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Bologna – Soriano: ”Essere capitano non vuol dire solo portare la fascia. Mondiale? Ci proverò”

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crediti immagine: Damiano Fiorentini per 1000 cuori rossoblu


Oggi pomeriggio è intervenuto in conferenza stampa Roberto Soriano al media center del campo di Pinzolo.
Queste le sue parole.

Come ti fa sentire essere il nuovo capitano?
”Portare la fascia di capitano del Bologna deve essere un orgoglio, per ora Sinisa l’ha data a me, poi vedremo quanto torneremo a casa. Non penso di avere più responsabilità, io anche senza fascia riesco ad essere da esempio per tutti. Ci sono anche altri in squadra che, come carattere, sono più portati per essere capitani”.

Adesso sei tu il più esperto in squadra.
”Si sono contento, per me è una cosa nuova e non me l’aspettavo. Sono tra quelli più anziani ed esperti. Devo essere da esempio ai giovani e far capire loro che dobbiamo migliorare”.

Dovrai stare attento con gli arbitri..
”Penso di essere una persona seria e umile, ogni tanto sono più duro ma tendo sempre ad aiutare gli altri. Anche se non sarò io il capitano darò il massimo. Con gli arbitri devo migliorare, magari con il pubblico si sente meno..”

Qual è il tuo giudizio sullo scorso anno? Pensi che la squadra debba fare un salto di qualità?
”Il finale di campionato non è stato positivo. Ma se guardiamo bene, anche altre squadre più attrezzate di noi hanno fatto peggio. Sono il primo che vuole migliorare anche personalmente, non solo a livello collettivo. Dobbiamo prendere meno gol e ci stiamo lavorando, dobbiamo anche concretizzare di più”.

Pensi al mondiale?
”Chiunque vorrebbe giocarlo. Sono stato vicino all’Europeo, devo dare ancora di più per arrivare al mondiale. L’Italia ha meritato di vincere, finalmente un bel calcio, faccio a loro tanti complimenti. Ci avevo creduto, mi sto allenando bene per ripetere la bella stagione e andare al mondiale”.

Cosa ti è mancato per andare all’Europeo?
”Non saprei dirlo. Ogni allenatore vede i suoi giocatori in modo diverso, Mancini ha preferito gli altri e non ne discuto, non nego però che qualche speranza l’avevo. Ad ogni modo ci sono giocatori molto forti, si vogliono bene e non c’è nessuno che pensi solo a sé stesso, sono tutti professionisti e umili. Non è stato solo il gruppo, però, a farli vincere”.

C’è qualche giovane che ha la personalità da leader?
”Il leader si vede anche in campo. Per esempio, Soumaoro ha carattere e grinta. Il capitano deve esserlo anche fuori dal campo, per uno straniero o un giovane è più difficile. Nemmeno io sono una persona di tante parole, capitano non vuol dire solo portare la fascia”.

Può essere la stagione per il riscatto di Sansone?
”Lo spero, abbiamo un bellissimo rapporto. Ha avuto parecchi infortuni e spero che quest’anno possa riscattarsi, è un grande giocatore”.

A livello tattico le indicazioni restano le stesse?
”Abbiamo provato anche altri moduli, qualcosa forse cambierà, perché abbiamo preso diversi gol e segnato poco. Noi ci adatteremo, sono a disposizione”.

Come valuti questi primi giorni di ritiro?
”I primi giorni si pensa a mettersi a posto fisicamente. Ci sono tanti giovani e vogliamo coinvolgere tutti. E’ faticoso ma ci divertiamo”.

C’è ancora qualche dote, oltre al gol, che devi mostrare?
”Ripetere la scorsa stagione è il mio obiettivo, è bello segnare e fare assist, ti da fiducia. Mi sto allenando per migliorare sia a livello individuale sia a livello collettivo, anche se non sarà facile”.

Il tuo rapporto con Sinisa?
”Ho un rapporto normale con lui. Lui mi stima molto in tutto, e io lo stimo tanto come allenatore, perché vuole sempre vincere e ha un gioco offensivo. Non mi piace difendere. E’ questo che ci ha fatto sempre andare d’accordo, ci vogliamo bene”.

Com’è fatto adesso lo spogliatoio, viste anche le diverse partenze?
”Il più anziano è Medel, poi c’è Sansone che più o meno ha la mia età. Sono tutti bravi ragazzi, ci sono tanti stranieri, so cosa significa essere in un paese che non conosci, per questo cerco di far sentire tutti importanti. Noi più esperti dobbiamo aiutare i più giovani, magari essendo anche più duri ma restando umili”.

Secondo te Medel resta?
”Non lo so”.

In cosa è cambiato il primo Bologna in cui hai giocato?
”In tre anni abbiamo cambiato giocatori. Il modo di giocare è sempre rimasto quello, siamo una squadra giovane, che pressa alto e che gioca a calcio bene e per vincere. Dobbiamo solo migliorare qualcosa”.

Cosa vorresti da quest’anno?
”Più punti, più gol e più assist. Ma maggiormente vorrei più punti, poi ognuno deve mettere a disposizione le sue qualità per aiutare la squadra. Il primo obiettivo deve essere il Bologna”.

Cosa è rinato in te?
”Sinisa mi ha dato fiducia, lo conoscevo e questo è stato importante. I tifosi mi vogliono bene e volevo ripagarli, e voglio continuare a farlo. Darò il massimo per loro”.

Chi sono stati i tuoi punti di riferimento passati?
”Nel Bayern c’era Diego Contento, al Villareal Bruno Soriano, lui è un professionista, un grande calciatore, umile. Poi mi viene in mente Chiellini in nazionale, lui aiuta i giovani con il giusto modo, sa spronare restando umile, anche se ha già vinto tutto. In campo dobbiamo essere tutti capitani”.

Vignato può essere il tuo degno erede?
”Se merita può giocare al mio posto. Più giocatori forti abbiamo, meglio è. Ha grandi qualità, è giovane, appena ha sentito la fiducia ha fatto grandi cose. Deve essere libero di fare ciò che vuole, senza pensare agli altri. Ha personalità ma è un po’ timido. Dobbiamo aiutarlo noi esperti, lui come tutti i giovani”.

(Fonte: Bologna Fc)

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