole perché abbiamo una foto che ci ricorda il suo sorriso ogni giorno».
Su Vincenzo Italiano
«Italiano è un allenatore vincente a tutti i livelli, aveva gestito bene la Fiorentina con più competizioni. A Bologna viene apprezzato questo tipo di calcio, la sua bravura è stata quella di convincere un gruppo già affermato a sposare le sue idee di gioco».
Il suo pensiero sulla possibilità di andare a giocare in Australia con il Bologna
«Il tema è complesso, il mondo si sta trasformando e il calcio italiano fa fatica a vendere i propri diritti all’estero. Portare il calcio in Australia è un evento: incassiamo di più da lì che da tutti gli eventi della stagione. Se lo guardiamo sotto la promozione del calcio italiano e una cosa fa fare, stiamo promuovendo un evento come fanno NBA e NFL».
Sugli algoritmi
«Credo che ci siano tre pilastri nella valutazione dei giocatori: i dati, ma la differenza la fa la creazione di dati e algoritmi proprietari. C’è poi bisogno dell’analisi scout televisiva ma, secondo la filosofia che ci ha guidato in questi anni, i giocatori vanno visti dal vivo. Anche la conoscenza personale del giocatore è importantissima, quindi il terzo pilastro è l’analisi dal vivo».
Sugli impianti sportivi
«Un tema che non riguarda solo Bologna ma il calcio italiano. Il problema delle strutture è prioritario: in Italia facciamo fatica perché in molti contesti è difficile per i club investire da soli senza aiuto esterno, che è un aiuto pubblico».
Continua a leggere le notizie di 1000 Cuori Rossoblu e segui la nostra pagina Facebook
